Confindustria: lavoratori stranieri presenti in un’industria su due. Rappresentano il 4,3% dei dipendenti.
Incidenze molto alte tra le piccole e medie imprese e nelle regioni del Nord-Est.
Una industria su due ha alle dipendenze lavoratori stranieri, quota significativamente più alta tra le piccole e medie imprese e nel comparto manifatturiero del Nord-est. Sono i dati che emergono dall’indagine Confindustria sul mercato del lavoro nel 2009.
Complessivamente, gli immigrati rappresentano il 4,3% dell’occupazione dipendente tra gli associati di Confindustria con un’incidenza particolarmente elevata nelle piccole imprese: in quelle fino a 15 dipendenti è straniero quasi un lavoratore su dieci (9,2%), ma la quota scende al 6,6% nelle medie imprese e al 2,2% in quelle grandi.
Tra i comparti del manifatturiero, sono l’alimentare e la gomma-plastica (5,7% e 7,8% rispettivamente) a registrare la più alta incidenza di manodopera straniera, che schizza all’11,5% nelle costruzioni. Nei servizi, anche se la diffusione del lavoro straniero scende quasi a 1 impresa su 4, l’intensità di utilizzo è in linea con quella rilevata nell’industria (4,0%), in virtù della più elevata incidenza nelle grandi imprese (3,6%).
Particolarmente marcate le differenze tra aree geografiche: nel Nord-Est due imprese su tre utilizzano lavoro straniero, che rappresenta il 6,5% dell’occupazione alle dipendenze. L’incidenza scende al 3,0% nel Nord-Ovest e all’1,0% nel Centro-Sud.
aggiornamento manuale e quadro della normativa
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8 anni fa
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