Istat: sono 3,9 milioni i cittadini stranieri residenti.
Diffusi i risultati del bilancio demografico negli 8.101 comuni italiani. Un quarto delle presenze in Lombardia. In Emilia Romagna l'incidenza più alta di stranieri rispetto alla popolazione residente (9,6%). Continua la crescita di romeni, moldavi e ucraini.
I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2009 sono 3.891.295, pari al 6,5% del totale dei residenti. Rispetto al 1° gennaio 2008 sono aumentati di quasi mezzo milione (458.644 unità, +13,4% su base annua), in linea con le crescite degli ultimi anni.
Nel 2008 l'incremento è dovuto principalmente agli immigrati dai paesi Ue di nuova adesione (in particolare la Romania) cresciuti complessivamente di 190.403 unità (+24,5%), agli immigrati dai paesi dell'Est europeo non facenti parte dell'Unione, aumentati di 100.797 unità (+12%), agli immigrati dal Marocco (+37.684 unità, +10,3%) e da paesi asiatici quali Cina, India e Bangladesh.
Complessivamente si evidenzia una sostanziale parità tra i sessi (donne 51%) con i minori che risultano essere 862mila, dei quali ben 519mila nati in Italia.
Circa la metà dei residenti stranieri (1.906 mila individui, pari al 49% del totale) proviene dai paesi dell'Est europeo: in particolare, circa un quarto (967 mila) proviene dai "Paesi Ue di nuova adesione" (796 mila sono cittadini rumeni); l'altro quarto è rappresentato dai cittadini dei paesi est-europei non appartenenti all'Ue (940 mila).
L'incidenza percentuale degli stranieri residenti in Italia sulla popolazione complessiva, che all'inizio dell'anno 2008 era del 5,8%, raggiunge al 1° gennaio 2009 un valore del 6,5%.
La distribuzione per paese di cittadinanza degli stranieri residenti in Italia è definita dall'Istat "piuttosto concentrata". I cittadini dei primi sedici paesi in ordine di numerosità nel loro insieme costituiscono il 75% (2.918 mila individui) della popolazione straniera residente in Italia. Considerando solo i primi cinque paesi (Romania, Albania, Marocco, Repubblica Popolare Cinese e Ucraina) si arriva al 50% (1.966 mila).
www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20091008_00/testointegrale20091008.pdf
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