04/03/10

minori stranieri e pacchetto sicurezza

Minori stranieri: Save the Children, forte l’impatto della legge sulla sicurezza, in vigore da sei mesi, su quelli non accompagnati. Applicazione disomogenea in Italia.
I dati della ricognizione su L’impatto della Legge 94/2009 nei confronti dei minori stranieri non accompagnati: una prima rilevazione in sei città italiane, diffusi oggi da Save the Children, cercano di individuare l’influenza sostanziale della normativa in vigore su questi minori, in base alla loro età, al periodo di segnalazione o al contatto con le istituzioni. L’intento è quello di illustrare, in base ad una prima ricognizione, le prassi attuative in corso nelle aree metropolitane del nostro paese – Roma, Palermo, Napoli, Torino, Ancona, Milano - maggiormente rappresentative in termini di presenza di questi minori, nonché di offrire una riflessione sulla situazione corrente. 
Oltre un quinto degli oltre 4,5 milioni stranieri che vivono ormai in Italia, è costituito da minori di 18 anni. Tra essi, nei primi undici mesi del 2009, 7988 sono stati i minori stranieri non accompagnati, ben 3.000 dei quali, secondo una stima di Save the Children, hanno visto il proprio percorso di integrazione bloccato dalla nuova normativa sulla sicurezza entrata in vigore sei mesi fa.
“L’accesso dei minori stranieri ai diritti fondamentali spesso risulta limitato, in quanto essi sono maggiormente esposti al rischio di marginalizzazione ed esclusione sociale” “L’impatto di politiche incentrate sulla sicurezza ha avuto una ricaduta molto forte sulla quotidianità di tutti i minori stranieri e di origine straniera sul territorio, in particolar modo dei minori stranieri non accompagnati.”
Al 15 novembre 2009, i minori stranieri non accompagnati in Italia erano 7988: proprio su questi minori stanno già gravando gli effetti della legge 94/2009 sulla sicurezza, entrata i vigore sei mesi fa, in materia di conversione del permesso di soggiorno.
“In base al dettato normativo previsto dalla legge sulla sicurezza, i criteri più severi per la conversione del permesso di soggiorno, che prevedono la permanenza di almeno tre anni sul territorio italiano prima del conseguimento della maggiore età e aver seguito un percorso di integrazione sociale di almeno due anni preso un ente riconosciuto, stanno già facendo sentire i loro effetti, riducendo di fatto la già esigua gamma di possibilità che questi minori, per la maggior parte adolescenti di 16 e 17 anni, hanno di compiere un percorso di accoglienza, regolarizzazione e integrazione”, continua Valerio Neri.


Comunicato stampa

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