29/04/11

sentenza della Corte di giustizia sul reato di clandestinità

Osservazioni sulla sentenza della corte di giustizia


di Sergio Briguglio

Cari amici,

quattro osservazioni - tre serie, l'altra meno - sulla sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea di cui si e' detto ieri:




1) Benche' la Corte affermi esplicitamente che la normativa italiana in materia di espulsioni e' abbondantemente in conflitto con le disposizioni della Direttiva 2008/115/CE, riguardo alla particolare disposizione sotto esame (quella che prevede la pena della reclusione per il mancato ottemperamento all'ordine del questore), la Corte fa le affermazioni seguenti:


a) gli Stati membri conservano la competenza in materia penale;

b) essi non possono pero' applicare una normativa di natura penale in modo da compromettere la realizzazione degli obiettivi di una direttiva;

c) la direttiva 2008/115/CE subordina espressamente l'uso di misure coercitive al rispetto dei principi di proporzionalita' e di efficacia;

d) una norma come quella in esame pecca sotto il profilo dell'efficacia; infatti, la detenzione finisce per ritardare l'allontanamento dello straniero.



Notate: la sentenza non critica la disposizione italiana per il fatto che sia sproporzionata (quattro anni di reclusione nel massimo, contro un limite di diciotto mesi di trattenimento ammesso dalla direttiva), ma per il fatto che comporti un ritardo nell'allontanamento...

22/04/11

Liberi come il vento. Si scrive Ventimiglia si legge modernità

di Gabriele del Grande,
Fonte: fortresseurope

Milud ha le mani tagliate. Gira il caffè seduto al tavolo del bar della stazione e non la smette di ridere raccontando le disavventure della notte passata con la Gendarmerie francese, che lo ha fermato senza documenti su un treno per Nice ma che non è riuscita a impedirgli di scappare e di tornare a Ventimiglia camminando lungo i binari. È stato nelle due gallerie che si è fatto male. Avanzava a tentoni nel buio pesto e ogni due passi inciampava e cadeva per terra, oltretutto col rischio di essere investito da un treno. Per lui come per tutti gli altri, oggi è l'ultimo giorno utile per chiedere i permessi di soggiorno temporanei di sei mesi, previsti per tutti i tunisini arrivati a Lampedusa tra il primo gennaio e il cinque aprile. Ma Milud probabilmente ne rimarrà fuori. Al commissariato di Ventimiglia gli hanno detto di andare alla questura di Savona. Ma lui non ha la più pallida idea di dove sia Savona né ha i soldi in tasca per comprarsi il biglietto. A differenza degli altri, in Francia non ha nessuno che lo aiuti. Eppure tutto questo non sembra preoccuparlo. Forse i suoi 18 anni di età non sono abbastanza per rendersi pienamente conto della dura realtà che lo aspetta. Ma di certo sono abbastanza per sentirsi finalmente libero per aver fatto quello che in Tunisia una intera generazione sogna da anni: viaggiare in Europa.

Rassegna cinematografica ZaLab

Rassegna cinematografica ZaLab


19/04/2011
22/04/2011


Fino a venerdì 22 al cineclub Detour, in via Urbana 107, si svolgerà una rassegna cinematografica dedicata ai documentari prodotti dall’associazione culturale ZaLab. Per il secondo appuntamento, previsto per mercoledì 20 aprile, verranno proiettati alle ore 21 Come un uomo sulla terra e alle 22.15 A Sud di Lampedusa di Andrea Segre.

Programma:

la francia respinge i migranti

Time: blogger egiziano la persona più influente del 2011



E' il blogger egiziano Wael Ghonim, simbolo della rivolta in piazza Tahrir contro l'ex presidente Hosni Mubarak, a guidare la classifica delle persone più influenti del 2011 secondo il magazine Time (GUARDA LE FOTO). Ghonim, manager di Google, ha superato l'economista, Joseph Stiglitz, e il Ceo di Netflix, Reed Hastings, mentre è solo sesto il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Al 51esimo posto l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, unico italiano in classifica.

Comunicato Stampa - Evacuazione umanitaria immediata di rifugiati africani

Appello delle ONG italiane all’Unione Europea e agli Stati membri.


Comunicato Stampa del 21 aprile 2011


Evacuazione umanitaria immediata di rifugiati africani
Appello delle ONG italiane all’Unione Europea e agli Stati membri

L’ACLI, l’ARCI, l’ASGI, la FCEI, la Casa dei Diritti Sociali, il Centro Astalli, il Consiglio Italiano per i Rifugiati e Senza Confine, membri del Tavolo Nazionale Asilo coordinato dall’UNHCR, hanno lanciato un appello urgente per l’immediata evacuazione dei rifugiati provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, in particolare dal Corno d’Africa, che si trovano intrappolati in Libia e minacciati da tutte le parti in conflitto, così come per quelli che hanno già raggiunto il confine Libico-Tunisino e che non hanno possibilità di ottenere una effettiva protezione in Tunisia.

Atlante imprenditoria straniera in Toscana


Sempre più immigrati alla guida delle imprese toscane. Dal 1999 al 2008 il numero di imprese gestite da stranieri è quadruplicato
Fonte: provincia.firenze.ithttp://www.provincia.firenze.it/notizie/leggi/a/limprenditoria-straniera-in-toscana-tutti-i-dati-del-fenomeno-in-un-atlante/
La mappa dell’imprenditoria straniera in Toscana, la normativa regionale per i cittadini extracomunitari, la qualità dell’occupazione, le condizioni e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono alcuni dei temi affrontati nell’ “Atlante dell’imprenditoria straniera in Toscana”, curato da Margherita Azzari, docente di Studi storici e geografici all’Ateneo fiorentino.

manifattura e manodopera straniera

Nella manifattura l’8% della manodopera è straniera. L’Italia sopra la media Ue.


Nella metallurgia (16,9%) e nel legno (11,5%) i valori più alti, concentrati soprattutto nelle piccole imprese.
Fonte: immigrazioneoggi.it

Nelle imprese manifatturiere italiane l’8,1% dei lavoratori è immigrato, una percentuale superiore rispetto alla media dei sette principali Paesi europei (7,3%).

È quanto risulta da una indagine dell’Unicredit sulle imprese manifatturiere (basata su un campione di quasi 15.000 aziende nei sette Paesi) presentata ieri, secondo la quale l’Italia ha una percentuale di personale straniero in queste aziende inferiore solo all’Austria (11,8%) e alla Germania (9,5%).

più bassi gli stipendi degli stranieri

STRANIERI: PERCEPISCONO 319 EURO IN MENO DEGLI ITALIANI, MA I SENZA LAVORO HANNO TOCCATO L' 11,4%


Vengono pagati meno degli italiani (mediamente 319 euro al mese), ma il livello di disoccupazione ha toccato l’11,4% (contro una media nazionale presente in Italia che si attesta all’8,4%).

La CGIA di Mestre, dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro Tremonti, ha analizzato il livello retributivo ed occupazionale degli stranieri regolarmente presenti nel nostro Paese. Da questa analisi emerge che gli immigrati percepiscono mediamente 965 euro netti al mese; 319 euro in meno rispetto agli italiani.

“Questo differenziale – segnala il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – è dovuto al fatto che l’esperienza lavorativa tra gli immigrati è mediamente molto inferiore di quella maturata dagli italiani. Pertanto, i primi hanno scatti di anzianità più contenuti dei secondi.”

Il tasso di disoccupazione degli stranieri regolarmente presenti in Italia, invece, ha raggiunto l’11,4% (contro una media della disoccupazione nazionale pari all’8,4%).

A livello territoriale è la Basilicata la Regione che presenta la percentuale di stranieri disoccupati più elevata (18,9%). Seguono il Piemonte/Valle d’Aosta (15,4%), la Liguria (13,8%), l’Abruzzo (13,6%) e il Friuli V.G. (13,2%).

Dall’inizio della crisi ad oggi, sono quasi 110.000 gli stranieri che hanno perso il posto di lavoro. Il numero complessivo degli immigrati alla ricerca di un posto di lavoro si attesta attorno alle 265.800 unità.

Clicca qui per visualizzare il comunicato

bambini ladri

Bambini ladri

Luca Cefisi
Newton Compton, 2011
pp.224, € 12,90

Intervista all'autore: Fonte http://www.bookblog.it/


Nell’immaginario collettivo il bambino rom è sporco, maleducato, “ladruncolo” e secondo qualcuno addirittura “è più facile educare un cane che un rom“. Per comodità si tende a dare per buone le opinioni superficiali dettate dal pregiudizio, ma, per fortuna, non tutti ci stanno e c’è chi prova a indagare certe realtà proprio per sfatare alcuni “miti”. E’ quello che ha fatto Luca Cefisi, esperto di immigrazione, con il libro Bambini ladri, un saggio sulla vita nei campi cosiddetti “nomadi” (in realtà molti degli abitanti di questi insediamenti sono lì da lunghi periodi e quindi sono ormai stanziali), in cui si sopravvive in condizioni di estremo disagio. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

immigrazione in Russia

Russia: “rivoluzione” per le politica di immigrazione. Abolite le quote ed i permessi di soggiorno temporanei.

Allo studio misure per attrarre lavoratori qualificati con un sistema di “ingressi a punti”.
Fonte: Ansa.it


La Russia, secondo Paese al mondo per numero di immigrati dopo gli Usa, potrebbe andare controcorrente abolendo le quote e il permesso di soggiorno provvisorio.

Le due proposte, definite “rivoluzionarie” dalla stampa, sono state presentate da Konstantin Romodanovski, capo del servizio federale russo per l’immigrazione, nella sua bozza per la politica statale in materia dal 2012 al 2025. Una svolta che appare necessaria per attrarre nuovi migranti e salvare un Paese a corto di manodopera qualificata e in continuo calo demografico. Ma che ribalta completamente la filosofia seguita finora dal Paese, dove l’immigrazione, in gran parte dal Caucaso e dall’Asia centrale, è vista spesso negativamente, alimentando nazionalismo, xenofobia, razzismo, discriminazioni, nonostante la ferma condannata della leadership preoccupata di preservare l’unità interetnica e religiosa.

La proposta suggerisce di adottare un sistema a punti, utilizzando come criteri la padronanza della lingua, il grado di istruzione professionale e la soluzione abitativa.

(Fonte: Ansa)

Piano di accoglienza tunisini

Piano di accoglienza tunisini: firmata l’ordinanza del Presidente del Consiglio. “Equa e contestuale” la distribuzione degli immigrati tra tutte le Regioni.

Primo stanziamento di 30 milioni di euro. 1 milione per gli interventi di Protezione civile in Nord Africa.
Fonte: immigrazioneoggi.it


È stata firmata venerdì scorso dal Presidente del Consiglio l’ordinanza sulle disposizioni urgenti per fronteggiare l’emergenza immigrazione, che prevede, da parte del Ministero dell’economia “una prima assegnazione di 30milioni di euro al Fondo della protezione civile”, quale “acconto rispetto al maggiore stanziamento necessario per il superamento dell’emergenza”. L’ordinanza – in via di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – nomina il capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, commissario delegato per la realizzazione di tutti gli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza.

17/04/11

immigrazione in catalogna

L’impatto demografico delle immigrazioni e del ciclo economico: il caso della Catalogna
Massimiliano Crisci*
Fonte: neodemos.it

A partire dal 2008, le difficoltà in cui versa l’economia spagnola hanno ridotto la capacità del mercato del lavoro di offrire occupazione e mutato in senso restrittivo la politica migratoria nazionale. In Catalogna, gli effetti della crisi si sono fatti sentire sui flussi migratori internazionali con una forte contrazione degli ingressi e un incremento delle uscite. Il sostanziale prosciugamento del contributo degli stranieri alla dinamica demografica regionale ha per ora interrotto un ciclo demografico “virtuoso”.


Le immigrazioni straniere dagli anni ’80 ad oggi
Dalla metà degli anni ’80, la Catalogna, e la Spagna in generale, hanno attraversato una fase di crescita economica quasi ininterrotta, legata all’inizio del processo di modernizzazione del paese, favorito dall’ingresso nella Comunità economica europea (Cee) nel 1986 e dall’apertura ai mercati esteri.
Parallelamente all’avvio di un ciclo economico espansivo, la Spagna ha completato la sua trasformazione da terra di emigrazione a luogo di accoglienza di migranti stranieri. Sebbene le immigrazioni dall’estero non fossero ancora al centro del dibattito pubblico, su pressione degli altri membri della Cee preoccupati di veder spuntare crepe nella “Fortezza Europa”, il paese si è dotato di una legge sugli stranieri (Ley de Extranjeria, 7/1985)orientata soprattutto al controllo degli ingressi.
ingrandisci fig.1_migrazioni_crisci.jpgDopo una graduale ma costante crescita dei flussi dall’estero durante gli anni ’90, nella prima parte dell’ultimo decennio si è verificato un intenso e rapido incremento nel numero dei residenti stranieri. A partire dal 2008, la crisi economica internazionale e lo sgonfiarsi della bolla immobiliare spagnola hanno contribuito a una netta contrazione del saldo migratorio con l’estero, frutto di un calo degli ingressi e di un aumento delle uscite. In Catalogna la differenza tra iscrizioni e cancellazioni di cittadini stranieri da/per l’estero è passata da +130mila nel periodo 2004-2007, ad appena +15mila nel 2009 (Figura 1).

È l’Italia la meta preferita dagli egiziani in Europa: oltre 80 mila i residenti.

Una ricerca dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni presentata in un ciclo di conferenze a Radio Vaticana.


L’Italia è il Paese europeo con la collettività egiziana più numerosa: oltre 80 mila persone, la gran parte giovani, con un buon inserimento lavorativo e un insediamento caratterizzato da una sostanziale stabilità. È questo il quadro sintetico dei rapporti fra Italia ed Egitto sul versante dell’immigrazione presentato venerdì scorso nella conferenza da Caritas diocesana, Camera di Commercio e Provincia di Roma con la collaborazione dell’Associazione degli egiziani a Roma e nel Lazio. L’appuntamento fa parte dei cicli di incontri organizzati su questi temi alla Radio Vaticana.
Secondo i dati del Dossier Statistico Caritas/Migrantes, l’Italia è il Paese europeo con la collettività egiziana più numerosa: all’inizio del 2010 gli egiziani residenti in Italia, a seguito del raddoppio degli ultimi cinque anni, sono 82.064 e si collocano al 12° posto nella graduatoria delle collettività straniere. Quasi la metà vive a Milano, mentre Roma è il secondo polo di attrazione, con 8.153 residenti.

Aumenta la forza lavoro straniera: 179 mila in più nell’ultimo trimestre 2010.

2,145 milioni i lavoratori stranieri, solo il 12,6% occupato nel meridione.
Fonte: immigrazioneoggi

Gli stranieri che lavorano in Italia sono 2,145 milioni e ben oltre la metà, il 60,7%, trova posto al Nord mentre solo il 12,6% risulta occupato al Sud.
È quanto emerge dagli ultimi dati dell’Istat sulle forze lavoro relativi al quarto trimestre del 2010. In un quadro in cui aumentano gli stranieri che vengono a lavorare in Italia (+179.000 unità in un anno) e il tasso di disoccupazione, pur in calo, rimane più alto di quello nazionale (12,2%), la maggior parte si trova a svolgere professioni non qualificate, dalle pulizie alle attività di carico e scarico, (39,2%) e solo una piccolissima parte (1%) ricopre, invece, ruoli dirigenziali o è imprenditore.
Se si guarda alle altre cifre diffuse dall’Istituto di statistica, che disegnano la mappa del lavoro straniero in Italia, si scopre, inoltre, che quasi uno su sei è precario (16%), ovvero ha un contratto a termine, una percentuale che supera quella nazionale di circa tre punti.
Flussi 2010: ulteriori quote per conversione permessi di soggiorno.
Incremento delle quote per la conversione dei permessi di soggiorno per studio/tirocinio e lavoro stagionale in lavoro subordinato.
Fonte: immigrazioneoggi


Con la circolare n. 1222 del 7 aprile, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha reso noto un incremento delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno per studio/tirocinio e lavoro stagionale in lavoro subordinato e la loro distribuzione a livello provinciale. Si tratta di quote in più disponibili per chi già si trova in Italia, ha trovato un lavoro e vuole cambiare il motivo del suo soggiorno.
La circolare segnala la necessità di una rapida trattazione delle pratiche di conversione soprattutto per coloro che hanno un permesso stagionale in scadenza e che quindi si potrebbero trovare in situazione di irregolarità sia dal punto di vista del soggiorno che del lavoro.

quelle parole in libertà sui migranti

QUELLE PAROLE IN LIBERTÀ SUI MIGRANTI
di Maurizio Ambrosini 15.04.2011

Dal Nord Africa sono arrivate finora in Italia circa 30mila persone, non certo lo tsunami umano di cui parla il presidente del Consiglio. Dopo aver rifiutato di ratificare tre direttive europee sull'immigrazione, ora invochiamo, a sproposito, la libera circolazione per i migranti cui abbiamo concesso la più debole delle figure giuridiche della protezione internazionale. Tutti i paesi europei hanno irrigidito le procedure per l'ingresso, ma hanno accolto masse di rifugiati ben più consistenti. Invece di autoisolarci, dovremmo cercare di costruire soluzioni condivise a livello europeo.


LO TSUNAMI UMANO

La prima è “tsunami umano”, espressione utilizzata dal premier Berlusconi. E’ stato il culmine mediatico di un crescendo di esternazioni allarmistiche da parte degli esponenti del nostro governo. Mi limito a citare un dato: all’epoca delle guerre balcaniche, negli anni Novanta, l’Italia ha accolto 77mila profughi, perlopiù con la stessa formula giuridica (il permesso di soggiorno temporaneo per ragioni umanitarie) utilizzata per i circa 15mila sbarcati dal Nord Africa accettati ufficialmente nei giorni scorsi. (1) Allora molti si sono integrati, qualcuno è tornato in patria. Il paese non ne è stato travolto. Non si vede perché dovrebbe esserlo oggi, a meno che le proteste degli abitanti dei luoghi dove dovrebbero essere accolti, spaventati dai massimi responsabili della guida del paese, non producano una profezia che si autoavvera.

15/04/11

pantelleria: naufragio 13 aprile 2011

A Pantelleria, i sommozzatori della guardia costiera italiana mettono in salvo alcuni migranti partiti dalla Libia. (Francesco Malavolta, Ap/Lapresse)"

13/04/11

Come si dice Bossi in francese?



"

circolare min. interno 8 aprile 2011

Fonte: www.briguglio.blogspot.com 

Cari amici,
Silvia Canciani (che ringrazio!) mi segnala che una circolare (del Capo della Polizia) giaceva dimenticata sul sito dell'Anolf.


Metterla anche sul sito del Ministero dell'interno l'avrebbe resa forse un po' piu' utile.

Non utile in assoluto, pero', perche' miracoli non se fanno, e la circolare in questione non chiarisce nessuno dei punti che segnalavo come critici nel precedente messaggio.

Nulla dice, per esempio, rispetto a cosa debba intendersi per Nordafrica. Vi rinvio a Wikipedia per tre nozioni diverse di Nordafrica (Macrorgione ONU, Nordafrica Geografico, Nordafrica berbero): http://it.wikipedia.org/wiki/Nordafrica

permessi, figurine e figuracce

permessi, figurine e figuracce, di S.Briguglio

Cari amici,
il DPCM 5/4/2011 che definisce il regime di protezione temporanea per i cittadini provenienti da paesi del Nord Africa giunti in Italia dall'inizio dell'anno al 5/4/2011 e' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno 8/4/2011.

Il termine per la presentazione della richiesta di permesso dovrebbe quindi scadere il 16/4/2011.

Ad oggi non mi risulta che sia stata diramata alcuna circolare che spieghi a questori, operatori e stranieri cosa si debba intendere per paesi del Nord Africa e che chiarisca i dettagli utili per l'applicazione del DPCM.

Puo' darsi, naturalmente, che sia stata diramata. Ma nulla e' stato reso pubblico fino ad ora. E una circolare che non circola e' utile come un ventilatore durante un black-out.

Il risultato di questa ritrosia del Ministero dell'interno e' che alcune questure obiettano, allo straniero che si presenta a chiedere il permesso, che la domanda va presentata alla questura della provincia nella quale e' situata la struttura di accoglienza di prima destinazione dello straniero stesso. Altre questure escludono, per mera ignoranza, che il permesso sia utilizzabile per lavoro (cosa invece pacifica, sulla base del riferimento, operato dal DPCM, all'art. 11, co. 1 lettera c-ter, DPR 394/1999 e di quanto disposto dall'art. 14, co. 1, lettera c del medesimo DPR).

Il sottosegretario Mantovano ha annunciato che il Poligrafico dello Stato e' al lavoro per stampare i permessi di soggiorno, in formato magnetico e cartaceo. Me ne compiaccio assai. Chiedo, pero': nelle more della ristampa (in doppio formato) delle figurine di Pizzaballa e Cudicini,

La Malmstrom, Dipsy e Tinky Winky

dal sito di Sergio Briguglio: www.briguglio.blospot.com

Cari amici,
alcuni organi di comunicazione (giornali, giornali radio, etc.) hanno riportato le notizie relative alla lettera della Commissaria UE Malmstrom come se questa contenesse una smentita delle affermazioni fatte dal Governo italiano circa l'utilizzabilita', ai fini della libera circolazione intraeuropea, dei permessi rilasciati in base al DPCM 5/4/2011.

Ho gia' criticato, nel mio precedente messaggio, la scelta di inserire nel DPCM 5/4/2011 un inutile (e potenzialmente fuorviante) riferimento alla facolta' di libera circolazione. La lettera della Malmstrom, tuttavia, sembra ribadire semplicemente il fatto che, al fine di circolare in Area Schengen per soggiorno breve, non e' sufficiente la titolarita' di un permesso di soggiorno, ma devono essere soddisfatti ulteriori requisiti (disponibilita' di risorse sufficienti, titolarita' di un documento di viaggio valido, etc.), come piu' volte osservato nei messaggi dei giorni scorsi.

Riassumere questa lettera con titoli e sottotitoli del tipo: "I permessi per protezione temporanea rilasciati dall'Italia non sono validi ai fini della libera circolazione" e' solo frutto dell'analfabetismo che domina nelle redazioni di quegli organi. Equivale a dire che, non essendo sufficiente ai fini di una felice vita matrimoniale la celebrazione del matrimonio, i matrimoni sono tutti nulli.

Ieri, una mia amica, esperta di immigrazione e di telegiornali, rispondeva alla mia sorpresa per questa ed altre sciocchezze spiegandomi che, per essere recepita, un'affermazione deve avere il livello di complessita' proprio dei Teletubbies.

Provo allora a riassumere i termini della questione nello stile di Tinky Winky.

10/04/11

riace: accoglienza ai rifugiati

tunisia - la rivoluzione dei gelsomini - reportage


Migranti, l'altra metà del mare

In viaggio tra i giovani di Tunisi, delusi dalla Rivoluzione dei Gelsomini, che partono verso l'Italia in cerca di un futuro migliore. Il reportage di SkyTG24

09/04/11

soltanto il mare



Soltanto il mare (50', 2011)
di Dagmawi Yimer, Giulio Cederna e Fabrizio Barraco,
con le musiche originali di Nicola Alesini

www.soltantoilmare.eu


Mentre Lampedusa è al collasso, un film rende omaggio all'isola e ai suoi abitanti attraverso gli occhi di un migrante


Girato a Lampedusa nel corso del 2010, periodo nel quale l’isola aveva smesso di fare notizia, e completato all’inizio del 2011, quando i nuovi sbarchi l’hanno riportata su tutti i media, il film propone lo sguardo incrociato di due realtà che a Lampedusa raramente dialogano tra loro: quella di un migrante, in questo caso Dagmawi Yimer, sbarcato da clandestino sulle coste dell’isola nel 2006, e quella dei lampedusani.
Soltanto il Mare vuole essere innanzitutto un omaggio a Lampedusa da parte di chi, come Dagmawi, all’isola deve la sua stessa vita. L’anteprima romana sarà così anche un‘occasione per riflettere sul dovere morale di aiutare un’isola stretta tra una crisi umanitaria epocale, che non può fronteggiare da sola, una guerra a due passi, la stagione turistica ormai compromessa e una serie di problemi irrisolti che si trascinano da anni.
Prodotto dall’Archivio Memorie Migranti di Asinitas, e da Alessandro Triulzi e Marco Guadagnino, il film ha ottenuto il premio del pubblico al Salina DocFest e il riconoscimento per il miglior film nella sezione migranti e viaggiatori al Festival del Cinema Africano di Verona.
Dalla note di regia:
“Giorno dopo giorno l’isola si apre e ci regala nuove storie, situazioni inaspettate, cortocircuiti. Al migrante fresco di sbarco l’isola era apparsa come l’avanguardia del benessere - con i suoi alberghi, le sue barche, i suoi turisti - alla sua videocamera si svela ora piena di problemi; l’aveva immaginata come frontiera del progresso, la ritrova isolata dal mondo, con lo sguardo nostalgico rivolto al passato e una patina fresca di vernice già incrostata di salsedine”.

08/04/11

la tendopoli di manduria, by zoro

seconde generazione: monografia di libertàcivili

Rivista libertàcivili 1/2011



Editoriale
Dal Mediterraneo un grido di libertà che chiama in causa l'Europa intera 
di Angela Pria     
5
 
 
 
 
L'intervento
Oltre la tolleranza lo slancio della fraternità        Intervista a Erri De Luca                                       
7
 
 
 
Primo Piano
I minori stranieri in Italia: una galassia difficile da definire e quantificare   di Antonio Golini       
11
 
 
 
Le seconde generazioni tra integrazione ed esclusione di Milena Santerini      
20
 
 
 
Esperienza, eredità, ethos: le parole chiave del percorso d'inclusione di Maria Grazia Santagati    
30
 
 

Maroni e Gueant, trovato l'accordo?



Azione comune Italia-Francia per fronteggiare l'immigrazione clandestina

Fonte: interno.it 

Incontro bilaterale alla prefettura di Milano tra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il collega francese Claude Gueant. Tra le misure concordate, pattugliamenti congiunti aerei e navali delle coste tunisine e la creazione di un gruppo di lavoro comune. Maroni parteciperà lunedì prossimo al Consiglio GAI

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il collega francese Claude GueantItalia e Francia daranno vita a pattugliamenti congiunti «aerei e navali» contro l'immigrazione clandestina. Lo hanno annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni ed il suo collega francese Claude Gueant al termine dell'incontro bilaterale che si è tenuto questa mattina alla prefettura di Milano.

Pattugliamenti congiunti delle coste tunisine e la creazione di un gruppo di lavoro comune per fronteggiare l'emergenza immigrati. Sono questi quindi i due punti centrali dell'intesa raggiunta nel faccia a faccia tra i due ministri.

«Abbiamo concordato - ha spiegato Maroni - sulla necessità di sviluppare un'azione comune. Sono soddisfatto dell'incontro di oggi: da una crisi può nascere un'iniziativa forte, comune e congiunta come quella che abbiamo deciso oggi, per dare una risposta concreta ai problemi che Italia e Francia stanno fronteggiando sull'immigrazione».

«Problemi che vogliamo risolvere con l'Europa - ha proseguito - nell'ambito di una solidarietà europea che vogliamo stimolare e rafforzare. Per sollecitare la Ue a contrastare l'immigrazione clandestina abbiamo concordemente deciso con la Francia un pattugliamento comune sulle coste tunisine fra Italia e Francia per bloccare le partenze dalla Tunisia».

«Sulla questione che ha determinato polemiche sulla libera circolazione si applicano le regole di Schengen e gli accordi bilaterali Italia-Francia. Le autorità francesi - ha aggiunto Maroni - sono libere di verificare, in rapporto di leale collaborazione. Tutte le questioni potranno essere risolte».

D.P.C.M. 5 aprile 2011 ex art. 20 T.U. Immigrazione con le misure umanitarie di protezione temporanea per i cittadini dei Paesi appartenenti al Nord Africa

D.P.C.M. 5 aprile 2011 ex art. 20 T.U. Immigrazione con le misure umanitarie di protezione temporanea per i cittadini dei Paesi appartenenti al Nord Africa affluiti nel territorio italiano dal 1 gennaio 2011 alla mezzanotte del 5 aprile 2011.

Fonte: http://www.asgi.it/

Il testo del D.P.C.M. del 5 aprile 2011 (2.17 MB)

Circolare del Ministero dell'Interno francese del 5 aprile 2011


Comunicato Stampa ASGI 7 aprile 2011 - Le tragedie del mare possono e debbono essere evitate

Comunicato Stampa ASGI 31 marzo 2011 ASGI - Istitutire la protezione temporanea è la sola via razionale per governare oggi l'esodo dalla Tunisia

Comunicato Stampa ASGI - 19 febbraio 2011 - Adozione urgente a livello di Unione europea di misure di protezione temporanea. Allarme per il rischio di stravolgere la procedura di asilo in Italia.

07/04/11

informativa alla Camera sui permessi umanitari

Maroni: «Ai migranti un permesso di soggiorno temporaneo»

Fonte: interno.it 

Nell'informativa alla Camera il ministro dell'Interno ha illustrato la strategia del Governo per la gestione dei flussi migratori. Annunciato un incontro con il collega francese e la partecipazione lunedì prossimo al Consiglio GAI

Il ministro Maroni alla CameraCon un’informativa urgente sulle misure adottate in relazione all'eccezionale flusso di immigrazione verso l'isola di Lampedusa, il ministro dell’Interno Roberto Maroni è intervenuto oggi alla Camera dei Deputati.

Sul naufragio del barcone con circa 200 migranti a bordo nella notte di ieri, il ministro, esprimendo il proprio cordoglio, anche a nome del Governo, ha riferito che la tragedia è avvenuta in acque maltesi, precisando che «le autorità di quel Paese hanno chiesto il nostro intervento e lo abbiamo fatto subito». «Le ricerche – ha proseguito - continuano ma le speranze di trovare persone ancora in vita si affievolisce di ora in ora».

Dati alla mano, Maroni ha ricordato che dal 1° gennaio ad oggi sono stati registrati 390 sbarchi in Italia per complessivi 25.867 arrivi, di cui 23.352 sulle isole Pelagie: circa 21 mila i sedicenti tunisini provenienti dall'area sud, nei porti di Djerba e Zarzis.

la circolare del Governo Francese per bloccare i profughi dall'Italia



Leggi la circolare

Così Parigi si organizza per bloccare i «flussi» dall'Italia in cinque mosse
Guéant invia alle prefetture una circolare con le istruzioni per limitare l'impatto di «clandestini» in Francia
dopo la decisione italiana di concedere il permesso temporaneo
Fonte: corriere.it

Così Parigi si organizza per bloccare i «flussi» dall'Italia in cinque mosse
Guéant invia alle prefetture una circolare con le istruzioni per limitare l'impatto di «clandestini» in Francia


PARIGI – I permessi temporanei garantiti dal governo italiano ai tunisini già sbarcati a Lampedusa, che potrebbero così entrare liberamente in Francia, provocano la reazione di Parigi. Il ministro dell’Interno, Claude Guéant, ha emanato una circolare destinata a tutti i prefetti che chiarisce la condotta da tenere quando gli immigrati si presenteranno con il loro documento provvisorio rilasciato dall’Italia. L’obiettivo è evitare che il permesso temporaneo sia giudicato sufficiente per restare sul territorio francese. Ecco allora le cinque condizioni che devono essere soddisfatte perché un immigrato entrato in Europa da Lampedusa possa rimanere in Francia.

06/04/11

Lampedusa, strage in mare





Si ribalta barcone, oltre 200 i dispersi

Solo 47 i superstiti. Tra i cadaveri recuperati anche quelli di donne e bambini

Tragedia nel canale di Sicilia, tra Lampedusa e Malta.

Una donna incinta di otto mesi tra i superstiti del naufragio: è stata portata in elicottero a Palermo (Ansa)
Una donna incinta di otto mesi tra i superstiti del naufragio: è stata portata in elicottero a Palermo (Ansa)
MILANO
- Un barcone con a bordo almeno 300 migranti si è ribaltato nella notte tra martedì e mercoledì a 40 miglia a sud di Lampedusa, in acque maltesi, e decine di cadaveri sono stati avvistati nel Canale di Sicilia in mattinata, compresi quelli di alcuni bambini. Di tutte le persone che si trovavano sull'imbarcazione, solamente 47 sono state tratte in salvo. Tutte le altre risultano disperse e c'è il timore che siano molte quelle che hanno perso la vita. Le ricerche, coordinate dalle autorità maltesi e portate avanti anche dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza italiane, stanno continuando e si facendo il possibile per rendere il meno tragico possibile il bilancio dell'ennesima tragedia del mare. Tra i superstiti ci sono molte donne, tra cui anche una all'ottavo mese di gravidanza, e molti minori.


05/04/11

Il governo che non c'è - di Tito Boeri su Repubblica

Un'isola che c'è, Lampedusa, ci ha convinto che non può esistere un governo che non c'è. Quella offerta nelle ultime settimane è una dimostrazione di totale, frustante, impotenza nel gestire un problema certamente complesso ma non più grave di quello in passato fronteggiato da altri paesi dell' Unione Europea. Quei paesi della Ue che hanno una lunga tradizione nel gestire flussi massicci di rifugiati politici e immigrati clandestini. Non si può dire che i massicci sbarchi dal Nord-Africa di queste settimane non fossero prevedibili. Era stato lo stesso ministro Maroni a preannunciare due mesi fa un «esodo biblico di 80.000 tunisini», ben maggiore di quello sin qui registrato.

Da allora nulla è stato fatto per fronteggiare questa emergenza, per garantire un primo soccorso adeguato alle persone sbarcate a Lampedusa e per definire una qualche strategia, da concordare con tutti gli attori coinvolti. Il coordinamento proprio non c' è stato, neanche all' interno dell' esecutivo. Per non parlare di quello fra governo e Regioni. Abbiamo assistito a quattro tipi di reazioni all' interno della maggioranza. La prima è l' urlo. Il "föra di ball" in incerto dialetto lombardo di Umberto Bossi potrà forse servire a placare le ira di qualche elettore della Lega, ma certo non è di alcun aiuto ai ministri dello stesso partito che devono gestire il problema. La seconda reazione è stata l'ipocrisia. Si sono inviati clandestini in centri come quello di Manduria sapendo benissimo che ci sarebbero state fughe in massa. Paradossalmente è stato più efficace lo sciopero dei treni delle barriere poste attorno al centro nel contenere gli esodi dal centro verso il nord. E Manduria non è un caso isolato.

speciale lampedusa

Fonte: immigrazioneoggi.it

Espulsioni per tutti i tunisini approdati a Lampedusa, come chiede il ministro Maroni, oppure la protezione umanitaria prevista nell’articolo 20 del Testo Unico sull’Immigrazione; i nuovi flussi provenienti dalla Libia e l’accoglienza degli immigrati nelle regioni italiane. Sono alcuni dei principali temi che ImmigrazioneOggi ha approfondito nei podcast con monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Daniela Pompei, responsabile immigrazione della Comunità di Sant’Egidio e Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.

         
         
Fondazione Migrantes Giancarlo Perego
Fondazione Migrantes

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(file audio, mp3 - 5,8 MB)


  Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Letizia
ANFP

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Comunità Sant'Egidio Daniela Pompei
Comunità Sant'Egidio

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  Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Flavio Di Giacomo
OIM

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(file audio, mp3 - 8,1 MB)

Lampedusa, Save the Children: situazione insostenibile per i minori,

  il Governo predisponga immediato trasferimento in comunità di accoglienza su tutto il territorio nazionale

L’Organizzazione Internazionale chiede a Governo e Regioni la definizione di una lista di posti in comunità di accoglienza sul territorio nazionale.

A seguito della rivolta di oggi nella Casa della Fraternità di Lampedusa da parte di alcuni minori, Save the Children ribadisce la necessità di un trasferimento immediato dei ragazzi presenti nell’isola e chiede a Governo e Regioni di predisporre una lista di posti disponibili nelle comunità di accoglienza su tutto il territorio nazionale.

“Siamo estremamente preoccupati per la situazione dei minori ancora presenti nell’isola. Le condizioni inaccettabili in cui vivono circa 250 minori soli, l’esasperazione di giorni e giorni di attesa prima dell’identificazione e del trasferimento in comunità di accoglienza adeguate, hanno portato a episodi gravi di violenza e di ribellione”, commenta Michele Prosperi, portavoce di Save the Children a Lampedusa. “Questa situazione non può più andare avanti. Sono settimane che chiediamo l’immediato trasferimento di questi minori e una lista di posti disponibili in comunità su tutta Italia. Ma ad oggi un piano di trasferimento e accoglienza ancora manca.”

I circa 36 minori ospitati nella Casa della Fraternità sono stati trasferiti in serata al CSPA di Lampedusa per l’inagibilità della struttura. Al momento sono presenti a Lampedusa circa 250 minori fra i 12 e i 17 anni. Questa mattina sono stati trasferiti dall’isola 70 minori destinati a Porto Empedocle da dove verranno collocati in alcune comunità di accoglienza della Sicilia. Sono 17 i minori non accompagnati arrivati oggi dalla Tunisia con i quattro sbarchi di questa mattina.

Maroni firma l'accordo con la Tunisia

Il ministro: «Consentirà di chiudere i rubinetti». Previsti i anche i rimpatri. Ma a Lampedusa arrivano altri sbarchi

Fonte: corriere.it 


MILANO
- Ci sono volute otto ore. E alla fine l'accordo è stato raggiunto. «Abbiamo sottoscritto un accordo tecnico sulla cooperazione tra i due Paesi contro l'immigrazione clandestina: oltre al rafforzamento della collaborazione tra forze di Polizia, previsti anche rimpatri», ha spiegato il ministro dell'Interno, Roberto Maron arrivato a Tunisi in mattinata con una delegazione italiana per incontare quella tunisina, rappresentata dal ministro dell'Interno Habib Essid, per trovare una soluzione sull'immigrazione.

04/04/11

Mipex: l'Italia al 10° posto per l'integrazione

L’Italia registra una flessione nelle politiche dell’immigrazione rispetto al 2007, ma i suoi risultati restano comunque sopra la media europea.




A rivelarlo è il terzo rapporto sulle politiche immigratorie della Mipex che colloca l’Italia al decimo posto nella classifica generale dei 31 Paesi che includono tutti gli europei più Norvegia, Svizzera, Canada e Usa.


Nel suo complesso il risultato italiano è considerato positivo ma si pongono fortemente all’attenzione diverse aree da migliorare,in particolare in relazione alle politiche volte alla promozione della partecipazione politica, dell'istruzione, del sostegno mirato all'interno del mercato del lavoro e della rimozione delle discriminazioni.

2 milioni di famiglie straniere

In Italia, alla fine del 2009, le famiglie in cui è presente almeno uno straniero sono 2 milioni e 74 mila: ovveo l'8,3% dei 4 milioni di stranieri residenti".

Fonte: stranierinitalia.it

A rivelarlo è una recente ricerca condotta dall’Istat che dimostra, inoltre, come la quota di famiglie miste (composte sia da italiani, sia da stranieri) sul totale di quelle con stranieri è pari al 22,6 %.


Dall'indagine si nota come le famiglie con stranieri risiedono prevalentemente nel Nord-ovest (32,9%) seguite dal Centro Italia (27,3 %) e Nord-est (24,3 %) e sono composte da individui più giovani rispetto alle famiglie di soli italiani, dove l’età media è di 30 anni, contro i 43 degli italiani.

rapporto CNEL seconde generazioni

Presentato il 4 aprile 2011 presso il CNEL il rapporto:
Le seconde generazioni e il problema dell'identità culturale: conflitto culturale o generazionale?

L'articolo di stranierinitalia.it

Hanno molti amici, usano il cellulare, amano la musica e vestire alla moda, navigano su Internet. Non hanno problemi di integrazione, sognano di aiutare economicamente la famiglia ma non sono molto ottimisti sulla possibilita' di cambiare il mondo. Si riconoscono nella nostra societa' piu' dei loro coetanei italiani e credono che la famiglia sia una risorsa per l'integrazione.
È il profilo degli adolescenti figli di immigrati in Italia, descritto in una ricerca del Cnel (Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione Sociale degli Stranieri), curata dalla Fondazione Silvano Andolfi, presentata stamani nel Parlamentino di Villa Lubin.
Lo studio e' stato realizzato su un campione di 751 adolescenti, di eta' compresa tra i 15 e i 19 anni, di cui 414 di origine straniera e 337 di origine italiana (gruppo di controllo), reclutati all'interno delle scuole medie superiori.

03/04/11

richieste di asilo 2010

Ue: 258 mila le domande di asilo presentate nel 2010 nei 27 Paesi. Afgani, russi e serbi i gruppi nazionali con più richieste.
In Francia (51 mila) il maggior numero di domande, cinque volte maggiori che in Italia.
Fonte: immigrazioneoggi

Sono state 257.800 le richieste di asilo presentate nei 27 Paesi dell’Unione europea nel corso del 2010, poco più di 10 mila sono state quelle che riguardano l’Italia. Sono questi i dati resi noti da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, in merito alla situazione dell’asilo dell’ultimo anno.
Il primo gruppo di richiedenti nell’Ue sono stati gli afgani con 20.580 richieste, l’8% del totale, seguiti dai russi (18.500, 7%) e dai cittadini serbi (17.715, il 7%).
Secondo l’Istituto, il dato è stato fortemente influenzato dalla liberalizzazione dei visti per i soggiorni temporanei nell’Ue concessa nel dicembre del 2009 alla Serbia, che ha provocato flussi anomali di domande di asilo da questo Paese. Secondo Eurostat, 6.975 domande di serbi sono arrivate in Germania e 6.225 in Svezia, mentre altri 2.220 hanno fatto richiesta in Belgio. I kosovari invece si sono rivolti invece prevalentemente in Francia (5.260) e in Belgio (3.230). Fra tutti i Paesi Ue è la Francia ad aver registrato il maggior numero di richieste di asilo (51.600), soprattutto da cittadini kosovari, russi e del Bangladesh. Segue il dato della Germania (48.500), alla quale si sono rivolti serbi, afgani e iracheni, per poi passare alla Svezia (31.900), che vede ancora al primo posto i serbi, poi somali e afgani. Fra i Paesi del Mediterraneo, la Grecia ha ricevuto 10.275 domande (soprattutto da cittadini di Pakistan, Georgia e Bangladesh), l’Italia 10.050 (in particolare da Niger, Pakistan e Afghanistan), Cipro 2.875 (specie in provenienza da Iraq, India e Vietnam), la Spagna 2.740 (principalmente da richiedenti da Cuba, Nigeria e Algeria), Slovenia 245 (in prevalenza da Turchia, Afghanistan e Bosnia), Malta 175 (soprattutto da Somalia, Pakistan ed Eritrea), Portogallo 160 (in particolare da cittadini di Guinea, Colombia e Angola). Cipro invece è lo Stato Ue che ha ricevuto il maggior numero di domande di asilo rispetto al numero di abitanti (3.600 per milione), davanti a Svezia (3.400/mln), Belgio (2.400/mln) e Lussemburgo (1.600/mln).

newsletter FEI n.4/2011

il quarto numero della “Newsletter FEI 2011”, disponibile al seguente link.

divieto di discriminazione

ASGI: i materiali di documentazione relativi alle relazioni tenute al seminario ASGI: "Il divieto di discriminazioni per motivi etnico-razziali, religiosi e di orientamento sessuale. Normativa italiana ed europea", svoltosi a Firenze il 21-22 gennaio 2011


  Le relazioni del seminario

Immigrati e libertà di religione. Quale riconoscimento per la diversità religiosa dei migranti in una società democratica e multiculturale ?, Relazione a cura del Prof. Nicola Fiorita, Associato di diritto ecclesiastico, Facoltà di Scienze Politiche, Università della Calabria;
L'implementazione della normativa contro le discriminazioni su base etnico-razziale, di nazionalità e di credo religioso. Aspetti sostanziali nella giurisprudenza italiana in materia di azioni giudiziarie anti-discriminazione, Relazione a cura della dott.ssa Annamaria Casadonte, Giudice civile al Tribunale di Reggio Emilia;
L'implementazione della normativa contro le discriminazioni su base etnico-razziale, di nazionalità e di credo religioso in Italia. Aspetti processuali nella giurisprudenza in materia di azioni giudiziarie anti-discriminazione, Relazione a cura dell'Avv. Alberto Guariso, del Foro di Milano;
Hate speech and hate crimes nella legislazione penale italiana. Aspetti controversi nella giurisprudenza applicativa della legge n. 205/1993, Relazioni a cura dell'Avv. Federica Panizzo, del Foro di Verona e dell'Avv. Lorenzo Trucco, del Foro di Torino
La protezione internazionale in caso di persecuzione per motivi di orientamento sessuale e di identità di genere. Linee guida internazionali, riferimenti normativi e casistica giurisprudenziale in Italia, Relazioni a cura  dell'Avv. Andrea De Bonis, consulente della delegazione in Italia dell'ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)  e  dell'Avv. Simone Rossi, del  Foro di Verona;
Matrimoni omosessuali e unioni civili registrate all'estero e libera circolazione dei familiari di cittadini dell'Unione europea. Questioni aperte e margini di azione per potenziali "cause pilota" in Italia, Relazione a cura dell'Avv. Giulia Perin, del Foro di Padova Dottore di ricerca in libertà fondamentali nel diritto costituzionale, amministrativo comparato e comunitario, Università di Trento;
Introduzione al divieto di discriminazioni per motivi di orientamento sessuale nel diritto dell'Unione europea (direttiva n. 2000/78/CE) e casistica giurisprudenziale della Corte di Giustizia dell'Unione europea, Relazione a cura del dott. Walter Citti, Servizio anti-discriminazioni ASGI;
Organizzazioni di tendenza fondate sull'ethos religioso, dottrina religiosa e licenziamento "ideologico". Linee interpretative alla luce della direttiva europea n. 2000/78,  della giurisprudenza italiana e della recente giurisprudenza della Corte di Strasburgo, Relazione a cura della Prof. ssa Avv. Marzia Barbera, Ordinario di diritto del lavoro e  diritto anti-discriminatorio  all'Università di Brescia.

68 cadaveri al largo di tripoli

man-duria mica

lampedusa: partenze e rivolte

possibili provvedimenti rispetto ai fatti di lampedusa

 
Cari amici,
vi propongo alcune riflessioni sulla questione Lampedusa. Le ho esposte, in parte, nel corso di una trasmissione sul tema messa in rete dalla web TV Youdem (http://www.youdem.tv/VideoDetails.aspx?id_video=d1ee4532-74f0-42ea-8fc1-4db03b2db0c0).

Nel proporvele, ho chiaro che si tratta di un punto di vista molto parziale e basato su informazioni e dati tutt'altro che definitivi. Vi saro' grato quindi se mi farete avere osservazioni critiche.

Parto da alcune affermazioni:

I) I diritti fondamentali delle persone, quali il diritto d'asilo, devono essere tutelati senza alcuna considerazione di opportunita' o di convenienza. Il perseguimento dei legittimi interessi degli individui puo' invece trovare un limite nell'interesse, non meno legittimo, di altri individui e/o di una comunita'.

II) La sovranita' di uno Stato e' cosa troppo importante perche' altri Stati o singoli individui possano disporne a piacimento.