Sulla nave dei disperati: I nostri tre giorni d' inferno a bordo del mercantile Pinar.
Neanche da morta, Esceth Ekos, che aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria, ha avuto pace. Il suo cadavere con in grembo il corpicino del suo bimbo mai nato, è ancora lì, rinchiuso in un sacco di plastica bianco. Attorno le girano i gabbiani, il vento le scopre il volto. ÈQUELLO di una ragazzina che aveva attraversato il mare per cercare un futuro ed una vita migliore, per lei e per il suo nascituro. Ma è morta annegata durante la traversata del Canale di Sicilia. Sembrava che l' odissea dei suoi compagni dovesse finire, quando giovedì è apparso all' orizzonte il mercantile turco Pinar, intervenuto su segnalazione delle autorità di Malta. Invece era solo l' inizio. Quando i 145 immigrati, nigeriani, ghanesi, liberiani e di altre nazionalità, sono stati issati a bordo della Pinar, per quattro notti e tre giorni, tutti sono rimasti prigionieri sulla nave. Fino alla tarda serata di ieri, quando la notizia delle loro incredibili condizioni ha fatto il giro del mondo ed è stato evidente a tutti che la situazione a bordo era drammatica. (...)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/20/sulla-nave-dei-disperati-nostri-tre-giorni.html
http://temi.repubblica.it/limes/malta-niente-soccorso-a-migranti-ma-grandi-pretese/3727
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