29/01/16

Rapporti comunità straniere in Italia

On line la nuova edizione dei Rapporti sulle principali comunità migranti presenti in Italia (2015)
L’analisi fa il punto sulle diverse dimensioni della presenza e dell'integrazione
I Rapporti sulle comunità, curati annualmente dallaDirezione Generale immigrazione e politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il supporto di Italia Lavoro S.p.A., rappresentano uno strumento di conoscenza e approfondimento delle caratteristiche delle principali comunità migranti presenti in Italia (albanese, bengalese, cinese, ecuadoriana, egiziana, filippina, indiana, marocchina, moldava, pakistana, peruviana, senegalese, srilankese, tunisina, ucraina).
 
Giunti alla quarta edizione, i Rapporti analizzano una serie di dati relativi a diverse dimensioni del processo migratorio, della presenza e dell’integrazione: le caratteristiche sociodemografiche, le dinamiche di partecipazione al mercato del lavoro, al sistema sanitario e al welfare, i percorsi scolastici dei giovani provenienti da un contesto migratorio, la partecipazione sindacale. Tra gli approfondimenti, quelli dedicati ai minori non accompagnati, ai NEET, all’imprenditoria migrante; tra le novità dell’edizione 2015, il focus sull’inclusione finanziaria realizzato grazie alla sinergia con CeSPI.
dati dell'edizione 2015 mostrano uno scenario migratorio caratterizzato da unrallentamento della crescita delle comunità più radicate, come quella marocchina e albanese (-1,2% e -0,8% rispetto al 2014). Al contempo crescono le comunità dalla più recente storia migratoria, come la pakistana (+8,9%) e la bengalese (+8,6%).
L’analisi delle tipologie di permesso di soggiorno consente di fotografare il grado di radicamento delle comunità sul territorio: in alcune – come l’albanese e la tunisina - i titolari di permesso di lungo soggiorno UE rappresentano quasi il 70% dei regolarmente soggiornanti, mentre in altre – come la bengalese e la cinese – tale quota è inferiore al 50%. Nel caso di comunità come quella albanese e marocchina i titoli di soggiorno legati a motivazioni familiari rappresentano quasi il 50% dei casi. In altre – come quella cinese, filippina e ucraina - si rileva un’incidenza superiore al 70% dei permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro.
I Rapporti e le relative sintesi sono disponibili nell’area Paesi del Portale Integrazione Migranti.