04/04/11

rapporto CNEL seconde generazioni

Presentato il 4 aprile 2011 presso il CNEL il rapporto:
Le seconde generazioni e il problema dell'identità culturale: conflitto culturale o generazionale?

L'articolo di stranierinitalia.it

Hanno molti amici, usano il cellulare, amano la musica e vestire alla moda, navigano su Internet. Non hanno problemi di integrazione, sognano di aiutare economicamente la famiglia ma non sono molto ottimisti sulla possibilita' di cambiare il mondo. Si riconoscono nella nostra societa' piu' dei loro coetanei italiani e credono che la famiglia sia una risorsa per l'integrazione.
È il profilo degli adolescenti figli di immigrati in Italia, descritto in una ricerca del Cnel (Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione Sociale degli Stranieri), curata dalla Fondazione Silvano Andolfi, presentata stamani nel Parlamentino di Villa Lubin.
Lo studio e' stato realizzato su un campione di 751 adolescenti, di eta' compresa tra i 15 e i 19 anni, di cui 414 di origine straniera e 337 di origine italiana (gruppo di controllo), reclutati all'interno delle scuole medie superiori.
Quasi totalita' del campione (90%) e' arrivato in Italia nella primissima infanzia dall'Europa dell'Est (29,3%), dal Nord Africa (27,8%) e dall'Asia (24,7%) ed e' in prevalenza di religione musulmana (44,2%). Gli adolescenti immigrati appartengono a famiglie piu' numerose rispetto a quelle dei coetanei italiani, in cui la madre e' nella maggior parte dei casi casalinga (38,9%) o lavora come collaboratrice domestica/badante (29,2%), mentre il padre e' operaio (40,1%).
Per la maggior parte dei ragazzi intervistati (64,5%) la propria famiglia e' una risorsa per l'integrazione e nel 70% dei casi tutti i componenti parlano italiano anche in casa. La seconda generazione afferma nella stragrande maggioranza dei casi di sentirsi vicina allo stile di vita italiano (79%) e i tre quarti del campione ritiene che la propria famiglia sia bene integrata in Italia, dove la societa' non e' poi cosi' diversa dalla sua.
I giovani immigrati non hanno grandi difficolta' scolastiche, ne' problemi di integrazione con compagni e insegnanti, ma nemmeno molta voglia di studiare. Sognano di aiutare economicamente la famiglia (64,5%) e trovare un lavoro stabile e sicuro (63,4%), di andare a vivere all'estero (44,6%) e di frequentare l'universita' (40,1%).
Riguardo la partecipazione sociale, il 54,8% e' motivato ad aiutare gli altri e a migliorare la societa' in cui vive riferendosi, nel 18% dei casi, ai fenomeni di razzismo e discriminazione. Tuttavia, i giovani immigrati non sono molto ottimisti: ben il 76,7% degli adolescenti pensa di non avere alcuna possibilita' di cambiare il mondo.

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