27/05/12

Rapporto Istat: più lavoratori stranieri in Italia

Rapporto Istat per il quinquennio 2007-2011: fattori demografici, regolarizzazione, allargamento della Ue alla base dei cambiamenti.

Volume integrale
pdf icon Capitolo 1 - Un difficile passaggio per l'economia italiana
pdf icon Capitolo 2 - Venti anni di economia e società: l'Italia tra la crisi del 1992 e le attuali difficoltà
pdf icon Capitolo 3 - Apertura internazionale e potenzialità di crescita del sistema produttivo italiano
pdf icon Capitolo 4 - Disuguaglianze, equità e servizi ai cittadini
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Aumentano i lavoratori stranieri e diminuiscono gli italiani: è quanto certifica l’Istat nel quinquennio 2007-2011.
Secondo l’istituto di statistica, nell’arco dell’ultimo quinquennio, nel mercato del lavoro sono venuti a mancare un milione di italiani, sostituiti in parte da circa 750 mila lavoratori stranieri.

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MACROECONOMIA pdf-icon Elenco Tavole [ xls - csv - ods ]
IMPRESE Elenco Tavole [ xls - csv - ods ]
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DEMOGRAFIA Elenco Tavole [ xls- csv - ods ]
ISTRUZIONE E FORMAZIONE Elenco Tavole [ xls - csv - ods ]
CONDIZIONI SOCIOECONOMICHE DELLE FAMIGLIE Elenco Tavole [ xls - csv - ods ]
SERVIZI AI CITTADINI Elenco Tavole [ xls - csv - ods ]
TUTTE LE AREE Elenco Tavole [ xls - csv - ods



Secondo l’Istat “il lavoro immigrato in Italia cresce velocemente nonostante la crisi economica e in alcuni casi anche a causa della crisi stessa”. Secondo le tabelle riportate nelle statistiche sulla coesione sociale pubblicate sul sito del Ministero del lavoro gli occupati complessivi sono passati dai 23.222.000 del 2007 a 22.967.000 nel 2011 con un calo di 255.000 unità (-1,09%). Ma il calo è il risultato di una contrazione consistente per i lavoratori con cittadinanza italiana passati da 21.719.000 a 20.716.000 (oltre un milione in meno pari a -4,61%) e un aumento rilevante per gli occupati con cittadinanza straniera. I lavoratori immigrati infatti sono passati dai 1.502.000 del periodo pre-crisi economica a 2.251.000 nel 2011 con un aumento di 749.000 unità (+49.8%).
Una lettura corretta del fenomeno deve comunque tener conto di molti aspetti. Il risultato è dovuto certamente anche agli interventi per la regolarizzazione dei lavoratori sommersi, soprattutto badanti e colf. La crescita dell’occupazione straniera, poi, tiene conto naturalmente del forte incremento della popolazione residente immigrata (+55,5% tra il primo gennaio 2007 e lo stesso giorno del 2011 passando da 2,93 milioni a 4,57 milioni), soprattutto considerando che proprio nel 2007 c’è stato l’ingresso nella Unione europea di Romania e Bulgaria.
L’aumento dell’occupazione straniera è stato rilevante soprattutto per la componente femminile con il passaggio da 579.000 unità del 2007 a 960.000 (+65,8%) nel 2011 mentre l’occupazione degli uomini stranieri nello stesso periodo è passata da 924.000 unità a 1.292.000 (+39,8%).
Per gli stranieri si è registrano anche un forte aumento della disoccupazione, con il numero dei senza lavoro più che raddoppiato (da 136.000 a 310.000 con un +127,9%) portando il tasso di disoccupazione dall’8,3% al 12,1%. Per gli italiani i disoccupati sono cresciuti da 1.370.000 a 1.798.000 (+31,2%) portando il dato sulla disoccupazione dal 5,9% all’8%.

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