21/08/10

Immigrati, monito della Cei al governo

«L'Italia non può decidere di espellere in modo indiscriminato i rom né altri cittadini comunitari»

Rom espulsi dalla Francia giunti all'aeroporto romeno di Timosoara (Epa)
Rom espulsi dalla Francia giunti all'aeroporto romeno di Timosoara (Epa)
Il governo italiano non può decidere di espellere in modo indiscriminato i rom né altri cittadini comunitari, in quanto c'è una «politica europea che invece stabilisce sostanzialmente il diritto di insediamento e di movimento». È quanto ha dichiarato alla Radio Vaticana, mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei), rispondendo a una domanda relativa alle affermazioni del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, secondo il quale la Francia, con le sue espulsioni, non avrebbe fatto altro che seguire l'Italia.

«La Francia - ha detto mons. Perego - purtroppo ha seguito la strada dell'Italia di un'espulsione indiscriminata dei rom. Un'espulsione che, di fatto, che cosa ha generato? Nuovi campi abusivi, ha generato ancora abbandono della popolazione rom, ha generato l'annullamento, sostanzialmente, di tutta una politica sociale che era stata fatta per la scolarizzazione dei bambini e, secondariamente, il governo italiano non può autonomamente decidere in riferimento a una politica europea che invece stabilisce sostanzialmente il diritto di insediamento e di movimento». Quindi il direttore dell'organismo della Cei, ha aggiunto: «L'azione che avviene contro i rom oggi, non è un'azione di politica migratoria - non dimentichiamo che anche in Italia, l'80% dei rom è italiano - ma è una politica discriminatoria nei confronti di una popolazione che, sostanzialmente, non si è riusciti a gestire attraverso canali che sono soprattutto di tipo sociale, scolastico, di accompagnamento; anche la tutela di una popolazione che ha subito fortemente la modifica di una società agricola industriale».

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