L’immigrazione “un lento movimento cosmico”. Un libro intervista di Andrea Camilleri.
Lo scrittore realizza con il giornalista Francesco De Filippo il libro-intervista “Questo mondo un po’ sgualcito”.
Fonte: immigrazioneoggi
“I mutamenti cosmici sono lenti ma ne abbiamo già le prime avvisaglie. Forse senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. La prima cosa è l’immigrazione. L’immigrazione che noi consideriamo fino a questo momento, fin quando è assorbibile, come una forza lavoro non indifferente per esempio per lo sviluppo dell’Italia. E la tolleriamo. Mi chiedo: come reagiremmo se di queste persone non avessimo bisogno? Sicuramente reagiremmo ancora peggio di come stiamo facendo, è naturale. Ora – dico numeri a caso – fin quando sono diecimila persone è un conto, quando inizieranno a diventare cinquecentomila, come inevitabilmente sarà, questa politica che farà? Perché questa di oggi è una politica cieca che affama per piccole dispute nazionali, è una politica che provoca tutto quello che provoca in Africa e in altre parti del mondo, ma è un boomerang, è inevitabilmente un boomerang. Questa gente scappa, va via, e in qualche modo arriva qua. E allora sono questi i fatti che possono in qualche modo determinare un cambiamento, non per volontà di chi detiene il potere, ma costretto dagli eventi. In un certo senso costretto da uno tsunami fatto di esseri umani”.
È uno stralcio della conversazione di Andrea Camilleri nel libro intervista Questo mondo un po’ sgualcito, realizzato con il giornalista-scrittore Francesco De Filippo per Infinito Edizioni.
Nel libro, il “maestro” Camilleri affronta molte questioni sociali e politiche, offrendo uno sguardo sul Paese molto particolare, quello della “memoria storica” di uno dei massimi intellettuali.
Con i proventi del libro, Camilleri e De Filippo contribuiscono alla costruzione di un ospedale a Bilogo, nel Burkina Faso. Con il patrocinio di Mehala onlus
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