30/01/09

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08/01/09

invasione? facciamo i conti sull'asilo

Statistiche e grafici aggiornati sui richiedenti asilo: il numero sale, è vero.
addirittura(!) 30.000 richiedenti nel 2008. un'invasione.
andrebbe ricordato tuttavia che il governo ha autorizzato nello stesso anno 230.000 ingressi di lavoratori stranieri.









www.cir-onlus.org/Statisticheitalia.htm

Giovane, africano, in fuga da guerre o persecuzioni, arrivato in Italia via mare.

Eccolo l' identikit del richiedente asilo: 31.097 domande di protezione internazionale solo nel 2008. È il boom dei rifugiati: 122% in più dell' anno precedente. Italia, terra di record: nel 2008 ha registrato il più alto incremento di richieste tra tutte le nazioni industrializzate.
E così il nostro Paese si colloca oggi al quarto posto tra le mete prescelte dai rifugiati (dopo Stati Uniti, Canada e Francia).

«È vero che questo numero rappresenta più del doppio rispetto alle richieste d' asilo del 2007 (14mila) e più del triplo rispetto a quelle del 2006 (10mila). Ed è anche vero che è il numero più elevato mai registrato in Italia - spiega il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, Christopher Hein - tuttavia si tratta sostanzialmente di un allineamento con gli altri Stati europei paragonabili». Insomma siamo arrivati tardi, ma ci siamo rifatti velocemente. Fino a qualche anno fa, infatti, rispetto ai 17.093.361 di rifugiati nel mondo (fonte Unhcr, 2003), di cui 5.368.405 in Europa, l' Italia ospitava 12.440 rifugiati.


Chi sono i richiedenti asilo? Il maggior numero di domande arriva da nigeriani (5.333 nel 2008), somali (4.473), eritrei (2.739) e afgani (2.005).
Per far fronte a questi numeri, la rete Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) nel 2008 ha incrementato la sua capienza del 72,6%: ai 2.541 posti finanziati in via ordinaria dal Fondo nazionale per i servizi d' asilo, nell' estate 2008 si sono aggiunti 1.847 posti, grazie a risorse straordinarie del ministero dell' Interno. A questa rete va poi aggiunta l' ospitalità offerta dai centri governativi, per un totale di 9mila posti. Cresce anche il numero delle sistemazioni informali, spesso precarie. «Il fatto è che in Italia - prosegue Hein - siamo stati abituati a un volume assai modesto di richieste in confronto ad altri Paesi, anche ben più piccoli, come Olanda, Svezia e Svizzera. Non parlerei perciò di "emergenza rifugiati". La vera emergenza deriva dall' insufficiente capienza delle strutture di accoglienza e più ancora dalla mancanza di progetti per favorire l' integrazione».
Laura Boldrini, portavoce in Italia dell' Unhcr, va oltre: «Nel 2008, oltre il 70% degli immigrati giunti via mare ha presentato domanda d' asilo e il 50% di loro ha ottenuto una qualche forma di protezione. L' Italia non è più vista come un Paese di transito, per raggiungere il Nord Europa. La provenienza dei rifugiati cambia in base alle diverse condizioni geopolitiche dei Paesi più vicini all' Italia - prosegue - negli anni ' 90 infatti provenivano per lo più dall' ex Jugoslavia, col record dei 33mila richiedenti asilo del ' 99: quasi tutti in fuga dal Kosovo». Come arrivano in Italia? «Per lo più via mare, attraverso il canale di Sicilia, gli africani; l' Adriatico, gli iracheni e afgani». Secondo la Boldrini «mancano fondi per far sì che i rifugiati camminino da soli».
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/13/trentamila-in-fuga-da-guerra-violenza.html