L’ASGI commenta il Documento programmatico sui Centri di Identificazione ed Espulsione del Ministero dell’interno
Nel giugno del 2012 il Ministro dell’interno istituì una sorta di commissione - rigorosamente interna al Dicastero stesso – definita “task-force”, con il compito di analizzare la situazione in cui versano i C.I.E. italiani,
relativamente agli aspetti di carattere normativo, organizzativo e
gestionale, al fine di elaborare proposte normative atte a migliorare
l’operatività dei centri di espulsione ed assicurarne l’uniformità di
funzionamento a livello nazionale. I risultati dell’indagine - resi pubblici nei giorni scorsi – costituiscono l’oggetto di questo documento .
Non è la prima volta che un governo italiano decide di disporre un’indagine sui C.I.E.: infatti, già nel 2006, venne istituita la “Commissione De Mistura”. Evidenti sono, tuttavia, le differenze tra quell’indagine e l’attuale:
mentre la Commissione precedente era composta sia da membri
ministeriali che da appartenenti all’associazionismo ( una commissione
“mista”), l’attuale è composta esclusivamente da funzionari del
Ministero dell’interno che hanno lavorato in assoluta segretezza, del
tutto impermeabili alle pur rilevanti analisi e proposte avanzate da più
parti sul tema dei C.I.E., insomma una sorta di commissione interna al
ministero.
La citata Commissione operò con rigore
metodologico, visitando tutti i centri, incontrando le Prefetture, le
Questure, ascoltando le associazioni dei vari territori, gli enti locali
e le persone trattenute; inoltre esaminò i documenti che le venivano
sottoposti e raccolse direttamente migliaia di dati, anche attraverso
l’utilizzo di apposite schede di rilevazione. Il tutto con un lavoro
pubblico e trasparente.
Nel volere riproporre un nuovo documento programmatico sui CIE, si sarebbe dovuti doverosamente partire, sia nel metodo che nei contenuti, dal punto in cui era arrivata la Commissione del 2006, cosa che non è avvenuta.
Un’ulteriore considerazione preliminare s’impone e riguarda il momento in cui sono state rese pubbliche le conclusioni della task force ministeriale: una situazione di gravissima crisi istituzionale, sottolineata dalla rielezione del Capo dello Stato, e di paralisi dell’attività governativa.
Proprio sul tema della detenzione amministrativa, dopo il rapporto della Commissione De Mistura, negli ultimi tempi si sono succedute analisi e prese di posizione autorevoli, estremamente critiche verso lo stato della detenzione amministrativa, ma anche esse sono state completamente ignorate nel lavoro ministeriale, mentre entro la fine del corrente anno la Commissione europea dovrà verificare lo stato di attuazione della direttiva rimpatri negli Stati membri.
E’ in questa situazione che si colloca la decisione di
pubblicare un documento programmatico sui C.I.E. da parte di un governo
“tecnico” dimissionario, quasi a voler tracciare un programma ammantato
di apparente tecnicismo, e quindi buono per tutte le incerte stagioni
che verranno.
ASGI chiede che il Ministero dell’interno e le Istituzioni governative e parlamentari non tengano conto del Documento
Programmatico sui CIE, che manifesta la totale ignoranza delle
effettive criticità della detenzione amministrativa e auspica che venga istituita una Conferenza nazionale, nella quale siano coinvolte le associazioni, le Commissioni parlamentari, i partiti, con l’obiettivo di predisporre un programma serio e concreto di superamento del sistema dei CIE e di riforma della legislazione in materia di immigrazione.
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