Italia: popolazione in aumento: meno figli, più immigrati
I residenti sono 60,4 milioni; gli stranieri 4,3 milioni.
Nel corso del 2009 la popolazione in Italia ha continuato a crescere, raggiungendo i 60 milioni 387mila residenti al primo gennaio 2010, con un tasso di incremento del 5,7 per mille. La popolazione in età attiva mostra un aumento, soprattutto grazie agli immigrati, di circa 176 mila unità: rappresenta adesso il 65,8% del totale. I giovani fino a 14 anni di età sono 53 mila in più, e rappresentano il 14% del totale. Le persone dai 65 anni in su risultano in aumento di 113 mila unità, e sono giunte a rappresentare il 20,2% della popolazione. I cittadini stranieri sono in costante aumento, e costituiscono il 7,1% del totale.
Questi sono alcuni dei dati contenuti nelle stime anciticipate dell'Istat, diffuse oggi, sui principali indicatori demografici per l'anno 2009. E tra le cifre più interessanti, ci sono quelle sull'immigrazione: gli stranieri residenti in Italia ammontano a circa 4 milioni 279 mila al primo gennaio 2010, facendo così registrare un incremento di 388 mila unità rispetto al primo gennaio 2009.
Sempre secondo l'Istat, lo scorso anno la stima del saldo migratorio (la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati dai registri anagrafici) è stato pari a 360 mila unità in più dall'inizio dell'anno, per un tasso pari al 6 per mille, in calo rispetto al 2008, anno in cui il saldo migratorio è risultato pari a +434 mila unità con un tasso del 7,3 per mille. Gli ingressi dall'estero da parte di cittadini stranieri si mantengono dunque elevati anche nel 2009, ma risultano in calo rispetto ai due anni precedenti, forse a causa della crisi occupazionale che ha interessato il mercato italiano, sia in termini di calo dei posti di lavoro complessivi (-306 mila tra dicembre 2008 e dicembre 2009) sia in termini di crescita della popolazione in cerca di occupazione (+392 mila).
Sul fronte dei provvedimenti legislativi, spiega l'Istat, ha sicuramente costituito un fattore di attrazione il decreto flussi 2008, che prevedeva un tetto massimo di nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari non stagionali pari a 150 mila individui. E' invece di scarsa influenza per il 2009 la procedura di emersione del lavoro irregolare di colf e badanti extracomunitari: il provvedimento, che non prevedeva quote alle domande pervenute (in totale 295 mila, 35 mila quelle finora accolte), è partito nel mese di settembre e quindi porterà a un incremento delle iscrizioni anagrafiche soprattutto nel corso del 2010.
Tornando dall'immigrazione alla situazione demografica generale, L'italia si conferma un paese in cui si fanno pochi figli. Nel 2009 il numero medio di nascite per donna è stimato a 1,41, di poco inferiore all'1,42 del 2008. La fecondità è dunque in una fase di assestamento. Si mantiene superiore a quella dell'epoca di minimo, tipica della metà degli anni '90, ma ancora non si muove con decisione in direzione di quello che è considerato l'obiettivo ottimale per una popolazione, ossia il livello di sostituzione delle coppie, pari a circa 2,1 figli per donna.
Nel frattempo non si arresta il fenomeno della posticipazione della maternità verso età più mature. Nel 2009 l'età media al parto è stimata in 31,2 anni, leggermente più elevata di quella del 2008 (31,1) e ben 1,4 anni maggiore del livello raggiunto nel 1995 (29,8).
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