In 10 punti la proposta di riforma in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza per la prossima legislatura.
L’ASGI ritiene doverosa e non più prorogabile una radicale riforma normativa per:
1. DIVERSIFICARE E SEMPLIFICARE GLI INGRESSI. Modificare il c.d. Decreto Flussi rendendolo
annualmente obbligatorio, effettivamente corrispondente alle esigenze
occupazionali delle singole regioni, basato su differenti criteri di
attribuzione delle quote e in grado di assicurare in tempi rapidi
l’ingresso del lavoratore straniero (anche grazie all’inserimento di
meccanismi di silenzio-assenso). Introdurre un nuovo canale di ingresso,
che consenta ai cittadini stranieri di entrare regolarmente in Italia
con un visto per ricerca lavoro (di almeno un anno), con un effettivo
incentivo al rientro nel Paese di origine in caso di mancato reperimento
di occupazione. Semplificare le procedure per il riconoscimento dei
titoli di studio e delle qualifiche conseguiti all’estero. Incentivate
la negoziazione e l’attuazione degli accordi bilaterali volti alla
effettuazione dei programmi di formazione professionale nei paesi di
origine. Garantire sempre la restituzione dei contributi versati in
Italia in caso di definitivo rientro in patria senza diritto a pensione.
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2. INTRODURRE UN MECCANISMO DI REGOLARIZZAZIONE ORDINARIA per
ogni singolo cittadino straniero già presente in Italia che dimostri lo
svolgimento di una attività lavorativa o importanti legami familiari o
affettivi. Assicurare la convertibilità di tutti i tipi di permessi di
soggiorno. Trasferire ai Comuni la competenza in materia di rinnovo del
titolo di soggiorno. Abrogare l’accordo di integrazione, il contratto di
soggiorno, la tassa sul permesso di soggiorno e ogni automatismo
preclusivo al mantenimento del titolo di soggiorno.
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3. RAFFORZARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE
consentendo delle parziali deroghe ai requisiti reddituali e abitativi,
stabilendo per i genitori gli stessi requisiti previsti per il coniuge e
favorendo la regolarizzazione dei familiari che vivono già in Italia
senza titolo di soggiorno. Garantire a tutti i minori parità di diritti a
prescindere dalla nazionalità e dalla condizione giuridica dei
genitori. Assicurare anche ai minori con genitori non autorizzati il
rilascio di un titolo di soggiorno. Stabilire un sistema uniforme e
scientificamente rigoroso per l’accertamento dell’età. Assicurare il
diritto al rilascio del titolo di soggiorno al raggiungimento della
maggiore età in presenza dei soli requisiti lavorativi e abitativi.
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4. CHIUDERE I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE).
Garantire che ogni forma di limitazione della libertà personale sia
disposta da un giudice professionale (e non più dai giudici di pace) al
pari di quanto previsto per tutti i cittadini italiani e che
l’identificazione delle persone socialmente pericolose avvenga durante
la detenzione in carcere e non più disponendo un nuovo e ulteriore
trattenimento amministrativo. Limitare l’uso delle espulsioni solo per
le violazioni più gravi e incentivare il rimpatrio volontario.
Sottoporre sempre alla previa approvazione del Parlamento gli accordi di
riammissione con i Paesi terzi. Abrogare i reati che puniscono
l’ingresso o il soggiorno non autorizzati.
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5. ASSICURARE L’EFFETTIVO ESERCIZIO DEL DIRITTO D’ASILO in
tutte le frontiere, soprattutto quelle marittime. Definire un testo
unico delle norme in materia di asilo. Garantire sempre ai richiedenti
asilo un’accoglienza secondo gli standard dell’UE, anche nelle c.d. zone
di sbarco, abolire gli attuali Centri di Accoglienza per Richiedenti
Asilo (CARA). Limitare a ipotesi eccezionali il trattenimento dei
richiedenti asilo. Riformare la composizione delle Commissioni
Territoriali e la disciplina della protezione umanitaria. Rendere
automatico l’accesso al gratuito patrocinio e il diritto di restare in
Italia (e di essere accolto) del richiedente asilo che ha presentato un
ricorso innanzi all’Autorità giudiziaria.
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6. ASSICURARE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI NON-DISCRIMINAZIONE. Completare
il riordino delle varie tipologie di procedimento giudiziario
antidiscriminatorio. Istituire una Agenzia Nazionale Antidiscriminazione
autonoma e indipendente con effettivi poteri di indagine e
sanzionatori. Garantire a tutti i cd. apolidi di fatto, già in via
amministrativa, il riconoscimento dello status di apolide, nonché il
rilascio di un titolo di soggiorno a partire dal momento in cui la
richiesta è avanzata e a prescindere da una pregressa residenza.
Introdurre con legge statale, una specifica disciplina per la tutela e
le pari opportunità delle persone appartenenti alla minoranza
linguistica dei Rom e dei Sinti in Italia.
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7. GARANTIRE PARI ACCESSO A PRESTAZIONI SOCIALI E PUBBLICO IMPIEGO per
i cittadini stranieri, eliminando condizioni e requisiti discriminatori
che ostacolano l’accesso a prestazioni sociali di natura assistenziale,
così adeguando l’ordinamento italiano ai principi di diritto
internazionale ed europeo. Riconoscere il diritto dei cittadini
stranieri di accedere al pubblico impiego, salvo nei casi di esercizio
di pubblici poteri o di tutela dell’interesse nazionale. Completare il
riordino delle varie tipologie di procedimento giudiziario
antidiscriminatorio. Istituire una Agenzia Nazionale Antidiscriminazione
autonoma e indipendente con effettivi poteri di indagine e
sanzionatori.
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8. TUTELARE LE VITTIME DI TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO,
garantendo effettive forme di indennizzo, un iniziale “periodo di
riflessione”, il rilascio del permesso di soggiorno indipendentemente
dalla collaborazione con l’Autorità giudiziaria e la non imputabilità
per i reati commessi durante la fase di sfruttamento.
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9. GARANTIRE PROCESSI EQUI E UNITARI a tutti i
cittadini stranieri, attribuendo esclusivamente al giudice ordinario la
competenza di tutti i procedimenti relativi alla condizione giuridica
del cittadino straniero (escludendo sia il giudice amministrativo, sia
il giudice di pace) e assicurando sempre al cittadino straniero il
diritto ad esporre realmente le proprie ragioni. Migliorare la
condizione giuridica e le prospettive di stabilizzazione del soggiorno
dei cittadini stranieri detenuti in carcere o ammessi a misure
alternative alla detenzione.
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10. RIFORMARE LA LEGGE SULLA CITTADINANZA E SUL DIRITTO DI VOTO,
riconoscendo a tutti i cittadini stranieri residenti in Italia la
possibilità di votare alle elezioni comunali (e delle città
metropolitane) e il diritto ad acquisire la cittadinanza italiana in
tempi più brevi e con procedure rapide e trasparenti. Valorizzare il
principio dello ius soli. Garantire a tutti i minori e in particolare a
quelli nati sul territorio italiano speciali possibilità per un agevole
acquisto della cittadinanza italiana.
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Per la versione completa del Manifesto ASGI 2013 clicca qui.
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