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Due considerazioni:
1) Il Ministero chiarisce come l'eventuale mancato pagamento del contributo sia da considerare irregolarita' sanabile e come la verifica del pagamento spetti all'Ufficio immigrazione della questura.
Osservo come non sia legittima la prassi secondo la quale Poste italiane non accetterebbe "i kit sprovvisti del bollettino comprensivo di entrambi i contributi" (quello gia' dovuto per il servizio postale e quello appena entrato in vigore).
Mi auguro che il Ministero dell'interno provveda immediatamente a dare istruzioni alle Poste, perche' i suoi funzionari evitino di attribuirsi compiti che la legge non assegna loro. Sarebbe come se il funzionario pretendesse di valutare se il reddito del lavoratore che chiede il rinnovo sia adeguato o meno.
2) Il Governo, che sta dimostrando coraggio in molte scelte, non sia pavido rispetto alla cancellazione di una disposizione frutto della stupidita' di una maggioranza politica che non e' piu' in grado di nuocere. Introduca nel decreto-legge sulle semplificazioni una disposizione che cancelli quelle, sul contributo, introdotte dalla L. 94/2009.
E, se vuole risparmiare denaro pubblico ed energie, cancelli anche le disposizioni che impongono la sottoscrizione dell'accordo di integrazione. L'Italia non ha soldi da buttare per compensare Cota, Bricolo e Maroni di cio' che una natura matrigna ha negato loro.
Cordiali saluti
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