Ecatombe al largo della Libia. Trecento migranti dispersi
Quattro barconi in difficoltà, due sono affondati.
"Maroni: "Finirà il 15 maggio, quando entrerà in vigore l'accordo con Tripoli"
TRIPOLI - Nuova tragedia dell'immigrazione tra l'Africa e l'Italia: due barconi carichi di clandestini sono affondati. A bordo c'erano centinaia di disperati e quasi tutti sono dati per dispersi dai guardacoste libici che hanno condotto le operazioni di soccorso. Si parla - a quanto riferito alla Reuters da funzionari locali - di quattro imbarcazioni in difficoltà non lontano dalla costa della Libia. Di queste, due sono sicuramente affondate e secondo l'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) sarebbero disperse almeno 300 persone. Delle altre due, si conosce la sorte solo dei 350 clandestini a bordo di un'imbarcazione alla deriva tratti in salvo da un rimorchiatore italiano. Le imbarcazioni. Secondo quanto ha reso noto l'agenzia egiziana Mena, tutti i clandestini - molti dei quali di nazionalità egiziana - erano diretti in Italia. Una delle imbarcazioni era partita da Sid Belal Janzur, un sobborgo di Tripoli e dopo tre ore di navigazione il battello è affondato 30 chilometri al largo della Libia. Delle altre i libici affermano di non avere certezza del luogo di partenza. Gli sbarchi continuano. L'ennesima tragedia sulla rotta tra Libia e Sicilia non ferma i viaggi verso l'Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati nelle ultime ore sulle coste della Sicilia orientale, dopo i 222 giunti ieri a Lampedusa. Il primo barcone si è arenato nella serata di ieri sulla spiaggia di Scoglitti, una frazione di Vittoria (Ragusa). A bordo c'erano 153 immigrati, tra cui 29 donne che, dopo le procedure di identificazione, sono stati portati nella palestra comunale di Pozzallo. Una carretta di circa 20 metri con a bordo 249 persone, tra le quali 31 donne - tre incinte - e otto minori è approdata invece all'alba a Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Un arresto. Gli extracomunitari, in gran parte somali ed eritrei, sono stati scortati in porto dall'unità navale delle Fiamme gialle e da una motovedetta della Guardia costiera. Un giovane somalo di 24 anni è stato arrestato dalla Guardia di finanza, con l'accusa di essere lo scafista che ha condotto l'imbarcazione, partita dalle spiagge libiche.
Maroni: "Finirà il 15 maggio". Gli sbarchi, assicura il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "termineranno il 15 maggio prossimo, quando entrerà in vigore l'accordo siglato dal governo italiano con quello libico sul pattugliamento congiunto delle coste". La Cei: "Chi arriva sia accolto". I vescovi italiani seguono "con grande pena" le notizie sugli ultimi naufragi di clandestini. Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha ribadito che "chi arriva sul suolo nazionale va accolto e accompagnato", trattato come una persona. Tensione a Lampedusa. A Lampedusa, intanto, si registra una nuova fuga dal Centro di identificazione ed espulsione: una ventina di migranti sono riusciti ad allontanarsi dal Centro, prima di essere bloccati qualche ora dopo dai carabinieri. Due di loro, sorpresi a rubare all'interno di alcune villette disabitate, sono stati arrestati; altri cinque sono stati denunciati per violazione di domicilio. Episodi che fanno salire nuovamente la tensione sull'isola, dove in questi momenti si trovano complessivamente 720 extracomunitari distribuiti tra il Cie di contrada Imbriacola e l'ex base Loran di Capo Ponente. Emergenza sanitaria. Ieri il sindaco, Dino De Rubeis, aveva lamentato la mancanza di assistenza medica adeguata per i 222 migranti sbarcati nel pomeriggio. Affermazioni seccamente smentite dal responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone: "Il sindaco dice il falso. Sul molo, hanno operato quattro medici e un infermiere e l'ambulanza che il dipartimento libertà civili ha acquistato e che è costantemente a disposizione delle necessità sull'isola".
"Maroni: "Finirà il 15 maggio, quando entrerà in vigore l'accordo con Tripoli"
TRIPOLI - Nuova tragedia dell'immigrazione tra l'Africa e l'Italia: due barconi carichi di clandestini sono affondati. A bordo c'erano centinaia di disperati e quasi tutti sono dati per dispersi dai guardacoste libici che hanno condotto le operazioni di soccorso. Si parla - a quanto riferito alla Reuters da funzionari locali - di quattro imbarcazioni in difficoltà non lontano dalla costa della Libia. Di queste, due sono sicuramente affondate e secondo l'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) sarebbero disperse almeno 300 persone. Delle altre due, si conosce la sorte solo dei 350 clandestini a bordo di un'imbarcazione alla deriva tratti in salvo da un rimorchiatore italiano. Le imbarcazioni. Secondo quanto ha reso noto l'agenzia egiziana Mena, tutti i clandestini - molti dei quali di nazionalità egiziana - erano diretti in Italia. Una delle imbarcazioni era partita da Sid Belal Janzur, un sobborgo di Tripoli e dopo tre ore di navigazione il battello è affondato 30 chilometri al largo della Libia. Delle altre i libici affermano di non avere certezza del luogo di partenza. Gli sbarchi continuano. L'ennesima tragedia sulla rotta tra Libia e Sicilia non ferma i viaggi verso l'Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati nelle ultime ore sulle coste della Sicilia orientale, dopo i 222 giunti ieri a Lampedusa. Il primo barcone si è arenato nella serata di ieri sulla spiaggia di Scoglitti, una frazione di Vittoria (Ragusa). A bordo c'erano 153 immigrati, tra cui 29 donne che, dopo le procedure di identificazione, sono stati portati nella palestra comunale di Pozzallo. Una carretta di circa 20 metri con a bordo 249 persone, tra le quali 31 donne - tre incinte - e otto minori è approdata invece all'alba a Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Un arresto. Gli extracomunitari, in gran parte somali ed eritrei, sono stati scortati in porto dall'unità navale delle Fiamme gialle e da una motovedetta della Guardia costiera. Un giovane somalo di 24 anni è stato arrestato dalla Guardia di finanza, con l'accusa di essere lo scafista che ha condotto l'imbarcazione, partita dalle spiagge libiche.
Maroni: "Finirà il 15 maggio". Gli sbarchi, assicura il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "termineranno il 15 maggio prossimo, quando entrerà in vigore l'accordo siglato dal governo italiano con quello libico sul pattugliamento congiunto delle coste". La Cei: "Chi arriva sia accolto". I vescovi italiani seguono "con grande pena" le notizie sugli ultimi naufragi di clandestini. Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha ribadito che "chi arriva sul suolo nazionale va accolto e accompagnato", trattato come una persona. Tensione a Lampedusa. A Lampedusa, intanto, si registra una nuova fuga dal Centro di identificazione ed espulsione: una ventina di migranti sono riusciti ad allontanarsi dal Centro, prima di essere bloccati qualche ora dopo dai carabinieri. Due di loro, sorpresi a rubare all'interno di alcune villette disabitate, sono stati arrestati; altri cinque sono stati denunciati per violazione di domicilio. Episodi che fanno salire nuovamente la tensione sull'isola, dove in questi momenti si trovano complessivamente 720 extracomunitari distribuiti tra il Cie di contrada Imbriacola e l'ex base Loran di Capo Ponente. Emergenza sanitaria. Ieri il sindaco, Dino De Rubeis, aveva lamentato la mancanza di assistenza medica adeguata per i 222 migranti sbarcati nel pomeriggio. Affermazioni seccamente smentite dal responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone: "Il sindaco dice il falso. Sul molo, hanno operato quattro medici e un infermiere e l'ambulanza che il dipartimento libertà civili ha acquistato e che è costantemente a disposizione delle necessità sull'isola".
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