22/04/11

manifattura e manodopera straniera

Nella manifattura l’8% della manodopera è straniera. L’Italia sopra la media Ue.


Nella metallurgia (16,9%) e nel legno (11,5%) i valori più alti, concentrati soprattutto nelle piccole imprese.
Fonte: immigrazioneoggi.it

Nelle imprese manifatturiere italiane l’8,1% dei lavoratori è immigrato, una percentuale superiore rispetto alla media dei sette principali Paesi europei (7,3%).

È quanto risulta da una indagine dell’Unicredit sulle imprese manifatturiere (basata su un campione di quasi 15.000 aziende nei sette Paesi) presentata ieri, secondo la quale l’Italia ha una percentuale di personale straniero in queste aziende inferiore solo all’Austria (11,8%) e alla Germania (9,5%).

Nel Regno Unito lavorano nelle imprese industriali il 6,8% di stranieri, mentre in Francia la percentuale si ferma al 4%.

Secondo lo studio, a livello territoriale è nel Nord Est che vi è la più alta incidenza di lavoratori stranieri nel settore manifatturiero, l’11,7% del totale, tre punti in più del Nord Ovest (8,1%), mentre nel Meridione il dato si ferma al 2,2%.

La metallurgia (16,9%) e il legno (11,5%) sono i settori produttivi con la concentrazione più sostenuta mentre le percentuali più alte si riscontrano soprattutto nelle piccole imprese (8,3%) piuttosto che nelle grandi (il 6,5%).

La percentuale media della forza lavoro straniera – si legge nella ricerca – è più alta nelle imprese che non esportano rispetto a quelle che esportano (8,6% contro 7,8%), in linea con l’utilizzo del personale immigrato nelle imprese più piccole e a più bassa produttività.

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