30/08/10

il sangue verde: film documentario su Rosarno





La voce dei braccianti africani che hanno manifestato a Rosarno
contro lo sfruttamento e la discriminazione.
7 volti, 7 storie e un'unica dignità.
http://ilsangueverde.blogspot.com/



Gennaio 2010, Rosarno, Calabria. Le manfiestazioni di rabbia degli immigrati mettono a nudo le condizioni di degrado e ingiustizia in cui vivono  quotidianamente migliaia di braccianti africani, sfruttati da un'economia fortemente influenzata dal potere mafioso della 'Ndrangheta. Per un momento l'Italia si accorge di loro, ne ha paura, reagisce con violenza, e in poche ore Rosarno viene "sgomberata" e il problema "risolto". Ma i volti e le storie dei protagonisti degli scontri di Rosarno dicono che non è così. Scovarle e dare loro voce è oggi forse l'unica via per restituire al Paese la propria memoria: quella di  quei di giorni di violenza e quella del proprio recente quanto rimosso passato di miseria rurale.

Servi. Il paese sommerso dei clandestini al lavoro,


Servi. Il paese sommerso dei clandestini al lavoro, Marco Rovelli, Feltrinelli ed.

L'universo dei clandestini al lavoro. Una situazione drammatica fatta di violenze e soprusi da parte di caporali e datori di lavoro italiani che fanno leva sulla ricattabilità della forza lavoro clandestina per sequestrare loro documenti, trattenere le misere paghe concordate, il tutto condito da insulti e violenze quotidiane, con la collaborazione attiva di piccoli malavitosi locali. Uno scenario che mai compare sui quotidiani nazionali e che invece rappresenta la dorsale nascosta di un'Italia truce e violenta: l'altra faccia del mito "italiani brava gente".

29/08/10

Lo scandalo delle nuove schiavitù: uno sguardo all’Italia, dalla Cina

A volte è il caso di ripetere anche ciò che è ovvio.
Zaher, 18 anni, afgano, clandestino: morto a Mestre nel 2008, schiacciato dalle ruote del camion nel cui cassone si era nascosto dopo essere sceso da una nave arrivata dalla Grecia. Qudrat, 24 anni, afgano, arrivato a Forlì da Patrasso dopo 22 ore nascosto in un camion, permesso di soggiorno di un anno per motivi umanitari: la sua prima esperienza di lavoro in Italia è stata presso una scuderia di Mira, 300 euro per due mesi di lavoro in nero; è stato cacciato non appena il datore di lavoro, italianissimo, ha capito che il ragazzo voleva essere regolarizzato.

28/08/10

Maroni e la sua visione dell'immigrazione

Maroni a Rimini
Immigrazione, Maroni: «Il governo italiano si muoverà sempre nell'ambito delle normative europee»
Intervento del ministro dell'Interno al meeting di Comunione e liberazione a Rimini. «Anche per i cittadini comunitari ci sono regole e sono regole europee»

Il video dell'intervento

23/08/10

Grazie dei 300 euro, Sarkò. Li prendo, parto e...tornerò

Grazie dei 300 euro, Sarkò. Li prendo, parto e...tornerò
dal blog di Corrado Giustiniani I NUOVI ITALIANI
 Per cominciare ricordiamo i fatti. Il presidente francese Nicolas Sarkozy, che fra l'altro è figlio di un aristocratico ungherese di etnia rom, Paul Sarkozy, ha deciso di incentivare il rimpatrio entro agosto di 850 persone di origine rom o tzigana o zingara che dir si voglia, in assoluta prevalenza verso la Romania. Ai rom vengono offerti il passaggio aereo e 300 euro, più 100 euro per ciascun figlio. Il 19 agosto, in particolare, è atterrato a Timisoara un aereo con 89 rom a bordo, il 20 ne sono partiti 130 da Parigi alla volta della Romania e della Bulgaria, il 26 agosto sono programmati altri 160 rimpatri e così via. A quanto pare i rom destinatari di questo progetto di “rientro volontario” occupavano campi abusivi, soprattutto alla periferia di Parigi.

22/08/10

Shutka, la città dei rom

A Shutka, in Macedonia, la città dei rom mattoni e cemento al posto delle roulotte

Nella repubblica ex jugoslava il primo insediamento stanziale. "Abbiamo infranto il luogo comune che ci vuole randagi, mendicanti e ladri". Ma la metà dei suoi abitanti vive al di sotto della soglia della povertà e il 95% è disoccupato

dal nostro inviato PIETRO DEL RE SKOPJE - La terra promessa dei rom sorge tra un cimitero e una discarica, ha richiamato già ottantamila nomadi e perciò è entrata nella storia di quel popolo come il suo insediamento più affollato. Salvo poche baracche di lamiere, che servono agli ultimi arrivati, tutti possiedono case in muratura, con elettricità e acqua corrente. Degli ottantamila, la metà vive al di sotto della soglia della povertà, il 90 per cento è analfabeta e il 95 per cento disoccupato. Sono percentuali da quarto mondo: eppure in questo paesino percepisci ovunque l'orgoglio di chi intende dare finalmente una patria a una nazione da sempre sparpagliata.

Così, quella che fino a pochi anni fa era la periferia più povera di Skopje, capitale della Macedonia, è diventato il primo comune rom della storia. Un ghetto? "Sì, ma un ghetto urbanizzato", ci dice Erduan Iseini, sindaco di Suto Orizari, che tutti abbreviano in Shutka. "Abbiamo infranto il luogo comune che ci vuole randagi, mendicanti e ladri. Soprattutto, abbiamo dimostrato che siamo capaci di vivere in una società moderna e democratica".

21/08/10

Immigrati, monito della Cei al governo

«L'Italia non può decidere di espellere in modo indiscriminato i rom né altri cittadini comunitari»

Rom espulsi dalla Francia giunti all'aeroporto romeno di Timosoara (Epa)
Rom espulsi dalla Francia giunti all'aeroporto romeno di Timosoara (Epa)
Il governo italiano non può decidere di espellere in modo indiscriminato i rom né altri cittadini comunitari, in quanto c'è una «politica europea che invece stabilisce sostanzialmente il diritto di insediamento e di movimento». È quanto ha dichiarato alla Radio Vaticana, mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), rispondendo a una domanda relativa alle affermazioni del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo il quale la Francia, con le sue espulsioni, non avrebbe fatto altro che seguire l'Italia.

«La Francia - ha detto mons. Perego - purtroppo ha seguito la strada dell'Italia di un'espulsione indiscriminata dei rom. Un'espulsione che, di fatto, che cosa ha generato? Nuovi campi abusivi, ha generato ancora abbandono della popolazione rom, ha generato l'annullamento, sostanzialmente, di tutta una politica sociale che era stata fatta per la scolarizzazione dei bambini e, secondariamente, il governo italiano non può autonomamente decidere in riferimento a una politica europea che invece stabilisce sostanzialmente il diritto di insediamento e di movimento». Quindi il direttore dell'organismo della Cei, ha aggiunto: «L'azione che avviene contro i rom oggi, non è un'azione di politica migratoria - non dimentichiamo che anche in Italia, l'80% dei rom è italiano - ma è una politica discriminatoria nei confronti di una popolazione che, sostanzialmente, non si è riusciti a gestire attraverso canali che sono soprattutto di tipo sociale, scolastico, di accompagnamento; anche la tutela di una popolazione che ha subito fortemente la modifica di una società agricola industriale».

20/08/10

politiche europee sui rimpatri



19 agosto 2010 Le Monde Parigi
Sgombero di un campo nomadi ad Anglet, Francia, il 13 agosto
 2010. Sgombero di un campo nomadi ad Anglet, Francia, il 13 agosto 2010.
I rimpatri dei rom pongono la Francia tra gli stati europei che scelgono la linea dura nei confronti dell'immigrazione. Al contrario, paesi come la Spagna e la Germania hanno adottato strategie meno rigide.
Quando Nicolas Sarkozy ha deciso, a meno di due anni dalle elezioni presidenziali, di mettere la sicurezza al centro del dibattito politico e di attaccare l'immigrazione clandestina e la presenza dei rom, ha iscritto la Francia in quello che potremmo definire il "club degli ultras": quei paesi le cui politiche di sicurezza sono fortemente influenzata dall'estrema destra.

In Italia la sicurezza è strettamente legata all'immigrazione clandestina. Più che di radicalizzazione si può parlare di banalizzazione: la Lega nord, partito xenofobo e populista, pilastro della coalizione guidata da Silvio Berlusconi e partito del ministro dell'interno Roberto Maroni, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia.

the first illegal immigrants


Before The Fence, before the 12th Amendment, before Arizona, there were the First Illegal Immigrants....
2010-08-05-Pilgrimimmigrants.jpg

19/08/10

Il gratta e vinci delle rimesse


Da oggi, in Francia, gli immigrati potranno inviare i propri risparmi alle famiglie rimaste nei paesi d’origine anche dal tabaccaio. Una piccola, grande rivoluzione per un fenomeno che a partire dalla seconda metà degli anni ’90 è cresciuto ogni dodici mesi ad un tasso medio del 10%. Un ponte finanziario tra coloro che sono partiti e l’antica madre patria sul quale, però, gli emigrati sono obbligati a pagare commesse assai elevate. Secondo la Banca mondiale, infatti, ogni bonifico  comporta spese di trasferimento che oscillano tra il 13% ed il 16%. Per evitare i quali  molti  hanno deciso, nel tempo, di utilizzare i più incerti ma meno costosi canali della finanza informale che, secondo gli esperti, ammonta alla metà del totale dei trasferimenti. Dal 2008 il sito Envoidargent.fr è impegnato nella promozione della concorrenza e della trasparenza nei sistemi di invio delle rimesse, mettendo a confronto le tariffe dei vari operatori. L’iniziativa dei bonifici attraverso il tabaccaio di fiducia, lanciata il 9 giugno dalla società MoneyGram e sostenuta dal Governo d’Oltralpe, s’inserisce in questo contesto consentendo di ridurre i costi di spedizione e semplificandone le procedure.

fuga dal cie

Il Cie di via Corelli (Newpress)Video sull'intervento dell'on. Mantovano, in tema di CIE, fughe ed espulsioni

Via Corelli, nuova protesta sul tetto del Cie

Un algerino riesce a scappare. Bloccati altri 17 immigrati Il bilancio: 11 contusi e 18 denunciati

MILANO- Un cittadino algerino fuggito, 18 denunciati e 11 contusi, tra cui 6 agenti del Reparto mobile e 5 cittadini nordafricani che hanno riportato leggere ferite agli arti inferiori: questo il bilancio di una nuova protesta e di un tentativo di fuga inscenato intorno all’1:30 di questa mattina all’interno del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di via Corelli.
GLI SCONTRI- Intorno all’1.30, 17 nordafricani e una transessuale sono saliti sui tetti del Centro, dopo aver lievemente danneggiato i tre diversi settori in cui erano rispettivamente trattenuti. Secondo quanto riferisce la Questura meneghina, a quel punto è scattato l’intervento di "contenimento" degli agenti deputati al controllo del Cie che hanno bloccato il tentativo di fuga e riportato la situazione alla normalità intorno alle 2.15. I 17 "rivoltosi" e il fuggiasco sono stati denunciati per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Gli immigrati sono stati portati in ospedale con leggere ferite alle gambe che si sono presumibilmente provocati saltando dai tetti. Il 18 luglio scorso, in un’identica protesta, erano fuggiti dal Cie milanese altri tre immigrati.
IL LEGALE- Per Mauro Straini, legale di alcuni detenuti nel Cie di via Corelli, «finchè ci saranno carceri dove si è detenuti per un periodo di 6 mesi senza aver commesso alcun reato, come accade nei Cie, le persone che ci sono ristrette non potranno far altro che tentare in tutti i modi di liberarsi esercitando un loro diritto».


la Francia espelle 700 rom

Il video del Corsera


Sono 93 i rom espulsi dalla Francia che verranno rimpatriati oggi in Romania. Lo annunciano fonti del ministero dell'Interno di Bucarest, precisando che i rom arriveranno a bordo di due voli di linea. Parigi aveva annunciato che oggi sarebbero partiti 79 rom espulsi.

I VOLI - Il terzo volo è previsto per il 26 agosto, in partenza dallo scalo parigino di Charles de Gaulle-Roissy. Non si tratterà di aerei speciali, precisa il governo di Parigi, ma di voli noleggiati dall'Ufficio francese dell'immigrazione e dell'integrazione (Ofii) presso compagnie private. Intanto, il ministro dell'Immigrazione Eric Besson ha sottolineato che quello applicato ai rom non è un trattamento straordinario, ma un atto «nel quadro delle procedure classiche di rinvio degli stranieri in situazione irregolare nei loro Paesi d'origine». Ofii e ministero, ha aggiunto, hanno già organizzato almeno 25 voli di questo tipo nel corso di quest'anno.

LA POLEMICA CON L'UE - Parigi, per bocca del ministro dell'Interno Brice Hortefeux, ha annunciato l'intenzione di rimpatriare circa 700 rom verso Romania e Bulgaria entro la fine del mese. «Negli ultimi quindici giorni abbiamo proceduto allo smantellamento di oltre 40 campi rom, il che porterà ad un rimpatrio di circa 700 persone nei loro paesi d'origine entro la fine del mese», ha spiegato il ministro, nel corso di una visita a Lione. Decisione su cui è arrivato il monito della Commissione europea, attraverso il portavoce della commissaria alla giustizia e al rispetto dei diritti umani, Viviane Reding. La Francia, ha affermato, »deve rispettare le regole che riguardano la libertà di circolazione e la protezione dei cittadini europei«. Immediata la replica di Parigi: »Le misure decise dalle autorità francesi - ha detto il portavoce del Quai d'Orsay, Bernard Valero - sono pienamente conformi alle regole europee e non portano alcun attacco alla libertà di circolazione dei cittadini dell'Ue, come definite nei trattati»

18/08/10

L’immigrazione irregolare cambia rotta


In Europa si immigra sempre meno irregolarmente. Secondo gli ultimi dati resi noti dall’agenzia Frontex nel 2009 si sarebbe registrato un calo degli ingressi clandestini del 33% rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, la Grecia si conferma il paese con le frontiere più “porose” dell’Ue. Con il 75% del totale dei passaggi clandestini rilevateiai confini europei. Da segnalare la significativa diminuzione degli attraversamenti irregolari alle frontiere italiane e spagnole. In generale il rallentamento del fenomeno ha riguardato più le frontiere terrestri (-43%) che quelle marittime (-23%). La maggior parte degli immigrati irregolari proviene dal Medio Oriente e dall’Africa.
Secondo il rapporto dell’agenzia europea, inoltre, il calo è  avvenuto, fondamentalmente, per due ragioni: la crisi economica che ha spinto molti immigrati a rinviare o a rinunciare alle partenze; e l’effetto di deterrenza prodotto dai nuovi e più rigidi controlli effettuati sui confini dell’ovest africano,delle Canarie e nel canale di mare tra la Libia e l’isola di Lampedusa.

16/08/10

lavoratori stranieri: quota 4,3%

Confindustria: lavoratori stranieri presenti in un’industria su due. Rappresentano il 4,3% dei dipendenti.
Incidenze molto alte tra le piccole e medie imprese e nelle regioni del Nord-Est.

Una industria su due ha alle dipendenze lavoratori stranieri, quota significativamente più alta tra le piccole e medie imprese e nel comparto manifatturiero del Nord-est. Sono i dati che emergono dall’indagine Confindustria sul mercato del lavoro nel 2009.
Complessivamente, gli immigrati rappresentano il 4,3% dell’occupazione dipendente tra gli associati di Confindustria con un’incidenza particolarmente elevata nelle piccole imprese: in quelle fino a 15 dipendenti è straniero quasi un lavoratore su dieci (9,2%), ma la quota scende al 6,6% nelle medie imprese e al 2,2% in quelle grandi.

a proposito di sbarchi..

L’immigrazione fatta in casa

Natalità
Italiani che sbarcano in Padania

Un immigrato su tre non supera il test di cittadinanza in Gran Bretagna

Vita dura per chi vuole diventare cittadino britannico. In base agli ultimi dati resi noti da Home Office, nel 2009 quasi un terzo degli stranieri è stato bocciato all’esame per ottenere la nazionalità. Sulle oltre 900 mila persone che lo hanno sostenuto, sono più di 260 mila quelli che non hanno passato la prova di 45 minuti su cultura, società e storia del Regno Unito

15/08/10

diritti a colori

'Diritti a Colori', il concorso di disegno sul tema della tutela dei minori

La manifestazione internazionale, rivolta ai ragazzi, si ispira alla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo ed è patrocinata da varie istituzioni tra cui il ministero dell'Interno. La finale il 14 novembre a Mantova

Il logo di 'Diritti a Colori'Bambini di tutto il mondo, preparate matite e pennarelli! Potrete partecipare così alla 9° edizione del Concorso internazionale di disegno 'Diritti a Colori', un'iniziativa di Fondazione Malagutti onlus che ha ottenuto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio, tra gli altri, del ministero dell'Interno. 'Diritti a colori', infatti, collabora anche con la Polizia postale e delle comunicazioni per diffondere tra i ragazzi la conoscenza del web e delle regole per navigare in sicurezza.

14/08/10

Disoccupazione stranieri in Spagna

Spagna: sono un milione i disoccupati stranieri, 350 mila marocchini.
Il Ministero del lavoro ha presentato il IV rapporto “Immigrazione e mercato del lavoro”: quasi la metà dei marocchini è disoccupata. La crisi ha penalizzato le comunità più impegnate nel lavoro edile.


Rappresentano un terzo dei disoccupati stranieri e sono i più restii a tornare in patria. Quello dei cittadini marocchini che hanno perso il lavoro in Spagna – quasi la metà dell’intera comunità, la più numerosa nel Paese – è considerato uno dei problemi più urgenti dal Governo di Zapatero.
Secondo un’inchiesta del quotidiano iberico ABC, basata sul “IV Studio sull’Immigrazione e il Mercato del lavoro” del Ministero del lavoro di Madrid, dell’oltre un milione di disoccupati stranieri registrati in Spagna a fine 2009, circa 350.000 sono di nazionalità marocchina, pari al 42,4% della comunità, che nel Paese conta 775.054 immigrati con regolare permesso di residenza.
L’aumento dei senza lavoro, secondo il rapporto, è dovuto al fatto che i lavoratori marocchini sono più strettamente vincolati al settore della costruzione e ai lavori stagionali, per cui sono particolarmente colpiti dalla crisi, così come anche i lavoratori rumeni, boliviani e colombiani.
Per lo stesso motivo, altra comunità particolarmente colpita dalla crisi economica nel 2009 è stata quella ecuadoriana, con un quarto degli oltre 100.000 occupati di questa nazionalità finiti nelle liste di disoccupazione.
A patire gli effetti della recessione anche ucraini, argentini, peruviani, dominicani e cinesi, comunità di lavoratori più collegati ai servizi.

ramadan italia

L’11 agosto inizia il Ramadan in Italia

L’undici agosto è il primo giorno di Ramadan in Italia, il mese di digiuno dei musulmani. Lo comunica il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) ai suoi fedeli: “l’Ucoii ha l’onore e il piacere di comunicare che in base a quanto stabilito dal Consiglio Europeo di Fatwa il mese di Ramadan inizierà al tramonto di martedi 10 agosto e pertanto l’11 agosto sarà il primo giorno di digiuno”, scrive in una nota il presidente dell’Ucoii, Izzedin El Zir.
Il Ramadan corrisponde al nono mese del calendario musulmano e la cadenza di questo periodo varia di anno in anno. In questo mese, corrispondente al periodo in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza, i musulmani sono tenuti a digiunare astenendosi dal mangiare, bere, fumare, avere rapporti sessuali durante il giorno e limitandosi a consumare un piccolo pasto serale chiamato iftar dopo una preghiera che interrompe il digiuno fino al mattino successivo. Durante il Ramadan, è pratica comune per i fedeli recarsi a pregare in moschea. Oltre alle solite cinque preghiere giornaliere, in questo periodo, si aggiunge una preghiera speciale detta Taraweeh (preghiera notturna).
Sono più di un milione e 200 mila i musulmani residenti in Italia che si preparano al Ramadan.

13/08/10

american borders

dal corsera: La dogana statunitense mostra le foto dei trucchi escogitati dai trafficanti


Giovedì il presidente americano Barack Obama ha ribadito che la sicurezza del confine tra Stati Uniti e Messico è una «priorità» della sua amministrazione. E da ottobre, insieme alla Border Patrol, saranno schierati anche i soldati della Guardia nazionale. Poche centinaia di uomini che hanno un valore più che altro simbolico dopo le aspre polemiche sulla mancanza di sicurezza. FRONTIERA - Per proteggere la lunga frontiera servono però uomini e mezzi, ben superiori a quelli messi in campo. Non solo per l’ampiezza del territorio, ma anche per la furbizia dei trafficanti di clandestini e stupefacenti. La dogana statunitense ha diffuso alcune foto per mostrare i trucchi escogitati dalle gang per far «bucare» i controlli. Immigrati «travestiti» da sedile, clandestini nascosti nel motore, droga infilata in nascondigli ingegnosi. I trafficanti inventano, i poliziotti sventano. Una lotta senza fine.

conversione permesso da studio a lavoro a progetto

Conversione del permesso di studio o formazione in lavoro autonomo con contratto a progetto

 
Nota del Ministero del Lavoro e Politiche sociali in risposta a diversi quesiti posti dalle Questure.
 
 
La Direzione Generale dell'Immigrazione, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha emanato la nota prot. 23/II/0003361/06 del 22 luglio 2010, con la quale afferma che "per gli stranieri extracomunitari già regolarmente soggiornanti in Italia è ammissibile la conversione del permesso di soggiorno per studio o formazione professionale in corso di validità in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, anche in presenza di contratto c.d. a progetto" (artt. 61 e ss del D.L.vo n. 276/2003).
La Direzione Generale richiama le Direzione provinciali del lavoro a verificare la disponibilità della specifica quota destinata alle conversioni per lavoro autonomo attribuita a livello locale e ad accertare, dalla documentazione presentata dallo straniero richiedente, il carattere autonomo del contratto a progetto attraverso un'attenta verifica dei requisiti qualificanti la fattispecie contrattuale.
Infine, la Direzione Generale precisa che l'orientamento su esposto non vale per i nuovi ingressi dall'estero (ex art. 26 del T.U. e art. 39 del D.P.R. n. 394/99), in quanto la specifica attività di lavoro autonomo deve essere riconducibile ad una delle categorie individuate dall'art. 2 del D.P.C.M. 1° aprile 2010.

12/08/10

certificazione linguistica

Test di lingua per stranieri ,
da Redattore Sociale


Il decreto Maroni pone problema di eticità

"La lingua diventa una barriera all'integrazione": l’analisi di Monica Barni direttrice a Siena del Cils, uno degli enti certificatori autorizzati dal ministero. “340 mila persone dovrebbero sottoporti al test, ma solo un’esigua parte riceverà gratuitamente.
Gli immigrati che intendono restare in Italia per un periodo superiore ai cinque anni dovranno sottoporsi ad un test di lingua italiana. Lo stabilisce il decreto del ministero dell’Interno del 4 giugno 2010, firmato d’intesa con il ministero dell’Istruzione. Una misura già attuata in altri paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna. L’Italia che si allinea dunque agli standard Ue? Non proprio, perché se i cugini d’oltralpe offrono agli immigrati la possibilità di partecipare a corsi di lingua francese della durata di 600 o 800 ore (a carico dello stato), in Italia l’offerta formativa è praticamente nulla, spiega Monica Barni, direttrice del Centro Cisl, Università per stranieri di Siena, uno degli enti certificatori autorizzati dal ministero.

“Il decreto del ministero è molto preoccupante e pone un grande problema di eticità, perché c’è una richiesta ma non c’è l’offerta. Una situazione paradossale se si pensa che la conoscenza della lingua è il primo strumento per interagire: in questo modo diventa invece una barriera per isolare. Come può un immigrato che lavora 10 ore al giorno e magari ha figli piccoli trovare il tempo per frequentare un corso privato di italiano?” spiega Monica Barni.

11/08/10

gli stranieri possono essere dipendenti pubblici?

L’UNAR “possibilista” sull’accesso degli stranieri al Pubblico Impiego

 
Parere dell’UNAR “auspica” il riconoscimento del diritto di accesso degli stranieri al pubblico impiego anche se sottolinea come la normativa attuale appare controversa.
 
 
In data   4 agosto 2010, l'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali), l'Autorità nazionale contro le discriminazioni razziali prevista dalla normativa di recepimento della direttiva europea n. 2000/43/CE,  ha diffuso un parere legale, redatto dal magistrato Rosita D'Angiolella, concernente la controversa questione dell'accesso degli stranieri extracomunitari al pubblico impiego.
Nel parere, l'UNAR prende atto della mancanza di un'interpretazione univoca del complesso quadro normativo vigente.  Anche nella giurisprudenza, si riflettono  due contrapposti indirizzi interpretativi: a) da un lato la tesi dell'impossibilità per gli stranieri extracomunitari di accedere  all'impiego pubblico, sostenuta dagli organi di governo (parere n. 196/04 dd. 28.09.2004 Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Funzione Pubblica, e dall'unica sentenza dei giudici di legittimità sull'argomento (Cassazione, n. 24170/2006), nonché dalla maggior parte della giurisprudenza amministrativa (ad es. parere del Consiglio di Stato n. 2592/2003); b) dall'altro la tesi favorevole all'accesso degli stranieri ai rapporti di impiego pubblico con le stesse limitazioni previste per i cittadini dell'Unione europea, sostenuta dalla maggioritaria giurisprudenza di merito (ad es. Tribunale di Rimini, ordinanza 27.10.2009, n. 3626).

10/08/10

Ari-zona chiusa

L’Arizona e la legge sull’immigrazione

di Matteo Pretelli
Un tema esplosivo quello dell'immigrazione in America. Un grave peso lasciato da Bush ad Obama. L'indifferenza del Congresso e la spinta dell'Arizona.
Dopo l’aspro dibattito che ha portato alla discussa legge di riforma della sanità, l’altro tema che sta imperversando negli Stati Uniti – e che condizionerà le prossime elezioni di mid-term di novembre – è quello della lotta all’immigrazione clandestina (circa 11 milioni, metà dei quali messicani, gli stranieri che risiedono illegalmente negli Stati Uniti).

Durante il secondo mandato del presidente Bush i timori per la presenza nel paese di illegal aliens non hanno portato alla firma di alcuna legge di riforma dell’immigrazione a causa delle divisioni fra democratici e repubblicani. I primi sono in buona parte propensi a far emergere gli immigrati dalla clandestinità e favorire la loro acquisizione della cittadinanza americana, mentre i repubblicani bollano l’idea come una “sanatoria”. L’unico accordo ha portato il 26 ottobre 2006 all’approvazione del Border Secure Fence Act, che ha autorizzato la costruzione di un “muro” lungo 700 delle 2.000 miglia che dividono gli Stati Uniti dal Messico. Obiettivo è combattere il continuo flusso di droga e clandestini che dal paese centro-americano giunge negli Stati Uniti. Sebbene la legge non abbia trovato consensi unanimi, ha avuto il beneplacito della maggioranza dei democratici, compreso l’attuale presidente Barack Obama (allora senatore dell’Illlinois). Questo non ha, però, risparmiato la dura opposizione di parte dell’opinione pubblica, con contestazioni di attivisti per la difesa dei diritti civili, ambientalisti e comunità dislocate lungo il confine.

09/08/10

immigrazione in pillole

 

via West - Welfare Society Territory by Guido Bolaffi on 7/21/10
"Ogni migrazione – ammoniva Hans Magnus Enzensberger nelle prime, memorabili pagine de «La grande migrazione» – provoca conflitti, indipendentemente dalle cause che l'hanno determinata, dagli scopi che si prefigge, dal fatto che sia spontanea o coatta, dalle dimensioni che assume". È difficile da trattare perché influenza l'insieme delle relazioni culturali, istituzionali ed economiche della società. Non interessa solo una parte ma l'insieme dei rapporti collettivi. Con l'aggravante che la si continua a guardare attraverso le lenti deformanti di troppi luoghi comuni.
Di qui l'idea di un'inchiesta che si propone di fare un minimo di chiarezza su come stanno le cose.

Guardia di Finanza vs imprese cinesi

Emilia Romagna: la Guardia di Finanza scopre un vasto sistema di evasione fiscale e sfruttamento del lavoro di 1.200 imprese con titolare cinese.
Ancora un episodio, molto grave, che torna a far parlare delle difficoltà di integrazione e di legalità legate alla comunità cinese.


1.200 imprese cinesi in tutta Italia, organizzate da un gruppo ristretto di commercialisti, che attraverso false fatturazioni hanno evaso oltre 300 milioni di euro in due anni. Il sistema gestito attraverso consulenti e fiscalisti di origine cinese ma laureati e abilitati a lavorare in Italia.
A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna che ha arrestato due imprenditori e ne ha denunciati altri 24 per reati legati all’immigrazione, mentre il grosso delle imprese è ancora sotto verifica da parte degli uomini delle fiamme gialle.

consultazione pubblica fondi immigrazione

Consultazione pubblica per la programmazione annuale dei Fondi europei per i Rifugiati e per i Rimpatri

On line i questionari per gli stakeholder, i soggetti che operano nel campo dell'asilo e del rimpatrio assistito. Il termine per inviarli scade il 10 settembre 2010

Sono on line su questo sito i questionari dell'Autorità responsabile del Fondo europeo per i Rifugiati (Fer) 2008-2013 e del Fondo europeo per i Rimpatri (Fr) 2008-2013 predisposti per avviare una consultazione pubblica fra gli enti, le associazioni e le organizzazioni che operano, rispettivamente, nel campo dell’asilo, dell’accoglienza e dell’integrazione dei richiedenti/ titolari di protezione internazionale e nel campo del rimpatrio volontario assistito e della reintegrazione nei Paesi d’origine.
Sono questi i cosiddetti 'stakeholder' - ovvero i soggetti interessati, i principali interlocutori - ai quali viene richiesto di formulare, rispondendo ai questionari, ipotesi di azioni che saranno propedeutiche alla definizione dei programmi annuali relativi ai due Fondi.
I questionari sono scaricabili in formato word. Per partecipare alla consultazione è necessario compilarli ed inviarli all'Autorità responsabile entro il 10 settembre 2010 ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
- Fondo europeo rifugiati: dlci.ferIII@interno.it e fer@serviziocentrale.it (Oggetto: 'FER 2008-2013- Consultazione con gli stakeholders – questionario compilato');
- Fondo europeo rimpatri: dlci.fondo.rimpatrio@interno.it (Oggetto: 'FR 2008-2013- Consultazione con gli stakeholders – questionario compilato').

7° newsletter Fondo integrazione


Pubblicata la 7° newsletter del Fondo Europeo Integrazione

parlamento UE e accordi di riammissione





ACCORDS DE RÉADMISSION ET RESPECT DES DROITS DE L'HOMME DANS LES PAYS TIERS.

BILAN ET PERSPECTIVES POUR LE PARLEMENT EUROPÉEN DROITS DE L'HOMME
Octobre 2007

non si affitta agli immigrati

articolo da lavoce.info

di Massimo Baldini e Marta Federici 30.07.2010
Un buon funzionamento del mercato degli affitti è fondamentale per favorire l'integrazione degli immigrati. Quello italiano ha molti problemi: l'offerta è scarsa e mal distribuita sul territorio nazionale, i costi di transazione sono elevati. Ma non solo: una parte dei proprietari non è disposta a concedere una casa in affitto agli stranieri. La discriminazione è più intensa nell'Italia settentrionale, colpisce soprattutto gli uomini e meno le donne e più gli arabi rispetto a chi proviene dall'Europa dell'Est. Neanche la crisi economica riesce a eliminarla.
L’Italia è ormai un paese ad alta immigrazione: all’inizio del 2009 secondo l’Istat vi erano circa 3,9 milioni di stranieri residenti, più del doppio rispetto a solo sei anni prima. Quando arrivano nel nostro paese, molti stranieri cercano una casa in affitto; in un secondo momento alcuni, dopo un periodo di consolidamento familiare e lavorativo, passano all’acquisto di un’abitazione. Un buon funzionamento del mercato degli affitti è quindi fondamentale per favorire l’integrazione degli immigrati. Eppure il mercato italiano dell’affitto ha molti problemi: l’offerta è scarsa e mal distribuita sul territorio nazionale, i costi di transazione sono elevati.

chi ha paura del negoziante straniero?

articolo da lavoce.info

di Maurizio Ambrosini 05.08.2010
Cresce il numero delle imprese individuali con titolare extracomunitario. Sono soprattutto attività legate al commercio, fisso e ambulante. Che contribuiscono a mutare il paesaggio urbano delle città e per questo sono ostacolate da molti amministratori locali, in particolare lombardi. Anziché apprezzare il fatto che vetrine illuminate e negozi aperti vivacizzano anche i quartieri difficili, prevale una visione della sicurezza come rimozione dei luoghi di incontro e degli spazi di socialità dei gruppi considerati pericolosi. Anche a costo di desertificare le strade.


Bonostante la crisi, le imprese individuali con un titolare immigrato extracomunitario crescono: 37.645 quelle nate nel 2009, secondo il Rapporto Unioncamere 2010. (1) Sono complessivamente 251mila, il 4,5 per cento in più rispetto al 2008.
DIVIETI SELETTIVI
Anche le imprese individuali degli immigrati risentono della crisi, giacché il dinamismo delle nuove nascite è rallentato e le cessazioni sono aumentate. A volte l’avvio di una piccola attività può anche essere un modo per sottrarsi alla disoccupazione e per non perdere il permesso di soggiorno. Interessante però il fatto che prosegua un trend che diversifica il profilo della popolazione immigrata e modifica il paesaggio urbano di città grandi e piccole. In effetti, sono le attività legate al commercio, fisso e ambulante, a capeggiare la graduatoria, con 108mila aziende, pari al 43 per cento di tutte quelle che hanno un titolare immigrato, seguite dalle costruzioni, con 68mila ditte.

05/08/10

Immigration in Italy l'immigration en Italie Emigracioni në Itali A imigração na Itália immigrazione in Italia Imigraţia în Italia الهجرة في إيطاليا 移民在意大利 ההגירה באיטליה




1. valixhe KARTON: Emigracioni NË Itali

2. حقائب الكرتون: الهجرة في إيطاليا

3. 纸板 行李箱: 移民 在 意大利

4. קרטון המזוודות: ההגירה באיטליה

5. valises kartoni en: en Italie imigracionit

6. valixhe kartoni: Emigracioni në Itali

7. valixhe kartoni: Emigracioni në Itali

8. tekturowe walizki: Imigracja ne Włoszech

9. cartão de Malas: A na imigração Italia

10. valize kartoni: Imigraţia në Itali

11. картонные чемоданы: иммиграция в Италию

12. maletas kartoni de: La inmigración en Itali

13. Karton Koffer: Einwanderung në Italien

04/08/10

stranieri in lotta con l'anagrafe..

Roma: presso l’Anagrafe centrale istituiti sei nuovi sportelli per far fronte al disagio dei cittadini stranieri.
Il sindaco Alemanno ordina ispezioni nei municipi dove i cittadini immigrati hanno riscontrato difficoltà.


Sono in funzione da lunedì scorso i sei nuovi sportelli promessi dal sindaco Alemanno per gestire l’emergenza delle richieste di residenza degli immigrati, che in alcuni municipi della Capitale hanno raggiunto tempi di attesa di alcuni mesi.

statistiche europee asilo

Nell’Unione europea aumentano dell’8% le domande di asilo. Diminuiti della metà gli ingressi di irregolari.
Sono i dati emersi dal Rapporto Eurodac, il sistema di rilevazione biometrica dell’Ue per garantire la competenza delle domande di asilo. La Grecia il Paese maggiormente esposto, diminuiscono le domande in Italia e Spagna.


Nel 2009 si è registrato un aumento dell’8% delle domande d’asilo e del 23,3% delle domande d’asilo multiple, ma anche un drastico crollo del 50% del numero degli ingressi irregolari registrati nell’Ue. È quanto è emerso dal Rapporto annuale del database biometrico europeo Eurodac inviato alla Commissione ed all’Europarlamento e diffuso.

03/08/10

la miccia






Castelvolturno, Rosarno, Via Padova a Milano: sono solo i più eclatanti tra gli episodi di disordini a sfondo etnico scoppiati in Italia nell’ultimo periodo.
La rivolta, in quei casi, è esplosa a causa di un episodio di cronaca: una sparatoria, un egiziano accoltellato su un autobus. La goccia che fa traboccare il vaso, la miccia accesa che arriva alla polvere da sparo. Perché? Da dove hanno origine le tensioni che covano evidentemente da tempo nei quartieri cosiddetti “multietnici”, o nelle campagne dove in tanti arrivano per le raccolte stagionali?
Da Milano a Cassibile in Sicilia, da Luco dei Marsi in Abruzzo al quartiere della Magliana a Roma, “Crash” si occupa in questa puntata delle situazioni a rischio di conflitto, dei ghetti urbani dove lo spaccio a cielo aperto porta i cittadini a filmare quello che accade sotto le loro finestre, dei braccianti agricoli tunisini esasperati dall’ “invasione” dei romeni che lavorano a prezzi stracciati, del degrado di alcuni quartieri dove la polizia non ha il controllo del territorio.
Un viaggio nel paese delle micce innescate, ma anche un tentativo di superare il facile schema delle contrapposizioni.  

02/08/10

vorrei la pelle bianca


crash: vorrei la pelle bianca

Tra le esigenze dei cittadini di colore che risiedono nel nostro Paese nn ci sono solo il lavoro, una casa, l'integrazione. Negli ultimi anni è emersa una nuona preoccupante tendenza: quella di sembrare del tutto italiani, cominciando da ciò che è più visibile, ovvero la pelle.
Le creme sbiancanti sono usate in modo massiccio dai cittadini stranieri di pelle scura. Sono vendute nei supermarket gestiti da stranieri, ma sono prodotti che contengono componenti illegali in Europa. Si tratta di un fenomeno nascosto, emerso in parte grazie ai massicci sequestri attuati dalla Guardia di Finanza. Le nostre telecametre hanno raccolto opinioni e testimonianze dei cittadini di colore per le strade di un quartiere multietnico di Torino da cui è partita l'inchiesta.
Di Andrea Tinari.

attirare cervelli extracomunitari

La Francia apre ai lavoratori extracomunitari altamente qualificati: i Ministri dell’immigrazione e della ricerca varano una serie di misure per “attirare cervelli”.
Predisposta una carta di soggiorno “scientifique” con particolari agevolazioni per i movimenti in ambito Ue e per il ricongiungimento.


La Francia apre le porte ai ricercatori stranieri e facilita l’ingresso dei “cervelli” extracomunitari. Il Ministro dell’immigrazione d’oltralpe – insieme a quello di istruzione e ricerca – ha infatti inviato ai prefetti una circolare ad hoc con le “istruzioni” per rendere più semplice l’entrata nel Paese degli studiosi. A loro sarà data una carta di soggiorno speciale, su cui sarà apposta la scritta “scientifique” (scienziato).
Le nuove regole, oltre a ridurre le pratiche burocratiche, permettono anche ai familiari di ottenere soggiorni temporanei che li autorizzano anche a lavorare. I ricercatori che godono di un permesso di soggiorno in un altro Paese europeo avranno diritto di mobilità in Francia, mentre l’istituzione scientifica in cui lavorano gli scienziati stranieri non dovrà pagare per loro la tassa prevista per i lavoratori. “È nostro dovere – ha detto il ministro dell’Immigrazione, Eric Besson – 'attirare' il più alto potenziale scientifico, riservandogli la migliore accoglienza possibile. I ricercatori stranieri contribuiranno, al loro ritorno in patria, alla diffusione dell’immagine della Francia nel mondo”

01/08/10

Crash: "Come si cambia"

Anche in questa puntata di Crash Speciale analizziamo i mutamenti che la nostra società sta attraversando da quando il nostro è diventato un Paese meta di immigrazione. E per comprenderli a volte basta guardare alle piccole cose che accadono nel quotidiano. Come ad esempio basta pensare ai tanti parrucchieri e centri estetici gestiti da cittadini stranieri che si stanno imponendo sul mercato del benessere con prezzi molto competitivi.
Gli usi e i costumi degli stranieri sono a volte non solo causa di litigi più o meno futili, ma spesso sono in contrasto con il sistema normativo italiano. Ne sono esempio il caso del turbante indossato dai sikh o le tecniche di macellazione degli animali usate dai musulmani. Non è facile dunque far conoscere le nostre leggi a chi magari è appena arrivato nel nostro Paese. E la conoscenza delle nostre norme non può che partire dalla madre di tutte le leggi italiane, la Costituzione. A seguire: alcuni estratti da un documentario di Alessandro Blasetti degli anni'70.
Conduce in studio Valeria Coiante.
DOMENICA 1 AGOSTO - 23.00 RAISTORIA 

milano: 15 miliardi grazie agli stranieri

Milano: dagli immigrati 15 miliardi al Pil milanese. 21mila gli imprenditori stranieri attivi nel 2009.
Indagine della Camera di Commercio di Milano. Aumentano le rimesse verso i Paesi di origine: 900 milioni di euro nel 2008.


15 miliardi di euro: è quanto incidono i lavoratori immigrati alla realizzazione del Pil milanese. A renderlo noto è un’inchiesta della Camera di Commercio di Milano secondo la quale, ben un quinto della cifra (circa 3 miliardi di euro) è dovuta ad attività imprenditoriali con titolare straniero.
Complessivamente, quasi 900 milioni dell’apporto, vengono spediti nei rispettivi Paesi d’origine come rimesse. Flussi di risparmio che per 655 milioni arrivano nei Paesi in via di sviluppo (il 76% del totale) e, secondo lo studio, sono sufficienti a mantenere circa 1 milione e mezzo di persone, tra familiari e persone a carico.