Si è spezzato in due per il sovraccarico: un uomo è morto e c'è un disperso. Dieci persone sono state portate in salvo
Fonte: corriere.it
Lampedusa, 4mila arrivi in quattro giorni (12 febbraio 2011) Giuseppe Caruso nominato commissario straordinario dal ministro maroni
Sarà il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso il commissario straordinario chiamato a gestire l'emergenza immigrati a Lampedusa, dopo gli sbarchi di migliaia di extracomunitari provenienti dal nord Africa. La nomina del prefetto, decisa dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, dovrebbe essere contenuta in un'ordinanza di Protezione Civile che sarà messa a punto nelle prossime ore e nella quale dovrebbero confluire anche i provvedimenti individuati per fronteggiare l'emergenza.
BARCONE A PICCO - Intanto la tragedia sembra non avere fine. Al largo della Tunisia un barcone si è spezzato in due perché sovraccarico di disperati che cercavano di scappare dal Paese dove da giorni infuriano gli scontri tra manifestanti e polizia. Salpato da Zarzis, è affondato nel golfo di Gabès. Un giovane è morto e c'è un disperso (mal le vittime potrebbero essere di più), mentre dieci persone sono state portate in salvo e tre di queste all'ospedale di Zarzis per accertamenti. I naufraghi sono stati soccorsi da motovedette e trasportati a terra. Secondo fonti locali, l'imbarcazione avrebbe dovuto raggiungere una nave sulla quale i clandestini si sarebbero dovuti imbarcare per poi salire, una volta nei pressi di Lampedusa, su un'altra imbarcazione per raggiungere l'isola. Le squadre dei soccorritori sono ora impegnate nella ricerca del disperso.
NESSUN CONTROLLO - Ed è emergenza a Lampedusa, dove in quattro giorni sono sbarcati 4mila migranti. L'enorme flusso di clandestini dalla Tunisia verso l'Italia è dovuto, in particolare per quanto riguarda il porto di Zarzis, alla pressoché assoluta mancanza di vigilanza negli scali marittimi. Nella città si sono riversate migliaia di persone e il mercato dei "posti barca" è fiorente e si svolge in assoluta tranquillità. Un freno almeno parziale a questo mercato potrebbe venire dalla presenza di un maggior numero di militari dell'esercito. Anche perché, secondo fonti locali, per procurarsi i due-tremila dinari (1.000-1.500 euro) chiesti per un imbarco c'è chi compie furti e rapine.
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