Una ricerca dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni presentata in un ciclo di conferenze a Radio Vaticana.
L’Italia è il Paese europeo con la collettività egiziana più numerosa: oltre 80 mila persone, la gran parte giovani, con un buon inserimento lavorativo e un insediamento caratterizzato da una sostanziale stabilità. È questo il quadro sintetico dei rapporti fra Italia ed Egitto sul versante dell’immigrazione presentato venerdì scorso nella conferenza da Caritas diocesana, Camera di Commercio e Provincia di Roma con la collaborazione dell’Associazione degli egiziani a Roma e nel Lazio. L’appuntamento fa parte dei cicli di incontri organizzati su questi temi alla Radio Vaticana.
Secondo i dati del Dossier Statistico Caritas/Migrantes, l’Italia è il Paese europeo con la collettività egiziana più numerosa: all’inizio del 2010 gli egiziani residenti in Italia, a seguito del raddoppio degli ultimi cinque anni, sono 82.064 e si collocano al 12° posto nella graduatoria delle collettività straniere. Quasi la metà vive a Milano, mentre Roma è il secondo polo di attrazione, con 8.153 residenti.
Le donne incidono solo per il 30,7% e ciò sta a indicare che in molti casi le famiglie non si sono ricongiunte, pur trattandosi di una collettività caratterizzata da un insediamento stabile e da un buon inserimento lavorativo. La ristorazione e l’edilizia sono i settori prevalenti sia per i lavoratori dipendenti che per gli imprenditori egiziani, che in tutta Italia sono circa 10mila, attestandosi subito dopo i marocchini, i romeni, i cinesi e gli albanesi. Altri segmenti lavorativi rilevanti sono quelli tipici delle grandi aree urbane, dal commercio (import-export ed esercizi finalizzati alle esigenze della popolazione) ai servizi di pulizia.
La popolazione egiziana presente oggi in Italia – viene precisato – è una popolazione molto giovane la quale, oltre ai figli ricongiunti ai genitori o nati in Italia, include anche molti minori non accompagnati che, considerati una possibile soluzione per la sopravvivenza delle rispettive famiglie, giungono da soli in Italia e si impegnano a inviare denaro ai familiari a costo di sacrifici e di sfruttamento. Negli ultimi anni, è cresciuta anche la presenza irregolare e molti egiziani, arrivati con un visto turistico, si sono trattenuti anche dopo la scadenza del tempo consentito. La crisi in atto ha ridimensionato il grado di soddisfazione degli egiziani che vivono in Italia, come anche degli altri immigrati, a causa delle persistenti difficoltà economiche ed occupazionali e di un clima spesso ostile nei loro confronti. Non è però diminuita l’attesa che si può riporre in una collettività che si rifà al Paese più popoloso del Nord Africa e senz’altro politicamente rilevante nell’area.
aggiornamento manuale e quadro della normativa
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Cari amici,
alla pagina
http://briguglio.asgi.it/immigrazione-e-asilo/2016/settembre/sinottico-normativa-52.html troverete
un quadro aggiornato della norma...
8 anni fa
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