26/02/11

video: calma apparente a tripoli

Morire nel deserto

di Fabrizio Gatti
Fonte: l'Espresso

Un filmato documenta la tragica fine degli immigrati espulsi dalla Libia.
Così come prevede l'accordo siglato tra Berlusconi e Gheddafi

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Le mani nere sollevate ad afferrare l'aria. Pochi passi oltre, il vento sulla camicia anima la smorfia dell'ultimo respiro di una donna. E subito accanto, il corpo di un ragazzo ancora chino nella preghiera da cui non si è mai rialzato. Muoiono così gli immigrati. Così finiscono gli uomini e le donne che non sbarcano più a Lampedusa. Bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli e riconsegnati al deserto. Abbandonati sulla sabbia appena oltre il confine. A volte sono obbligati a proseguire a piedi: fino al fortino militare di Madama, piccolo avamposto dell'esercito del Niger, 80 chilometri più a Sud. Altre volte si perdono. Cadono a faccia in giù sfiniti, affamati, assetati senza che nessuno trovi più i loro cadaveri. Un filmato però rivela una di queste stragi. Un breve video che 'L'espresso' è riuscito a fare uscire dalla Libia e poi dal Niger. Un'operazione di rimpatrio andata male. Undici morti. Sette uomini e quattro donne, da quanto è possibile vedere nelle immagini.

docu-viaggio tra i migranti stagionali

Vite da inferno, il docu-viaggio tra i migranti stagionali
Fonte: l'Espresso
guarda il video

Si muovono tra la Basilicata e la Campania, tra la Sicilia e la Calabria, alla ricerca di un lavoro che duri anche lo spazio di pochi mesi. I cosiddetti 'lavoratori stagionali' arrivano da Paesi devastati da anni di guerre civili. Ma in Italia si trovano a dover pagare anche cinque euro al giorno per raccogliere meloni, pomodori, uva, olive e arance. E a peregrinare tra le regioni del Sud alla ricerca del raccolto più ricco. Per raccontare le condizioni umane e sociali in cui vivono questi 'irregolari dell'agricoltura', Michele Palazzi (Prospekt) e Alessandro Penso (OnOff) hanno ricostruito e documentato i viaggi, le rotte, il lavoro nei campi. Il loro documentario, 'Migrant Workers Journey', si compone di scatti e video che ritraggono la dignità di chi, pur non avendo diritti, è disposto a lavorare fino a 12 ore al giorno per soli 25 euro. Nelle immagini che seguono, l'anteprima che sarà presentata il 21 febbraio alla galleria Host di FOTO8 a Londra, in occasione del Carousel - Slide Slam. Nelle immagini la storia dei lavoratori della Basilicata: raccolgono pomodori e 'sopravvivono' in case spoglie senza elettricità e acqua, costretti in condizioni di estrema povertà

vittime del mare

In spiaggia cimiteri a cielo aperto
di Francesca Spinola
Fonte: l'Espresso

Centinaia di cadaveri. Donne e uomini che hanno cercato di scappare ma sono morti in mare. E le onde li hanno riportati a riva. Nel caos del Paese nordafricano, adesso l'orrore è sotto gli occhi di tutti


(21 febbraio 2011) Con l'assalto di massa a Lampedusa il Mar Mediterraneo è tornato a inghiottire corpi. I più fortunati, circa 4 mila in 4 giorni, ce l'hanno fatta. Altri hanno seguito lo stesso destino di quelle migliaia di uomini e donne che nel corso degli anni, tentando di conquistare via mare l'Europa, sono annegati. Gli ultimi sono morti lo scorso 12 febbraio, quando un barcone carico di migranti è affondato nelle acque antistanti Girgis, in Tunisia, dove un giovane è annegato e uno è disperso e il 13 febbraio quando, dopo uno speronamento di una motovedetta tunisina, un barcone è affondato facendo 29 morti. Sono anche loro "vittime della frontiera" e si aggiungono a quelle che negli anni hanno trasformato il Mediterraneo in un grande cimitero a cielo aperto.



I naufragi peggiori si sono registrati nel Canale di Sicilia, in particolare nelle acque territoriali libiche. Si pensava che fosse il mare a custodire la maggior parte dei cadaveri. E invece, grazie al contributo di numerosi testimoni, emerge un'altra verità che il governo del colonnello Muhammar Gheddafi ha cercato di occultare. A causa del flusso delle correnti, molti corpi vengono rigettati sulle spiagge libiche: negli ultimi dieci anni ne sono stati recuperati circa 1.500 di cui almeno 500 seppelliti in un cimitero non islamico di Tripoli conosciuto con il nome storico di "Hammangi" e circa 800 sono ancora in attesa di riconoscimento negli obitori della città.

In che parte del mondo è la Libia?

di Ilvo Diamanti

È una questione di geografia, di geopolitica. E di comunicazione globale. Il disorientamento di fronte a quel che capita nel Nord Africa. Davanti a noi. Poco più avanti. Due passi appena dalle nostre coste meridionali. Ma fatichiamo a renderci conto di quanto ci riguardi davvero. Quanto possa cambiare le nostre vite, la nostra vita. L'unica cosa che ci preoccupi davvero è l'ondata migratoria - incombente e imminente. Enorme, inutile nasconderlo. E noi, che, nel corso degli anni, abbiamo eretto un muro nel Mediterraneo, per difenderci dagli "altri". Dall'invasione dei "disperati". Noi, che abbiamo trasformato il Mediterraneo stesso in un muro, per fingerci inaccessibili. Una fortezza. Al sicuro dal mondo. Noi: ci siamo allontanati dalle sponde del Nord Africa e del Medio Oriente. Le abbiamo allontanate da noi. Le abbiamo "percepite" lontane. Un altro continente, appunto. Un'altra epoca. Un'ex colonia d'oltre mare, sperduta nello spazio e nel tempo.

25/02/11

Sostenere la transizione democratica nel Mediterraneo, accogliere e proteggere i rifugiati


“ Sostenere la transizione democratica nel Mediterraneo, accogliere e proteggere i rifugiati ”

Comunicato stampa del Tavolo Asilo
Acli, Arci, Asgi, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, Cir, Comunità S. Egidio, Fcei, Senza Confine
Roma, 25 febbraio 2011

Gli enti e le associazioni di tutela riuniti nel Tavolo Asilo ritengono che quanto stia avvenendo in Libia e in altri paesi del Maghreb costituisca un evento storico di enorme portata che va considerato non solo in relazione al probabile intensificarsi di arrivi di rifugiati verso l’Europa, ma in primo luogo guardando alle enormi potenzialità positive, sul piano economico, sociale e culturale che si aprono, per l’Europa nel suo complesso e per i paesi del Mediterraneo in particolare, a seguito della caduta di quei regimi corrotti e violenti che per decenni hanno dominato l’area.

L’Europa e l’Italia hanno il dovere di sostenere concretamente l’avvio dei processi di trasformazione democratica in questi paesi e, con senso di responsabilità debbono evitare allarmismi e il possibile diffondersi, nella popolazione italiana ed europea, di sentimenti di paura verso coloro che fuggono dalle violenze in atto. Al contrario, è il momento di realizzare, anche con il concorso delle istituzioni locali e della società civile, iniziative di accoglienza e di solidarietà e l’avvio di programmi di aiuto ai paesi interessati per un ritorno il più rapido possibile alla democrazia.

Fortress Europe: Libia: 1.500 corpi ripescati dal mare in 10 anni

Fortress Europe: Libia: 1.500 corpi ripescati dal mare in 10 anni: "Libia: 1.500 corpi ripescati dal mare in 10 anni
C'è un'altra strage che va avanti da anni in Libia, senza che nessuno se ne dia conto. Non sono soltanto le bombe di Gheddafi ad uccidere, ma anche le leggi di inospitalità di cui si è dotato il vecchio continente. Quanti sono i naufragi fantasma avvenuti negli ultimi dieci anni sotto costa libica sulla rotta per Lampedusa, senza che nessuno ne abbia mai saputo niente? Quanti sono i giovani morti davanti alle coste libiche? E che fine hanno fatto i corpi ributtati a riva dal mare? Se ne è occupato la settimana scorsa L'Espresso con un servizio della corrispondente da Tripoli, Francesca Spinola. Le notizie fanno rabbrividire. Secondo fonti attendibili, dal 2005 i morti davanti alle coste libiche sarebbero almeno 1.500. Di cui 500 seppelliti nel vecchio cimitero cattolico di Hammanji e altri 800 ancora conservati negli obitori degli ospedali di Tripoli. Di seguito tutti i dettagli della notizia.

Libia, mattanza in spiaggia
tratto da l'Espresso
di Francesca Spinola"

24/02/11

MA COME MI PERMETTO

MA COME MI PERMETTO

FESTA ILLEGALIZZATA

 
SABATO 26 FEBBRAIO 2011

INGRESSO LIBERO
dalle 19
P.zza De Cristoforis 4C
(Ex vicolo d’aste)
zona Casal Bertone

si beve si mangia e si balla

[da bere di paga MA SI PAGA POCO, solo per contribuire alla festa]

dj Faitù
dj pin*klò - elettro

performance di musica elettronica di Ali Ostovar (Iran)
mostra fotografica GOZAR (il passaggio) di Ali Ostovar (Iran)


CHI E' SENZA PERMESSO SCAGLI LA PRIMA BIRRA!

*invita chi vuoi e porta qualcosa da mangiare o da bere*

fortress europe: qualche considerazione sul 2° esodo biblico annunciato

Qualche considerazione sul secondo esodo biblico annunciato

Come italiani sappiamo sempre distinguerci. In peggio. Da un lato c'è Gheddafi che ordina ai reparti dell'esercito ancora fedeli di massacrare la gente. Dall'altro c'è il popolo libico che eroicamente si scaglia contro i proiettili deciso una volta per tutte a liberare il paese dalla morsa della quarantennale dittatura. E in mezzo c'è l'Italia, la cui unica preoccupazione è il tappo agli sbarchi. Siamo davvero un triste paese. Pensate che in queste stesse ore a Tunisi e al Cairo sui social network si organizzano carovane di solidarietà per sostenere la rivoluzione dei libici! Sarà che abbiamo perso il gusto della libertà e della lotta. O sarà invece che siamo talmente razzisti da ritenere le genti della riva sud non ancora pronti, o per sempre inadatti, al vivere democratico. Mi ero ripromesso di non affrontare la questione prima di vedere quello che sarebbe accaduto. Ma sono state dette e scritte talmente tante fesserie, che qualche riflessione vale la pena condividerla. Perché non ci sarà nessuna invasione. Possibile che tutti si siano dimenticati che già prima del 2009 Gheddafi non esercitava nessun tipo di controllo alla frontiera e che al contrario la polizia, corrotta, incoraggiava gli imbarchi per l'Italia? E poi chi ha detto che il milione di stranieri in Libia si trovino lì per venire in Sicilia? E soprattutto, da quando i giornalisti raccontano i fatti prima che accadano? Sarà un dettaglio, ma mentre tutti gridano all’unisono all’esodo biblico, dalla Libia ancora non si è visto arrivare nessuno. Almeno via mare.

23/02/11

1979: Oriani Fallaci intervista Gheddafi


E a Oriana diceva: voi ci massacrate



Hitler e Mussolini sfruttavano le masse, io non faccio  che appellarmi perché il popolo si governi da solo



Colonnello, ho l'impressione che il suo odio per l'America e per gli ebrei sia in realtà odio per l'Occidente. Proprio come nel caso di Khomeini. Si rende conto che di questo passo si torna indietro di mille anni, si ricomincia con Saladino e le Crociate?


«Sì e la colpa è vostra: degli americani, dell'Occidente. Anche allora fu vostra, dell'Occidente. Siete sempre voi che ci massacrate. Ieri come oggi».

Ma chi vi massacra, oggi, dove?

«Fu la Libia a invadere l'Italia o fu l'Italia a invadere la Libia? Ci aggredite ora come allora. In altro modo, con altri sistemi e cioè sostenendo Israele, opponendovi all'unità araba e alle nostre rivoluzioni, guardando in cagnesco l'Islam, dandoci dei fanatici. Abbiamo avuto fin troppa pazienza con voi, abbiamo sopportato fin troppo a lungo le vostre provocazioni. Se non fossimo stati saggi, saremmo entrati mille volte in guerra con voi. Non l'abbiamo fatto perché pensiamo che l'uso della forza sia l'ultimo mezzo per sopravvivere e perché noi siamo sempre dalla parte della civiltà. Del resto, nel Medioevo, siamo stati noi a civilizzarvi. Eravate poveri barbari, creature primitive e selvagge...».

42 anni in 3 minuti

frattini: in libia un bagno di sangue

cronache diplomatiche

caracciolo: in libia sarà lunga guerra civile

21/02/11

ultime dalla frontiera


neanche un mese va scrivevamo della frontiera italo-egiziana, presagendo l'intensità del corso storico, che fluisce alla porta di casa.
e ora questa porta sarà attraversata? o addirittura travolta, come temono in molti?

difficile saperlo. certo che sino a adesso il concierge all'ingresso, questa porta la apriva e la chiudeva con studiata selettività.
sbarrata a rifugiati e vittime di frontiera, e alle notizie sulle efferrate violazioni dei diritti umani, che ci bastava esternalizzare da qualche parte, giù nel deserto.
aperta, spalancata, ai flussi finanziari e agli investimenti commerciali.
interesse nazionale, real politik, ci mancherebbe.
un filtro studiato ed efficiente. costruito su misura per soddisfare l'interesse nazionale, in piena sintonia con quello di dittatori d'oltrecosta.
progettato per lasciare al di là del mare un continente di giovani, di speranze e di ingiustizie.
una linea maginot.
sembrava durare.
non è durata.

ed il mondo è rimasto a bocca aperta (ammirato? attonito?) per la velocità con cui le rivoluzioni si stanno succedendo. spira un vento di democrazia. ma nn si vede l'approdo.

anche tra italia e sponda sud, potrebbe spirare intenso, un vento di dialogo e rinnovamento. l'Italia potrebbe diventare nuovo protagonista europeo nel mare nostrum. 

certo, potrebbe anche dischiudersi un vaso di pandora di repressione feroce e instabilità, dalle conseguenze imprevedibili.

di certo l'Italia sino ad oggi ha dimostrato di non saper guardare più in là del proprio naso, e di non curarsi d'altro che della costruzione di una diga di cui si sta costatando l'improvvisa, sconcertante, fragilità.

skytg24: ecco chi trema con gheddafi

skytg24: bombardamenti sulla folla a tripoli

Speciale Limes: il Medio Oriente in fiamme


Speciale Limes: il Medio Oriente in fiamme

> La Libia nel caos
> La fine del colonialismo comincia adesso
> Medio Oriente tra laicismo e fondamentalismo
> Libia: il colonnello nel labirinto di L. Caracciolo> In Yemen non basta un giorno per sfogare la rabbia
> RepTv: Rivoluzioni arabe, quale domani?
> Fotogalleria: L'Italia, gli sbarchi e gli immigrati
> Le rivolte viste dal Qatar, la patria di al Jazeera
> Il Cairo e la blogosfera: intervista a Ahmed Gharbeia> Nel nome di Allah e del gas
> Speciale Egitto la caduta di Mubarak
> Iran: il movimento verde non è mai morto
> Se il Cairo non è Tunisi e Tripoli non è Teheran
> Chi comanda in Iran? |
> La Repubblica Islamica è una teocrazia?

> Migranti, le rotte del Mediterraneo |

> Da dove vengono i migranti
> Il mare nostro è degli altri
> Speciale Libia

LIBIA C.V.D. - come volevasi dimostrare - di Andrea Segre


Il popolo libico si unisce a quello tunisino ed egiziano nella rivolta contro i regimi dittatoriali e repressivi che da oltre trent'anni ne controllano le vite e le risorse con l'appoggio delle maggiori democrazie occidentali.


E il governo italiano cosa fa? Dice di non voler disturbare o addirittura esprime appoggio alla famiglia Gheddafi.

In realtà sta tremando.

Trema perchè la caduta di Gheddafi, che noi ci auguriamo avvenga rapidamente per festeggiare presto la libertà del popolo libico, aprirà di certo conseguenze nefaste per il nostro Paese.

Nefaste, ma ahinoi ampiamente prevedibili.

Con i nostri film, libri e siti lo abbiamo scritto e raccontato per mesi e mesi.

20/02/11

3 parole su Lampedusa


TRE PAROLE SU LAMPEDUSA

di Maurizio Ambrosini

La crisi nordafricana bussa alle porte dell'Europa. E a quelle dell'Italia in particolare, con il ministro Maroni che prevede l'arrivo di 80mila migranti. Mentre nelle cronache risuonano tre parole: clandestini, emergenza, Europa. Utilizzate a sproposito, come spesso accade. Perché ancora una volta messaggi propagandistici, speculazione politica, impreparazione voluta e retorica dell'emergenza prendono il posto di politiche serie e lungimiranti. Nel breve periodo, rendono di più.


La crisi nordafricana bussa alle porte dell’Europa. E in primo luogo a quelle dell’Italia, per posizione geografica e storia destinata a un ruolo di ponte tra le due sponde del Mediterraneo. Oltre 5.200 migranti sono sbarcati nel giro di pochi giorni a Lampedusa, e il ministro Maroni già ne calcola 80mila in procinto di arrivare, non sappiamo sulla base di quali informazioni. Tre parole risuonano insistentemente nelle cronache: clandestini, emergenza, Europa. Proviamo ad analizzarle con l’aiuto di qualche dato.

prima gli europei


PRIMA GLI EUROPEI
di Andrea Stuppini

Condivido le considerazioni di Maurizio Ambrosini sui “click-day” che si sono svolti questa settimana. Come sempre i numeri sono altissimi, ma ben poco hanno a che vedere con le reali condizioni del mercato del lavoro, poiché si tratta in gran parte di ricongiungimenti familiari. Speriamo si possa riformare al più presto l’intero meccanismo dei flussi. Ancora una volta però il decreto flussi (deciso unilateralmente dal governo) non è collegato a una organica politica di accoglienza e integrazione sul territorio. Ciò è destinato a riaprire l’annosa polemica sull’accesso degli immigrati ai servizi di welfare, soprattutto nelle regioni settentrionali.

Nelle fasi di crisi economica come l’attuale è comprensibile che si formino nell’opinione pubblica tendenze volte a limitare per gli immigrati l’accesso ad alcuni servizi di welfare. Nel nostro paese hanno trovato un’applicazione politico-amministrativa sia a livello nazionale, sia soprattutto a livello locale.

Sono impostazioni coerenti con la normativa europea? E si può parlare di una loro sostanziale efficacia rispetto alle tendenze di lungo periodo che si manifestano all’interno del fenomeno migratorio?

Noureddine Adnane



fonte: fortresseurope

Mimmo dentro la camera mortuaria del civio di Palermo a vedere Noureddine non c'è voluto andare. Perché ha avuto paura di vedergli il volto carbonizzato dalle fiamme. Paura che quelle immagini di morte si sovrapponessero per sempre nei suoi ricordi alle immagini dei sorrisi di Noureddine e dei suoi occhi pieni di vita e di sogni. I sogni di un ragazzo di 27 anni partito appena diciottenne, nel lontano 2002, carico di aspettative e responsabilità, deciso a lavorare sodo in Italia per farsi carico dei sette fratelli e dei genitori.

Oggi Noureddine Adnane, Franco per gli italiani, non c'è più. La sua salma è sulla via del ritorno per Ben Ahmed. Arriverà in Marocco tra oggi e domani per il funerale. Ad attenderlo, nove anni dopo la sua partenza, ci saranno la moglie Atika, una ragazza di 21 anni, e sua figlia, la piccola Khadija, di due anni e mezzo. Chi spiegherà alla bambina che cosa è davvero successo al papà?

cecilia malmstrom: la maggior parte degli immigrati sarà rimpatriata


Bruxelles, 19 febbraio 2011 - "Invieremo aerei europei nei cieli di Sicilia, fra Lampedusa e la Tunisia, per assistere la guardia di frontiera italiana nell'emergenza immigrazione".
Fonte: stranierinitalia.it

Ad annunciarlo, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano "Corriere della Sera", e' il commissario Ue agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom che descrive "drammatico" quanto sta accadendo. "Oggi a Roma abbiamo mandato due nostri direttori generali per discuterne con le autorita' italiane. Se tutto va come previsto, la missione partira' nel giro di pochissimi giorni. Molti Stai europei ci hanno gia' dato il loro assenso, a cominciare da Spagna e Francia. Sara' una missione Frontex (l'agenzia europea incaricata dicoordinare la sicurezza alle frontiere), dunque regolata dalle leggi europee e sostenuta da finanziamenti ed equipaggiamenti europei: prevedera' da un lato l'invio a Lampedusa di esperti e di mezzi tecnici, e dall'altro l'assistenza degli aerei".

19/02/11

Verrà domani e avrà i tuoi occhi.


“Verrà domani e avrà i tuoi occhi. Frammenti di vita migrante dall’universo del lavoro in Italia”, questo il titolo del nuovo libro di racconti a più mani edito dalla casa editrice “Compagnia delle lettere”.

C’è il buttafuori senegalese che canta l’amore e la lontananza che uccide i rapporti, ovvero “l’eterna attesa di mogli e mariti, di figli e figlie”.

C’è la prostituta dell'Est intrappolata nel cortocircuito della propria vita e c’è la badante ecuadoriana che proprio non ci sta a farsi mettere i piedi in testa.

C’è lo scrittore del Burkina Faso ingannato da un editore senza scrupoli e c’è la bambina rom con le dita sporche di inchiostro che non si cancellerà.

intervista al ministro




Nel video la posizione del Ministro dell'Interno.

Fortresse europe, la principale fonte di informazione sulle vittime delle migrazioni, critica fortemente queste parole:
 http://fortresseurope.blogspot.com/2011/02/le-bugie-di-maroni-che-tempo-che-fa.html

Dispiace constatare sulla tv italiana, ancora una volta, il solito approccio razzista che vede nei popoli della riva sud del Mediterraneo nient'altro che masse amorfe di straccioni pronte a invadere il nostro quieto vivere.



Al contrario, il popolo tunisino prima e il popolo egiziano poi, avendo pagato col sangue la cacciata di due oppressive dittature da decenni sostenute anche dal nostro paese, ci hanno dimostrato la dignità e il coraggio di quella gente. Il cui valore non viene minimamente messo in discussione da qualche migliaio di ragazzi improvvisamente partiti per l'avventura verso le coste italiane.


Oltre ad ospitare ministri che purtroppo continuano a sfruttare i drammi altrui per guadagnarsi facili consensi elettorali in momenti di crisi di fiducia, la Rai dovrebbe invitare in studio i ragazzi di Tunisi e del Cairo, a ricordarci il valore della libertà.

18/02/11

dalla Libia al Kuwait la mappa delle prossime proteste


Dalla Libia al Kuwait: la mappa delle prossime rivolte

FOnte: skytg24

Dopo la Tunisia e l'Egitto si infiammano le piazze di altri Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. Tra questi l'Iran, il Baherein, la Libia ma anche il Marocco e il Cameron. Ecco un calendario delle manifestazioni previste nei prossimi giorni

Prima è stata la Tunisia, che dopo meno di un mese (dal 17 dicembre 2010 al 14 gennaio 2011) di rivolta popolare è riuscita a far dimettere il presidente Zin el-Abidin Ben Ali, al potere da 23 anni. Poi è stata la volta dell'Egitto, dove sono bastati 18 giorni per rovesciare il regime di Hosni Mubarak, l'11 febbraio, che guidava il Paese da 30 anni. Due eventi che stanno alimentando le speranze di chi, negli altri Paesi dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, spera di poter tradurre nella loro realtà interna quanto è accaduto al Cairo e a Tunisi. Questo il senso di una serie di proteste in corso nei prossimi giorni: lunedì 14 febbraio in Iran e Bahrein, il 17 in Libia, il 19 in Algeria, il 20 in Marocco, il 23 in Camerun e l'8 marzo in Kuwait.


Ecco nel dettaglio tutte le proteste in corso o in arrivo:

gli sbarchi in Italia dal 90 al 2011



Guarda la fotogallery di skytg 24

skytg24: la rivolta infiamma la Libia

Crisi nel Maghreb: 5.000 immigrati sbarcati in un mese

Crisi nel Maghreb: 5.000 immigrati sbarcati in un mese

Fonte: interno.it

Il Video del question time alla Camera

5.000 immigrati sono sbarcati in un mese lungo le coste italiane, 3.000 solo tra l’11 e il 14 febbraio: «Tutti sono stati adeguatamente assisti». Lo ha consentito, ha riferito oggi il ministro dell’Interno Maroni al Question Time, il dispositivo di prima accoglienza messo in atto per affrontare quella che sembra essere «una vera e propria emergenza umanitaria».

«È stata assicurata adeguata assistenza soprattutto ai minori, ospitati in 21 strutture di accoglienza della provincia di Agrigento», ha detto Maroni. 1923 tunisini, tutti uomini, sono nel centro di Lampedusa; 30 donne, invece, sono ospitate in una struttura del comune.

sciopero degli stranieri 2011


MIGRANTI. PRONTO LO SCIOPERO DEGLI STRANIERI
DEL PRIMO MARZO 2011. LE PIAZZE SI COLORERANNO DI GIALLO
http://www.primomarzo2011.it/

“Sono numerose le iniziative in campo per il prossimo Primo Marzo. In tante città italiane sono in programma presidi, manifestazioni e sono in via di organizzazione scioperi dal lavoro. Venti comitati cittadini organizzeranno altrettante iniziative e contiamo di riempire di giallo, il colore simbolo del movimento, le piazze d’Italia”, così Cécile Kyenge Kashetu, portavoce nazionale.

“Anche quest’anno lo sciopero degli stranieri sarà lo strumento per combattere contro la legge Bossi-Fini e contro il razzismo istituzionalizzato. Diversi sindacati hanno già dichiarato la disponibilità ad assistere chi deciderà di scioperare, offrendo la loro copertura; tra questi, la FIOM e l'USI”.

17/02/11

corso vis: lo straniero e i suoi diritti

i materiali formativi

1. Scenario internazionale e definizioni essenziali


1.1 la mobilità internazionale

1.2 fenomeno migratorio nell’UE

1.3 definizioni essenziali



2. L’immigrazione in Italia, un quadro generale

2. statistiche sulla presenza straniera in Italia

2. le nazionalità d’origine

2. il lavoro degli stranieri

2. costi e benefici, un’analisi



3. Il quadro normativo

3.1 la ripartizione delle competenze

3.2 normativa comunitaria: elementi essenziali

3.3 normativa italiana: iter evolutivo e fonti principali



Focus:

4. I nuovi cittadini in Italia e in Europa

5.Indagine sociale: il punto di vista degli stranieri

6. Conclusioni: diritti e doveri, le variabili in campo.

Camilleri: immigrazione un lento movimento cosmico


L’immigrazione “un lento movimento cosmico”. Un libro intervista di Andrea Camilleri.
Lo scrittore realizza con il giornalista Francesco De Filippo il libro-intervista “Questo mondo un po’ sgualcito”.
Fonte: immigrazioneoggi

“I mutamenti cosmici sono lenti ma ne abbiamo già le prime avvisaglie. Forse senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. La prima cosa è l’immigrazione. L’immigrazione che noi consideriamo fino a questo momento, fin quando è assorbibile, come una forza lavoro non indifferente per esempio per lo sviluppo dell’Italia. E la tolleriamo. Mi chiedo: come reagiremmo se di queste persone non avessimo bisogno? Sicuramente reagiremmo ancora peggio di come stiamo facendo, è naturale. Ora – dico numeri a caso – fin quando sono diecimila persone è un conto, quando inizieranno a diventare cinquecentomila, come inevitabilmente sarà, questa politica che farà? Perché questa di oggi è una politica cieca che affama per piccole dispute nazionali, è una politica che provoca tutto quello che provoca in Africa e in altre parti del mondo, ma è un boomerang, è inevitabilmente un boomerang. Questa gente scappa, va via, e in qualche modo arriva qua. E allora sono questi i fatti che possono in qualche modo determinare un cambiamento, non per volontà di chi detiene il potere, ma costretto dagli eventi. In un certo senso costretto da uno tsunami fatto di esseri umani”.

concorso fotografico: scatta contro la discriminazione


Concorso fotografico "Scatta contro la discriminazione"

Il concorso fotografico europeo di Amnesty International "Scatta contro la discriminazione" ha come scopo quello di contribuire a cambiare gli atteggiamenti e i pregiudizi sociali che alimentano la discriminazione e dà la possibilità ai partecipanti, in Italia e in Europa, di raccontare attraverso la fotografia il valore di una società senza discriminazione e senza pregiudizi.

16/02/11

UNAR: 770 istruttorie per discriminazione


Nel 2010 sono raddoppiate le istruttorie per discriminazione razziale dell’Unar.
770 le istruttorie, di cui 548 ritenuti pertinenti, contro le 380 dell’anno precedente. Colpiti soprattutto gli immigrati provenienti dall’Africa.
Fonte: immigrazioneoggi.it

770 istruttorie per discriminazione razziale nel corso del 2010, 548 delle quali ritenute pertinenti. Un numero doppio rispetto a quello del 2009. Sono i numeri dell’attività dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale, contenuti nel rapporto che verrà presentato nella settimana contro il razzismo dal 14 al 21 marzo, ed anticipati dall’Agenzia Redattore Sociale.
Le vittime nella maggior parte dei casi restano gli immigrati. Tra questi gli stranieri più colpiti sono quelli provenienti dall’Africa “perché di più facile identificazione visiva” ha dichiarato Massimiliano Monnanni, direttore generale dell’Unar.

13/02/11

Barcone affonda al largo della Tunisia



Si è spezzato in due per il sovraccarico: un uomo è morto e c'è un disperso. Dieci persone sono state portate in salvo
Fonte: corriere.it

Lampedusa, 4mila arrivi in quattro giorni (12 febbraio 2011) Giuseppe Caruso nominato commissario straordinario dal ministro maroni

Sarà il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso il commissario straordinario chiamato a gestire l'emergenza immigrati a Lampedusa, dopo gli sbarchi di migliaia di extracomunitari provenienti dal nord Africa. La nomina del prefetto, decisa dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, dovrebbe essere contenuta in un'ordinanza di Protezione Civile che sarà messa a punto nelle prossime ore e nella quale dovrebbero confluire anche i provvedimenti individuati per fronteggiare l'emergenza.

BARCONE A PICCO - Intanto la tragedia sembra non avere fine. Al largo della Tunisia un barcone si è spezzato in due perché sovraccarico di disperati che cercavano di scappare dal Paese dove da giorni infuriano gli scontri tra manifestanti e polizia. Salpato da Zarzis, è affondato nel golfo di Gabès. Un giovane è morto e c'è un disperso (mal le vittime potrebbero essere di più), mentre dieci persone sono state portate in salvo e tre di queste all'ospedale di Zarzis per accertamenti. I naufraghi sono stati soccorsi da motovedette e trasportati a terra. Secondo fonti locali, l'imbarcazione avrebbe dovuto raggiungere una nave sulla quale i clandestini si sarebbero dovuti imbarcare per poi salire, una volta nei pressi di Lampedusa, su un'altra imbarcazione per raggiungere l'isola. Le squadre dei soccorritori sono ora impegnate nella ricerca del disperso.

NESSUN CONTROLLO - Ed è emergenza a Lampedusa, dove in quattro giorni sono sbarcati 4mila migranti. L'enorme flusso di clandestini dalla Tunisia verso l'Italia è dovuto, in particolare per quanto riguarda il porto di Zarzis, alla pressoché assoluta mancanza di vigilanza negli scali marittimi. Nella città si sono riversate migliaia di persone e il mercato dei "posti barca" è fiorente e si svolge in assoluta tranquillità. Un freno almeno parziale a questo mercato potrebbe venire dalla presenza di un maggior numero di militari dell'esercito. Anche perché, secondo fonti locali, per procurarsi i due-tremila dinari (1.000-1.500 euro) chiesti per un imbarco c'è chi compie furti e rapine.

12/02/11

Cairo libera tutti


Fonte: http://fortresseurope.blogspot.com/2011/02/cairo-libera-tutti.html

CAIRO - Si spara di nuovo a piazza Tahrir, ma stavolta sono fuochi d'artificio. Alla fine ha vinto questa straordinaria piazza, che per 18 giorni consecutivi ha saputo mobilitare milioni di egiziani in tutto il paese. Mubarak si dimette, lo annuncia alla tv nazionale il vicepresidente capo dei servizi segreti Omar Suleiman, con uno scarno comunicato di 40 parole. Sono le 17,00 di venerdì 11 febbraio. La notizia è accolta con un boato di gioia e commozione a piazza Tahrir. Io sono appena arrivato, perché sulla via del ritorno da Suez sono stato bloccato per sei ore dai militari, insospettiti dalla presenza di un giornalista straniero da quelle parti.

Il Cairo è in preda a un delirio collettivo. Sembra Roma la notte della finale dei mondiali di calcio nel 2006. Ma stavolta non è per il pallone che milioni di cittadini riempiono le strade. Suonano i clacson delle macchine con la gente affacciata fuori dai finestrini con le bandiere, suonano i clacson delle coppiette in vespa e delle moto cinesi cariche di quattro o cinque persone sul sedile. La piazza straripa, non l'ho mai vista così piena. C'è un mare di gente, almeno un paio di milioni. Uomini, donne, bambini, giovani e meno giovani. Ci sono quelli che dal 25 non hanno mai lasciato piazza Tahrir e quelli che invece sono scesi in strada stasera per la prima volta, piacevolmente delusi del proprio iniziale pessimismo. E ci sono addirittura gli ultras delle tifoserie delle due squadre nemiche del Cairo, Zamalek e Ahli, che per l'occasione hanno messo da parte la storica rivalità, per fare fronte comune contro il regime.

Egitto: militari al potere, Mubarak si è dimesso

Tunisia – Italia solo andata: sbarcati più di 1000 immigrati





“C'è una gioventù tunisina che sta fuggendo dopo la caduta di Ben Alì. C'è preoccupazione, emergenza è una parola grossa” dice il sindaco di Lampedusa a SkyTG24. Maroni: "C'è il rischio di un'emergenza umanitaria e di infiltrazioni terroristiche

sbarchi a lampedusa

melting pot: il click day? un disastro informatico

Il click day? Un disastro informatico. Circa 300mila le domande inviate. Un terzo per lavoro domestico

fonte: meltingpot


Centinaia le segnalazioni di malfunzionamenti. Il mini client incompatibile con Windows Vista. Da Milano il maggir numero di richieste. In testa i cittadini del Bangladesh seguiti dai cittadini del Marocco e dell’India.

Chi ce l’ha fatta ha lo sguardo fisso sull’orario di ricezione assegnatogli dal sistema del Ministero dell’Interno, ma in molti, purtroppo, hanno segnalato problemi di mal funzionamento proprio a ridosso delle operazioni di inoltro.

Blog e forum informatici, in queste settimane, sono stati riempiti di domande tecniche per provare a forzare il funzionamento del mini.client che secondo il Ministero sarebbe stato compatibile anche con Windows Vista (o home 7), ma che invece ha "regalato" tristi sorprese soprattutto a chi non si è affidato ad un patronato per l’assistenza alla compilazione.

Crisi del Maghreb, convocato il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica

fonte: interno.it


Lo ha annunciato il ministro Maroni a margine del convegno internazionale 'Il Veneto: tradizione, tutela, continuità' sulle diversità linguistiche organizzato a Venezia dalla regione Veneto e dall’Unesco

A fronte della crisi umanitaria nel bacino del Mediterraneo, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha convocato per giovedì 17 febbraio il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, al quale ha invitato il ministero degli Affari Esteri.

Ad annunciarlo oggi a Venezia, a margine del convegno internazionale sulle diversità linguistiche dal titolo 'Il Veneto: tradizione, tutela, continuità', lo stesso Maroni che ha aperto i lavori dell'iniziativa promossa dalla Regione Veneto e dall'Unesco.

La riunione del Comitato, ha precisato il titolare del Viminale, è finalizzata «a decidere le misure più idonee per affrontare quanto sta accadendo», sottolineando di aver chiesto «il coinvolgimento della Commissione Europea poiché gli strumenti necessari per porre rimedio a questa situazione non possono essere messi in campo solo dall'Italia».

«C'è il rischio di una vera e propria emergenza umanitaria». Questo l’allarme lanciato da Maroni dalla città lagunare riferendosi alla fuga di persone dall'area di crisi maghrebina, in particolare dalla Tunisia e dall'Egitto, che «sta portando ad una fuga di massa verso l'Italia». «Stanno arrivando - ha aggiunto - centinaia di persone sulle coste italiane e stiamo mettendo in campo tutte le forze» per fare fronte al problema.

decreto flussi: la parola a Maroni

Maroni al Senato sui click day: procedura senza intoppi

fonte: interno.it
il video dell'intervento
L'intervento stenografico

Il ministro dell'Interno ha tracciato un primo bilancio sull'invio telematico al sito del Viminale delle domande per i 98mila ingressi previsti dal decreto flussi 2010

decreto flussi 2010: quasi 400.000 richieste

Decreto flussi 2010, sono quasi 400.000 le richieste di nulla osta pervenute nei primi giorni

Fonte: interno.it


La procedura di inoltro telematico delle domande al sistema informativo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione prosegue fino al 30 giugno 2011

Dopo i primi giorni dall'attivazione della procedura dei 'click day' sono quasi 400.000 le richieste di nulla osta pervenute al sistema informativo del Dipartimento libertà civili e immigrazione. La procedura di inoltro telematico, che riguarda lavoratori extracomunitari non stagionali, prosegue fino al 30 giugno 2011.

i dati in dettaglio
Alle ore 8.30 del 3 febbraio, le domande pervenute al sistema informativo sono state complessivamente 392.310, di cui:
•324.709 relative alle quote previste dall’art. 2 del decreto, divise in 230.929 per lavoro domestico e 93.780 per lavoro subordinato ('click day' 31 gennaio);
•60.983 relative alle quote previste dall’art. 3 del decreto, divise in 53.389 per colf e 7.594 per badanti ('click day' 2 febbraio);
•6.618 per le quote previste dagli artt. 4, 5 e 6 del decreto (conversioni di permesso di soggiorno, lavoratori formati all’estero e lavoratori di origini italiane) ('click day' 3 febbraio).

10/02/11

Le parole del lavoro. Guida pratica per non sentirsi stranieri nel mondo del lavoro

“Le parole del lavoro. Guida pratica per non sentirsi stranieri nel mondo del lavoro” è un vademecum al servizio dei cittadini immigrati per l’orientamento all'inserimento lavorativo in Italia e più in particolare a Roma.


Realizzata dall’Area Immigrati della Caritas, la pubblicazione è suddivisa in tre parti che corrispondono sostanzialmente agli ambiti fondamentali di vita del lavoratore: "cosa serve per trovare lavoro" fornisce indicazioni su come si trova lavoro in Italia, come ci si presenta per un lavoro e come si possa migliorare la propria formazione; "cosa bisogna sapere mentre si lavora" e quindi i tipi di contratto, i documenti necessari per l'assunzione, le assicurazioni sociali e la previdenza, la rappresentanza e la busta paga; infine, nella terza parte, "cosa bisogna fare quando si smette di lavorare o si perde il lavoro" e quindi le dimissioni e il licenziamento, l'indennità di disoccupazione, la mobilità e la pensione.

A S.Valentino: Dino Frisullo

I Premi Dino Frisullo per tesi di laurea specialistica e di dottorato di ricerca, anche multimediali, hanno lo scopo di sostenere giovani laureati/e e dottori di ricerca al fine di promuovere l'approfondimento - in campo antropologico, demografico, giuridico, letterario, pedagogico, sociologico, storiografico - delle tematiche relative alle migrazioni contemporanee.


Scadenza presentazione domande: 14 febbraio 2011


sportello legale G2

Dal 1 febbraio è attivo sul sito http://www.secondegenerazioni.it/  uno sportello legale online dedicato alle seconde generazioni a cui poter segnalare casi di discriminazione.

Il servizio risponde ad un’esigenza manifestata sempre di più nel tempo da parte delle seconde generazioni, e dalle persone che le circondano: avere uno strumento capace di dare risposte esaurienti sia dal punto di vista burocratico, sia dal punto di vista legale, ai figli dei cittadini stranieri, da mettere al centro dell’attenzione e dell’azione, e non da considerare, come spesso accade, come mera appendice dei casi dei genitori.

Lo sportello è realizzato da Rete G2, in collaborazioni con Save the children e Asgi, i cui avvocati offriranno l'orientamento legale, e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), nell’ambito del progetto R.E.T.E.

08/02/11

Forum sociale mondiale: 150 associazioni di migranti sottoscrivono la “Carta mondiale dei migranti”.

Forum sociale mondiale: 150 associazioni di migranti sottoscrivono la “Carta mondiale dei migranti”.:
Prima dell’apertura ufficiale del Forum sociale mondiale le associazioni di migranti si sono riunite nell’isola di Goreée, da cui partivano le navi cariche di schiavi.
Fonte: immigrazioneoggi.it

Più di 150 i delegati delle associazioni migranti arrivati a Dakar da tutto il mondo per partecipare al Fsm che hanno adottato la “Carta mondiale dei migranti”. La proposta è stata lanciata nel 2006 a Marsiglia da un gruppo di sans papiers ed è stata adottata venerdì scorso a Gorée, “l’isola degli schiavi” a pochi chilometri da Dakar, precedendo l’apertura ufficiale del Forum sociale mondiale. La Carta difende la libera circolazione delle persone, la soppressione dei visti e delle frontiere, l’uguaglianza dei diritti per coloro che vivono in uno stesso spazio geografico, l’esercizio di una piena cittadinanza fondata sulla residenza e non sulla nazionalità. Dal 2006 hanno aderito al progetto della Carta associazioni migranti da tutto il mondo costituendosi in diversi coordinamenti: europeo, africano asiatico e latino-americano.
La Carta è il frutto di una stesura collettiva, dopo due giorni di dibattito e confronto tra i presenti: a Gorée si sono incontrate associazioni, reti e singoli; presenti le associazioni dei senegalesi immigrati in Italia come Stretta di Mano di Mantova, Sunugal Associazione Senegalesi di Milano e l’Associazione Senegalesi di Torino (Ast) tutte impegnate nel Comitato Primo Marzo."

07/02/11

Roma, morti 4 bimbi rom

reportage sui rom a roma

Bimbi rom, il dolore di Napolitano "Servono alloggi sicuri e dignitosi"

Comitato Tuscolano Immigrazione
Repubblica.it


Al richiamo del capo dello Stato si associa il vicepresidente della Commissione Ue, Viviane Reading: 'Integrazione in cima ad agenda politica'. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, chiede poteri speciali e nuove risorse per completare il Piano Nomadi. 'E se i rom non accettano condizioni chiederò affidamento dei minori'


ROMA - La morte di quattro bambini, arsi nel sonno 1 in una baracca di un accampamento sulla via Appia, a Roma, è il punto di non ritorno dell'emergenza rom in Italia. Raul, 4 anni. Fernando, 5. Sebastian, 11. Patrizia, 8 anni. Morti mentre i genitori, denunciati per abbandono di minore, erano andati a comprare del cibo. E' in loro nome che il presidente della Repubblica alza la voce 2 per una 'tragedia che pesa su tutti noi', perché non sia più tollerato, in Italia, il 'rischio' a cui sono esposte le comunità ridotte in 'accampamenti di fortuna, degradati e insicuri'.

FOTO Le immagini della tragedia
SCHEDA Rom e Sinti, 150mila in Italia
SONDAGGIO Quale politica sui nomadi

05/02/11

cantieri d'italia : la RAI insegna agli stranieri l'italiano ed i loro diritti


http://www.cantieriditalia.rai.it/

Cantieri d’Italia – l’italiano di base per costruire la cittadinanza” è un progetto innovativo nato dalla collaborazione tra RAI EDUCATIONAL, MINISTERO DELL’INTERNO e UNIONE EUROPEA. È il primo corso di base di italiano L2 pensato dal servizio pubblico televisivo fruibile direttamente, anche senza la mediazione di tutor, cioè di insegnanti?). Cantieri d’Italia è anche un percorso di educazione alla legalità e alla conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini, alla ricerca dei servizi e delle opportunità offerti dal nostro paese.

04/02/11

Transatlantic Trends: Immigration 2010: le opinioni degli italiani

Per il 53% degli italiani gli immigrati sono “troppi”, per il 76% sono insostituibili per l’economia.

Presentato il rapporto “Transatlantic Trends: Immigration 2010”.
Fonte: immigrazioneoggi.it
Italiani “pragmatici” sull’immigrazione: scettici sulla società multiculturale, preoccupati sull’immigrazione clandestina ma pronti ad ammettere che senza gli immigrati l’economia del Paese e il benessere delle famiglie peggiorerebbe.

È quanto emerge dal rapporto Transatlantic Trends: Immigration 2010 realizzato dal German Marshall Fund of the United States e dalla Compagnia di San Paolo e presentato ieri a Roma.

La ricerca ha esaminato l’opinione dei cittadini di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Olanda e Spagna sul tema dell’immigrazione. Gli italiani restano i più “scettici” e se nel 2008 più del 50% affermava di ritenere eccessivo il numero di immigrati nel Paese e l’80% si diceva preoccupato dall’immigrazione clandestina, nel 2010 sono il 53% quelli che ritengono troppi gli immigrati.

Dato che posiziona il nostro Paese tra quelli più “preoccupati” sull’immigrazione, secondo solo alla Gran Bretagna dove, tra l’altro, quasi il 25% degli intervistati ritiene che l’immigrazione sia il problema più grave del Paese. E, secondo il 56% degli intervistati, la presenza di immigrati regolari aumenta il livello di criminalità, che per il 57% è ulteriormente accresciuto dai flussi clandestini.

Eppure, nonostante la percezione degli immigrati sia peggiorata negli ultimi due anni, il 76% degli italiani reputa gli stranieri insostituibili, in quanto “impiegati in mansioni che non potrebbero essere svolte altrimenti”. Meno evidente, invece, la percezione che gli immigrati influiscano sul mercato del lavoro: il 69% ritiene infatti che la loro presenza non porti via posti di lavoro agli italiani

newsletter Fondo Europeo Immigrazione

Il secondo numero della “Newsletter FEI 2011”, disponibile al seguente link.

03/02/11

Immigrati, un sondaggio dal respiro mondiale Sempre più accettati, con tante contraddizioni - Repubblica.it

Immigrati, un sondaggio dal respiro mondiale Sempre più accettati, con tante contraddizioni - Repubblica.it: "Immigrati, un sondaggio dal respiro mondiale
Sempre più accettati, con tante contraddizioniSette italiani su 10 ritiene i lavoratori stranieri indispensabili alla nostra economia. Il 52% è favorevole a concedergli il diritto di voto. E sui reati, oltre la metà crede che l'immigrazione legale aumenti il numero di crimini. La lunga indagine condotta in Canada, Usa, U.K. Francia, Germania, Italia, Spagna, Olanda. di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Un Paese senza immigrati? Impossibile: oltre sette italiani su dieci ritengono i lavoratori stranieri indispensabili alla nostra economia. Non solo. Il 52% è favorevole a concedergli il diritto di voto amministrativo. E i reati? Oltre la metà degli italiani crede che anche l'immigrazione legale aumenti il numero di crimini commessi nel Paese.

L'indagine internazionale. A misurare gli orientamenti dell'opinione pubblica italiana è il terzo rapporto 'Transatlantic Trends: Immigration' curato, tra gli altri, dal German Marshall Fund of the United States e dalla Compagnia di San Paolo. La lunga indagine fotografa le opinioni dei cittadini di Stati Uniti, Canada e di alcuni Paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna, Olanda) sulla questione immigrazione. Cosa emerge?"

decreto flussi 2010: le statistiche delle domande

Decreto flussi 2010, conclusa la fase di avvio per la trattazione delle domande di nulla osta
Fonte: interno.it

Sono complessivamente 392.310 le richieste pervenute alle ore 8.30 di oggi al sistema informativo del Dipartimento libertà civili e immigrazione
 
Si è conclusa questa mattina la fase di avvio per la trattazione delle domande di nulla osta al lavoro del Decreto flussi 2010 per lavoratori extracomunitari non stagionali (‘click day’).
Alle ore 8.30, le domande pervenute al sistema informativo del Dipartimento libertà civili e immigrazione sono complessivamente 392.310, di cui:

• 324.709 relative alle quote previste dall’art. 2 del decreto, divise in 230.929 per lavoro domestico e 93.780 per lavoro subordinato ('click day' 31 gennaio);

• 60.983 relative alle quote previste dall’art. 3 del decreto, divise in 53.389 per colf e 7.594 per badanti ('click day' 2 febbraio);

• 6.618 per le quote previste dagli artt. 4, 5 e 6 del decreto (conversioni di permesso di soggiorno, lavoratori formati all’estero e lavoratori di origini italiane) ('click day' 3 febbraio).

02/02/11

2° click day: 60.000 domande per colf e badanti

Dalle 8.00 di stamattina potevano partire le domande di assunzione per i lavoratori domestici provenienti da Paesi che non hanno accordi con l’Italia, per i quali il decreto flussi ha fissato un tetto di 30mila ingressi. Alle 18.00 di oggi, secondo i dati comunicati dal Ministero dell’Interno, le domande presentate erano già 60.308, 52.795 per colf, 7.513 per badanti Fonte: stranierinitalia

01/02/11

quanta ipocrisia in un click day -

Quanta ipocrisia in un click day

di Maurizio Ambrosini - lavoce.info

Il decreto flussi non serve all'ingresso in Italia di nuovi lavoratori dall'estero, richiesti nominativamente da imprese e famiglie. Serve a regolarizzare persone già presenti in Italia, ma prive di un permesso di soggiorno che li autorizzi al lavoro. Si riapre anche la possibilità dell'ingresso sotto sponsor, seppure in modo contorto e ipocrita. Ancora una volta, il governo della linea dura si rivela nei fatti incoerente. Meglio sarebbe una politica più trasparente, con la possibilità di convertire il permesso di soggiorno da turistico a lavorativo.

Sono i giorni dei click-day. Datori di lavoro, famiglie, operatori di patronati e associazioni, sempre più spesso semplici persone immigrate, appostati davanti al pc aspettano il momento fatidico per l’inoltro della domanda di ingresso di lavoratori dall’estero. Si stima che la finestra rimanga aperta circa 100 secondi per ognuno dei tre giorni previsti: un’indecisione nella digitazione, un nome un po’ più lungo, un intasamento nella linea, possono significare la fine di un sogno. Stiamo parlando del decreto flussi: quasi 100mila ingressi in palio, 52mila per lavoro dipendente non stagionale da paesi firmatari di accordi con l’Italia, 30mila collaboratrici familiari e addetti all’assistenza, altri lotti di minore entità per altre ragioni (conversioni di permessi di soggiorno per studio o per lavoro stagionale, lavoratori che hanno seguito corsi di formazione nei paesi di origine e altri).



Una precisazione

di Sergio Briguglio

Concordo. Segnalo una piccola imprecisione: la restrizione della possibilità di agire come datori di lavoro ai soli stranieri titolari di carta di soggiorno fu disposta dal Governo attuale (in violazione di art. 22, co. 2 D. Lgs. 286/1998), col decreto-flussi del 3/12/2008 (lo stesso che ripescò una parte delle domande presentate nell'ambito del decreto-flussi 30/10/2007). Il Consiglio di Stato sospese in via cautelare il decreto nella parte in cui disponeva questa limitazione. Sotto questo profilo, l'attuale decreto, più che a liberalità, è ispirato al doveroso rispetto della legge. Una considerazione: ferma restando l'ipocrisia della attuale "programmazione dei flussi", non c'è nulla nella normativa che imponga la follia del click-day. La legge infatti consente di presentare la domanda in qualunque momento dell'anno, anche prima che il decreto-flussi sia adottato. Se si ammettesse questa presentazione diluita e anticipata, il Governo potrebbe, al momento di emanare il decreto-flussi, tener conto delle domande giacenti, decidendo se recepirle tutte o porre un tetto numerico più basso (ove riscontrasse un buon motivo per farlo).