Le sfide all’accesso alla protezione e Sistema Comune di Asilo Europeo (CEAS)
Pubblicato il rapporto “Mind the gap: una prospettiva delle ONG sulle sfide dell’Accesso alla Protezione nel Sistema Comune d’Asilo” realizzato dal Consiglio
Europeo sui Rifugiati e gli Esuli (ECRE). Il rapporto è pubblicato
nell’ambito del progetto AIDA (Asylum Information Database).
La
pubblicazione analizza gli aspetti problematici dell’implementazione
del Sistema Comune di Asilo Europeo (CEAS) e le disomogeneità relative
alle condizioni dei richiedenti protezione internazionale nei 15
Stati Membri dell’Unione Europea analizzati dal rapporto (Austria,
Belgio, Bulgaria, Cipro, Germania, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda,
Italia, Malta, Olanda, Polonia, Svezia e Regno Unito).
Il
report illustra i dati statistici sulle richieste di protezione
internazionale presentate negli Stati membri dell’Unione Europea (EU28),
sui tassi di riconoscimento della protezione e sui paesi di origine dei
richiedenti protezione internazionale. Il rapporto offre inoltre
un’analisi delle iniziative adottate a livello europeo in risposta ai
tragici eventi avvenuti nell’ottobre del 2013 al largo delle coste di
Lampedusa, in particolare l’istituzione di una task force per il
Mediterraneo, il rafforzamento di Frontex e l’adozione del sistema
europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR).
Viene
inoltre dato rilievo alle sfide relative all’accesso al territorio
europeo e alle procedure di riconoscimento della protezione
internazionale, alle condizioni di accoglienza e a quelle di detenzione
nei 15 Stati membri oggetto di indagine. Vengono prese in
esame ad esempio le differenze in relazione all’esame delle domande di
protezione internazionale presentate da un cittadino dello stesso paese
di origine. Questa disomogeneità è testimoniata dalle differenze
persistenti nei tassi di riconoscimento della protezione tra gli
Stati membri. In particolare, mentre le percentuali di riconoscimento per i cittadini siriani sono abbastanza omogenee, lo stesso non si può dire per altre nazionalità. Ad esempio, la percentuale di riconoscimento di protezione internazionale per i cittadini somali varia dal 17% della Francia al 96% dell’Italia.
Stati membri. In particolare, mentre le percentuali di riconoscimento per i cittadini siriani sono abbastanza omogenee, lo stesso non si può dire per altre nazionalità. Ad esempio, la percentuale di riconoscimento di protezione internazionale per i cittadini somali varia dal 17% della Francia al 96% dell’Italia.
Nel
2014 sono state presentate in Italia oltre 36.000 domande d’asilo: un
numero che, sebbene appaia elevato in confronto con il totale delle
richieste ricevute nell’intero anno precedente (27.930), risulta
contenuto se paragonato alle 106.000 persone arrivate via mare
dall’inizio dell’anno fino ad agosto 2014. Nonostante l’aumento dei
numero dei posti in accoglienza, l’arrivo di decine di migliaia di
persone via mare rappresenta un’enorme sfida per l’Italia, soprattutto
in termini di armonizzazione degli standard ricettivi.
I contenuti del progetto sono consultabili al seguente link http://www.asylumineurope.org/
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