21/02/11

ultime dalla frontiera


neanche un mese va scrivevamo della frontiera italo-egiziana, presagendo l'intensità del corso storico, che fluisce alla porta di casa.
e ora questa porta sarà attraversata? o addirittura travolta, come temono in molti?

difficile saperlo. certo che sino a adesso il concierge all'ingresso, questa porta la apriva e la chiudeva con studiata selettività.
sbarrata a rifugiati e vittime di frontiera, e alle notizie sulle efferrate violazioni dei diritti umani, che ci bastava esternalizzare da qualche parte, giù nel deserto.
aperta, spalancata, ai flussi finanziari e agli investimenti commerciali.
interesse nazionale, real politik, ci mancherebbe.
un filtro studiato ed efficiente. costruito su misura per soddisfare l'interesse nazionale, in piena sintonia con quello di dittatori d'oltrecosta.
progettato per lasciare al di là del mare un continente di giovani, di speranze e di ingiustizie.
una linea maginot.
sembrava durare.
non è durata.

ed il mondo è rimasto a bocca aperta (ammirato? attonito?) per la velocità con cui le rivoluzioni si stanno succedendo. spira un vento di democrazia. ma nn si vede l'approdo.

anche tra italia e sponda sud, potrebbe spirare intenso, un vento di dialogo e rinnovamento. l'Italia potrebbe diventare nuovo protagonista europeo nel mare nostrum. 

certo, potrebbe anche dischiudersi un vaso di pandora di repressione feroce e instabilità, dalle conseguenze imprevedibili.

di certo l'Italia sino ad oggi ha dimostrato di non saper guardare più in là del proprio naso, e di non curarsi d'altro che della costruzione di una diga di cui si sta costatando l'improvvisa, sconcertante, fragilità.

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