10/05/09

rimpatri e carceri libiche


Il Governo Italiano definisce come storica l'operazione con cui la Guardia Costiera ha respinto in Libia due barconi, con 227 migranti (donne e bambini compresi), senza prestare loro primo soccorso, e senza accettare le domande di protezione internazionale (asilo politico o protez. sussidiaria) che molti di loro avrebbero presentato (qualcuno forse abusando dell'istituto, se proveniente da paesi non insicuri ma solo "poveri"... ma questa è un'altra storia).

Effettivamente è un'azione che non ha precedenti, fortemente censurata dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifuguati.

Dal 15 maggio entrerà pienamente in vigore l'accordo di cooperazione Italia Libia per il contrasto all'immigrazione clandestina: esternalizzazione delle frontiere e controlli più duri (in pratica: il gioco sporco si faccia altrove..)

Vi invito, allora, a vedere il video "Come un uomo sulla terra": un documentario girato da un rifugiato politico etiope che testimonia gli abusi della polizia libica, cui il Governo Italiano ha dato pieno mandato.

Polizia e carcerieri che arrestano i migranti, abusano di loro, li rivendono a trafficanti e schiavisti una due tre volte, perpetuando per anni meccanismi infernali e ottenendo guadagni indegni .

Un documento molto prezioso, pluripremiato e che gli autori si offrono di mostrare in tutta Italia: Vi invito a diffonderlo. Per gli interessati alla versione integrale, contattate gli autori.
"Dal 2003 Italia ed Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani. Ma cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perchè tutti fingono di non saperlo?
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa".

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