29/05/14

i numeri dell'immigrazione nei paesi dell'ocse


Quali sono i primi paesi di emigrazione?

11.000.000Messico3.800.000Cina3.500.000RegnoUnito3.400.000India

Quanti sono gli stranieri in Europa?

505.665.739Cittadinieuropei20.370.366StranieriresidentiinEuropa
L'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che comprende 34 Paesi, tra cui Unione europea, Stati Uniti e Giappone, nel mese di maggio ha pubblicato uno studio in cui si analizzano dinamiche e caratteristiche dei flussi migratori verso i Paesi membri. Dopo il picco del 2007, nei cinque anni successivi gli immigrati sono diminuti del 14 per cento. Il dato invece è costante tra 2011 e 2012: 4 milioni, con delle differenze significative tra Paese e Paese: l'immigrazione nei paesi del Sud dell'Europa è diminuita, mentre è aumentata di oltre un terzo in Germania, ora al secondo posto dopo gli Stati Uniti nella classifica degli «immigrati permanenti». Al contrario sono aumentati i flussi in uscita dall'Europa del Sud, con un più 45 per cento tra il 2009 e il 2011. Nello stesso anno i richiedenti asilo sono aumentati di oltre un quinto raggiungendo le 400mila richieste. Dominano la classifica degli ospitanti gli Stati Uniti, seguiti da Francia, Germania e Italia. A crescere costantemente anche il numero degli studenti internazionali, che nel 2010 hanno toccato quota 2 milioni e 600mila.                            Nel grafico la differenza tra i flussi migratori del 2011 e del 2012 nei paesi evidenziati.

International Migration Policies and Data, Ocse, Maggio 2014

Dati Eurostat
STRANIERIPOPOLAZIONE% STRANIERIBelgioBulgariaRepubblica CecaDanimarcaGermaniaEstoniaIrlandaGreciaSpagnaFranciaItaliaLituaniaLussemburgoUngheriaPaesi BassiAustriaPoloniaPortogalloRomaniaSloveniaRepubblica SlovaccaFinlandiaSveziaRegno UnitoCiproCroaziaMalta
Dati Eurostat

Migrazioni&FinanzaPubblica

L''impatto che hanno gli immigrati hanno sull'equilibrio fiscale in genere non supera mai lo 0, 5 per cento del Pil, né in termini negativi né positivi. Il dato secondo l'Ocse si spiega con «un gettito contributivo e fiscale inferiore a quello dei netivi, e non per una maggiore dipendenza dalle prestazioni sociali». Gli immigrati contribuiscono per lo più in Lussemburgo e Svizzera, mentre in Italia, se si considerano le pensioni il dato aumenta dallo 0,91 allo 0,98 per cento. Secondo l'Ocse «un'azione volta ad aumentare il tasso di occupazione degli immigrati affinché raggiunga lo stesso livello dei nativi sarebbe una fonte sostanziale per le finanze di molti stati europei».
Nel primo grafico si può vedere l'impatto sul Pil escludendo le pensioni...
-0.500.511.52FranciaPoloniaIrlandaCanadaRepubblica SlovaccaRepubblica CecaAustraliaStati UnitiUngheriaDanimarcaAustriaFinlandiaSveziaMedia OCSEPaesi BassiNorvegiaRegno UnitoEstoniaPortogalloSpagnaBelgioSloveniaIslandaGreciaItaliaSvizzeraLussemburgo
International Migration Policies and Data, Ocse, Maggio 2014
.... e in nel secondo includendo le pensioni. Così il valore per Francia, Polonia, Irlanda, Repubblica Slovacca e Repubblica Ceca passa da positivo negativo.
00.511.52IrlandaCanadaPoloniaFinlandiaRepubblica SlovaccaRepubblica CecaUngheriaGermaniaSpagnaDanimarcaFranciaNorvegiaPortogalloMedia OCSESveziaPaesi BassiAustraliaItaliaBelgioIslandaSloveniaRegno UnitoEstoniaSvizzeraLussemburgo
International Migration Policies and Data, Ocse, Maggio 2014

Migrazioni&Disoccupazione

Analizzando invece il mercato del lavoro, si vede che la situazione degli immigrati è peggiorata negli ultimi anni: in media tra il 2008 e il 2012 il tasso di disoccupazione degli stranieri è aumentato di 5 punti percentuali, mentre quello dei nativi di 3 punti. Un esempio? In Europa i più colpiti sono i migranti del Nord Africa e dell'America Latina, che nel 2012 hanno dovuto affrontare un tasso di disoccupazione che ha sfiorato il 27 per cento. Tra il 2008 e il 2012 il numero di immigrati disoccupati da più di un anno è passato dal 31 al 44 per cento.
Media OcseItaliaFranciaGermaniaStati Uniti2001200220032004200520062007200820092010201120122520151050
International Migration Policies and Data, Ocse, Maggio 2014

Migrazione&Discriminazione

La popolazionedi origine straniera che vive in Italia è tra le meno integrate dei Paesi dell'Ocse, al terzultimo posto in classifica prima di Grecia e Spagna. Solo l'11 per cento degli immigrati ha un alto livello di istruzione, contro una media del 31 per cento. Anche il reddito medio delle famiglie di immigrati è tra i più bassi: il 37 per cento delle famiglie vive in condizioni abitative non adeguate, contro una media del 20 per cento. Solo il 33 per cento degli stranieri sono proprietari della loro abitazione, contro il 76 per cento dei nativi. Gli studi dell'Ocse indicano che la discriminazione è più rilevante al momento dell'assunzione, anche se puà incidere anche sulla carriera e sugli stipendi: non è raro che gli stranieri, a parità di curriculum vitae, siano costretti a inviare più del doppio delle candidature per ottenere un colloquio. In alcuni Paesi sono state introdotte misure di «discriminazione positiva», come i curricula anonimi: i dati raccolti dimostrano che «se concepiti con cura possono contrastare efficacemente il fenomeno della discriminazione».
LussemburgoSloveniaUngheriaTurchiaSvizzeraRepubblica CecaPaesi BassiNorvegiaPoloniaDanimarcaGermaniaFranciaRegno UnitoBelgioAustriaMedia OcsePortagalloFinlandiaAustraliaSveziaIslandaNuova ZelandaStati UnitIrlandaCanadaEstoniaItaliaSpagnaGrecia9080706050403020100
Indicators of integration of immigrants and their children, Ocse, Dicembre 2013

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