Sono sempre più numerosi i migranti nel mondo: 232
milioni di persone, il 3,2% della popolazione mondiale, contro i 175
milioni del 2000 e i 154 milioni del 1990. Sono quasi equamente divisi
tra uomini e donne, che rappresentano il 48% del totale, e nel 74% dei
casi sono persone in età da lavoro, cioè tra i 20 e i 64 anni.
Lo dicono i dati appena pubblicati dal Dipartimento degli Affari
economici e sociali delle Nazioni Unite (UN-DESA).
http://esa.un.org/unmigration/wallchart2013.htm
http://www.un.org/News/briefings/docs//2013/130911_Migration.doc.htm
“La maggior parte dei
migranti internazionali arriva da Paesi in via di sviluppo, ma negli
anni recenti si stanno stabilendo quasi in egual numero tra regioni
sviluppane e in via di sviluppo” dice John Wilmoth, direttore della
Population Division del Dipartimento.
Il 3 e il 4 ottobre all’assemblea generale dell’Onu a New York ci sarà
un summit globale su migrazioni e sviluppo. “Sarà l’occasione – spiega
una nota dell’Onu - per identificare misure concrete per rafforzare i
benefici delle migrazioni internazionali per migranti e per i Paesi di
destinazione e i loro importante legame con lo sviluppo, riducendone
l’impatto negativo”.
“Le migrazione, se governate bene, posso dare un grande contributo allo
sviluppo sociale ed economico sia per i paesi d’origine che per quelli
di destinazione. Ampliano le opportunità per gli individui e sono uno
strumento cruciale per ampliare l’accesso alle risorse e per ridurre la
povertà” dice Wu Hongbo, sottosegretario generale dell’Onu per gli
affari economici e sociali.
Secondo le ultime statistiche, l’Europa e l’Asia ospitano quasi due
terzi di tutti i migranti del mondo. Con 72 milioni di migranti
internazionali nel 2013, l’Europa rimane il continente di destinazione
più popolare, contro i 71 milioni dell’Asia .
Paragonata ad altre regioni di destinazione, l’Asia ha visto il
maggiore incremento di migranti dal 2000, circa 20 milioni in 13 anni.
Questa crescita è stata alimentata soprattutto dalla crescente domanda
di manodopera straniera nei Paesi produttori di petroli dell’Asia
Occidentale e nei paesi del Sud est asiatico le cui economie stanno
crescendo rapidamente, come Malesia; Singapore e Thailandia.
Il più grande corridoio delle migrazioni internazionali, comunque,
rimane quello tra Stati Uniti e Messico. Tra il 1990 e il 2013 negli
Stati Uniti sono arrivati circa 23 milioni di migranti, praticamente un
milione all’anno. Gli Emirati Arabi hanno avuto la seconda crescita
maggiore con sette milioni di persone, segue la Spagna con sei milioni.
Fonte: stranieriinitalia.it
Nessun commento:
Posta un commento