29/05/08
minori sfruttati, minori negati
23/05/08
pacchetto sicurezza
L'asilo. La prima stretta riguarda gli extracomunitari che presentano domanda di asilo: non potranno più circolare liberamente in attesa della risposta, ma dovranno risiedere presso centri che non sono i Cpt ma che hanno tuttavia particolari vincoli; il mancato rispetto comporterà la bocciatura della domanda.
Commento: "il mancato rispetto" significa che lo straniero e' fisicamente libero di lasciare il Centro. Significa anche che questa misura non impedisce minimamente di utilizzare la richiesta d'asilo in modo abusivo: mi fermano in condizioni di soggiorno illegale; presento una domanda di asilo infondata; nelle more della decisione, me ne vado dal Centro, lasciando tanti cari saluti a Frattini.
Ricongiungimenti familiari. La seconda stretta si riferisce ai ricongiungimenti familiari: si torna ai limiti previsti dalla Bossi-Fini, escludendo zii e nipoti. È previsto il test del Dna quando l'autorità consolare o diplomatica ha dubbi sull'effettiva sussistenza della parentela.
Commento: gia' oggi la legge esclude zii e nipoti; come faranno a riescluderli? Riguardo al DNA: e se si tratta di minore affidato o adottato, a quale DNA fanno riferimento? A quello della zia del questore?
Comunitari. Passiamo alle norme previste per i comunitari: viene stabilito il tempo certo entro il quale dichiarare la presenza sul territorio italiano. Trascorsi i tre mesi previsti dalla direttiva Ue N.38, entro dieci giorni andrà fatta. L'omessa dichiarazione associata all'assenza di reddito lecito costituisce "motivo imperativo" di sicurezza per l'allontanamento. Il comunitario viene rimandato al paese di provenienza con accompagnamento alla frontiera.
Commento: da quando scatta il termine? dall'ingresso? e se il comunitario afferma di essere entrato ieri in Italia? come si fa a provare che e' entrato piu' di tre mesi e dieci giorni prima e che - badate bene - non se n'e' mai andato nel frattempo?
Colf e badanti. Per quanto riguarda le colf e le badanti che si sono autodenunciate per essere assunte con il decreto flussi si interverrà in un secondo momento perché l'obiettivo prioritario del governo è quello di combattere la criminalità legata alla clandestinità.
Commento: Nel frattempo, cioe', vengono punite anche loro? E se la richiesta del decreto flussi riguarda un muratore? e se una badante lavora senza che il badato sbadato abbia presentato domanda?
Espulsioni. Arriviamo al criterio della pericolosità, più esteso, in materia di espulsioni. Sarà riferito a chi commette un reato che legittima l'arresto in flagranza. Non è necessaria una condanna definitiva per l'applicazione del provvedimento, ma un'informativa di polizia che qualifichi i reati in quei termini. L'espulsione compete ai prefetti, in base al decreto Amato ora in vigore.
Commento: C'e' gia' oggi l'espulsione per motivi di prevenzione. Chi impedisce al questore, in presenza di pericolosita', di raccomandarne l'adozioen al prefetto? Forse gli stessi timori che impediscono alla polizia di Napoli di denunciare la signora napoletana che, a Primo Piano, raccontava di come avesse partecipato all'incendio del campo Rom?
Sindaci. Sarà ospitata da uno o più disegni di legge la normativa che riguarda i sindaci e i loro poteri in materia di sicurezza e sostanzialmente riproporrà i provvedimenti presentati dal precedente ministro dell'Interno Giuliano Amato e concordati con i sindaci delle grandi città italiane e con l'Anci. Il successore, Roberto Maroni, quel lavoro l'ha definito "eccellente".
I sindaci potranno emettere ordinanze interdittive come quelle varate a Firenze e Bologna contro lavavetri e accattoni. Provvedimenti che tuttavia dovranno essere concordati con l'autorità di pubblica sicurezza.
Commento: ma e' un pacchetto sulla sicurezza o sulla assenza di fastidi? Ci e' chiaro che quando non avremo piu' mendicanti stranieri nelle nostre citta' vorra' dire che poveri siamo diventati noi?
Certezza della pena. Sulla certezza della pena sono previste, con lo stesso strumento legislativo, modifiche alla legge Gozzini con una "rivalutazione della recidiva" per escludere i benefici che riguardano tanto le scarcerazioni anticipate quanto l'affidamento ai servizi sociali e i permessi premio.
Commento: non me ne intendo.
Reato di immigrazione clandestina. Arriviamo al punto più discusso del pacchetto: l'istituzione del reato di immigrazione clandestina. La soluzione è che diventerà un'aggravante la condizione di clandestinità per lo staniero che commette un reato, comportando l'aumento di un terzo della pena. Questa aggravante non sarà soggetta al giudizio di bilanciamento con le attenuanti.
Commento: Se parliamo di reati da niente, non vedo l'effetto (un terzo di niente e' niente). Se parliamo di reati rilevanti, mi sembra che l'espulsione sostitutiva o alternativa alla pena, gia' prevista dalla legge, sia una misura molto piu' efficace.
«Ci sarà una norma - annuncia il ministro Maroni a "Porta a porta" che sanziona in modo pesante chi affitta l'appartamento in nero a clandestini: le case saranno confiscate e consegnate ai sindaci che potranno destinarle ad uso sociale. Mi rendo conto che è una misura pesante, ma non si possono chiedere misure drastiche al governo e poi nel privato approfittare dell'illegalità». Su questo punto c'è ancora una margine d'incertezza.
Commento: posso essere d'accordo. Gia' oggi, comunque chi, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalita' dell'immigrato favorisce la permanenza illegale dello straniero in Italia, e' punito con la reclusione fino a 4 anni e con la multa fino a 15 mila euro; l'affitto a straniero clandestino di locali ad uso di abitazione rientra in questa fattispecie se le condizioni contrattuali sono eccessivamente onerose rispetto ai prezzi di mercato (sent. Cass. 46066/2003 e 46070/2003)
19/05/08
immigrazione e cittadinanza, Vis
l'orario è 20.30 (abbondanti) - 22.30.
temi:
"un panorama della presenza straniera in italia -quadro statistico e tendenze attuali-
e un approfondimento sui diritti e doveri riconosciuti ai cittadini stranieri, di fronte agli scenari: invisibili, ospiti, titolari di diritti universali o cittadini: quale status?"
15/05/08
stranieri denunciati o condannati?
V. www.lavoce.info/articoli/pagina1000400.html
Gent.le Boeri, condivido in pieno la sua analisi in merito alla gravità dell'indulto, la superficialità con cui è stato adottato e le gravi conseguenze derivate, sia in termini politici che di incremento dei reati. Ed è verissimo che giustizia e regole disastrate alimentano paure e insofferenza, in primis verso gli stranieri.
400 gg per assumere un immigrato
Severa analisi della Corte dei Conti: 400 giorni per un'assunzione
La relazione annuale evidenzia complessità procedurale, carenze normative e di programmazione dei flussi. Il meccanismo è inadeguato e contribuisce all'irregolarità: va rivisto e velocizzato
La Corte dei Conti, con Delibera 6/2008 del 27 marzo 2008, adotta la relazione annuale sulle "Attività di gestione integrata dei flussi di immigrazione". Tale relazione, che sarà inviata ad ogni Ministero competente affinché ne risponda entro sei mesi in Parlamento, evidenzia numerose incongruenze nella disciplina normativa e nell'esecuzione dei procedimenti amministrativi. Il tema dell'immigrazione è stato più volte esaminato dalla Corte: con le delibere 22/2003, 10/2004, 10/2005 (V. in T:\RICERCHE\Corte dei Conti).
La Corte ha sollecitato la valutazione dell'efficienza dell'apparato organizzativo generale, innovato nel 2005 con l'istituzione degli sportelli unici per l'immigrazione, ritenendo ineludibile l'accertamento "dei difetti e delle cause della insoddisfacente gestione integrata dei flussi immigratori."
L'istruttoria si è basata sulla richiesta di informazioni, dati ed indicatori alle PP.AA. competenti: ne è risultata frammentazione, lacunosità assenza di coordinamento. "Si è notata fra l'altro una sostanziale carenza di coordinamento, nell'ambito del Ministero dell'interno, fra le attività di competenza dei Dipartimenti per le libertà civili e l'immigrazione e della pubblica sicurezza. In una solitudine di fatto risulta aver operato il Ministero degli affari esteri, al quale la legge n. 189/2002 ha assegnato il ruolo di rilasciare i visti d'ingresso nei Paesi di provenienza degli immigrati. I costi sostenuti da ciascuna amministrazione sono stati esposti con criteri frammentari, disomogenei e di limitata significatività."
Incisivamente vengono indicate le carenze di comunicazione e di coordinamento tra le PP.AA.: "è confermata la sostanziale assenza di un colloquio sistematico fra le amministrazioni, la mancanza di una strategia unitaria di azione, e quindi la difficoltà di migliorare adeguatamente il quadro informativo necessario per l'approfondimento dei temi d'indagine. Il procedimento complessivo è apparso frammentato e tale da non permettere di individuare i titolari, sia di forme concrete di responsabilità nei confronti dell'utenza (costituita dai datori di lavoro e dagli immigrati), sia dei compiti (e delle conseguenti responsabilità) di coordinamento delle operazioni complessive.
Sono riconosciuti i limiti della normativa vigente: "è stata implicitamente segnalata da tutte le amministrazioni l'esigenza di semplificare le disposizioni vigenti, da rendere per quanto possibile efficaci e più agevolmente applicabili in un sistema fondato sull'integrazione delle attività."
Programmazione dei flussi d'ingresso
La relazione, analizzando la serie storica dei decreti flussi, rileva "come assai ampia e in progressiva divaricazione sia la forbice tra quote programmate e domande pervenute". "Il fenomeno, esponenziale a partire dal 2004 sino all'anno corrente, sembra mostrare come il mercato, specialmente in settori quali la collaborazione domestica e assistenza alla persona e l'edilizia, presenti una domanda di lavoro ormai qualitativamente stabile che ogni anno si propone in costante crescita, finendo per indurre a regolarizzazioni periodiche che mal si conciliano con le disposizioni normative vigenti in materia di politica gestoria dell'immigrazione."
Nel sistema di valutazione dei fabbisogni, emergono tre aspetti: lo scarso apporto informativo da parte delle Regioni, la sottovalutazione degli ingressi per ricongiungimento, la concomitante competenza del Ministero della Solidarietà Sociale e del Lavoro. Le circostanze considerate inducono a ritenere che alle serie difficoltà di valutazione intrinseche alle dinamiche del mercato del lavoro, "si aggiungono alcune carenze di informativa degli operatori su elementi importanti per la quantificazione dei fabbisogni che, di conseguenza, non può ritenersi operata con piena cognizione di causa".
Gli sportelli unici per l'immigrazione
"Non soddisfacente": definisce così l'attività degli sportelli unici sull'immigrazione la Corte dei Conti, ipotizzando che una quota di stranieri, vista la lentezza dei procedimenti di regolarizzazione, sia stata indotta a permanere in uno stato di clandestinità. Le cause afferiscono carenze di organizzazione, mezzi e personale.
La Corte rileva l'incompiutezza della riforma avviata con la costituzione degli Sportelli Unici, rimasti una struttura sostanzialmente di front-office, piuttosto che di gestione unitaria dell'intero procedimento. La Corte, preso atto che i riscontri sulle concrete attività svolte degli sportelli non sono apparsi soddisfacenti, sottolinea l'utilità di riflettere sulle funzioni di tali uffici e raccomanda di valutare se i costi di funzionamento della fitta rete di sportelli possano essere ripagati dall'efficacia dei servizi.
Il procedimento di assunzione di lavoratori subordinati stranieri
I tempi di attesa riguardanti il copioso iter amministrativo che va dalla domanda di assunzione, al rilascio del permesso di soggiorno fino all'effettivo inserimento lavorativo, sono stimati tra i 350 e i 400 giorni.
Nella valutazione circa il buon esito delle assunzioni, la Corte ha rilevato i rischi di assunzioni figurate: in questo quadro "le amministrazioni, che hanno incontrato difficoltà per svolgere le operazioni elementari di gestione dei flussi annuali, non sono apparse in grado di fornire elementi affidabili sulle possibili anomalie che potrebbero aver caratterizzato i rapporti di lavoro instaurati successivamente al primo".
Tempi d'attesa, costi e complessità procedurale hanno comportato l'esito negativo della maggior parte delle richieste di assunzione, con un'eccedenza rilevante dei nullaosta rilasciati rispetto alle richieste di concessione dei permessi di soggiorno. Si può ipotizzare che una quota rilevante di stranieri, per i quali i datori di lavoro hanno presentato le domande di assunzione, possa essere stata indotta, dalla difficoltà di recarsi nei Paesi di origine, a permanere nella clandestinità.
Emblematici i dati riferiti ai flussi 2006:
Flussi 2006 – Attività PP.AA. al 30.10.2007
domande presentate 419.132
pratiche definite 384.137
nulla osta rilasciati 255.026
visti rilasciati 189.141
permessi di soggiorno 141.676
"Il fenomeno, induce a riflettere, al di là di ogni valutazione sull'efficiente gestione del procedimento, sull'effettività della rispondenza dell'impianto normativo della legge 189/2002, per quel che attiene alle modalità di acquisizione di lavoro straniero regolare, alla realtà del Paese."
Per approfondire:
www.corteconti.it
Relazione della Corte dei Conti
il re è nudo
10/05/08
assunzione stranieri 2007
bando comune di roma
(budget 700.000 euro)
V. www.comune.roma.it
www.autopromozionesociale.it.
Nuove agevolazioni in arrivo per aiutare gli immigrati nella capitale a diventare piccoli imprenditori – o a migliorare la propria attività –.
E' il secondo bando, lanciato dall'Ufficio Autopromozione Sociale (Assessorato Sviluppo Locale e Lavoro) con i fondi ex art. 14 legge 266/97, dopo quello pubblicato nel 2004. Questa volta il 'salvadanaio' è di 700 mila euro, destinabili a qualsiasi attività economica – compresi bar e locali pubblici per le imprese già esistenti –.
Ecco come funziona il bando, che scade il 12 maggio 2008: beneficiari sono gli immigrati provenienti da paesi "a forte pressione migratoria", domiciliati nella provincia di Roma. Possono chiedere le agevolazioni sia imprese nuove (anche se costituite da meno di 18 mesi) che già attive. Requisiti richiesti: 1) per le ditte individuali (nuove o esistenti), il titolare dev'essere un cittadino immigrato; 2) per le società: almeno il 50% dei soci dev'essere costituito da immigrati; 3) per le società di capitale, oltre al requisito 2, il 50% delle quote dev'essere detenuto da cittadini immigrati. Oltre ai requisiti obbligatori saranno valutate le caratteristiche dei progetti. In particolare: "la capacità del progetto di entrare in settori ad elevato livello di qualificazione professionale" e quella di far emergere le capacità e le competenze degli immigrati "non sviluppate nell'attuale mercato del lavoro". Le agevolazioni copriranno il 50% dei piani d'investimento e non potranno superare, per ogni impresa, i 50 mila euro. Chi le otterrà, avrà due tipi di sostegno: 1) finanziamento a tasso d'interesse agevolato dello 0,50% annuo, per un importo non inferiore al 50% dell'agevolazione concessa; 2) contributo a fondo perduto per la quota restante.
Per informazioni: sportello immigrati di Via delle Zoccolette 19 (per appuntamento, chiamando lo 06-68136176 , tutti i giorni escluso il mercoledì dalle 14 alle 16,30); centro servizi di Via Montuosi 5 (per appuntamento, chiamando lo 06-51888329 , lunedì mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13). Per saperne di più, e per scaricare il bando e la relativa documentazione, vedere www.autopromozionesociale