26/09/10

Crash: "in nome della tradizione"

V. Crash, puntata del 16 aprile 2010

Le donne immigrate, in Italia, costituiscono in molti casi la fascia sociale più debole della nostra società. Troppo spesso, infatti, in nome di tradizioni culturali di provenienza lontana, queste donne vengono private dei loro elementari diritti umani nel silenzio e nella paura.
In un tempo neanche tanto lontano, in Italia era ancora previsto il delitto d’onore. Ci sono voluti anni e battaglie durissime, in parte ancora da portare avanti, per cancellare dal nostro ordinamento quello che ora consideriamo un vero e proprio obbrobrio. Eppure, negli ultimi tempi, si sente sempre più spesso parlare di “reati culturalmente orientati” commessi da chi, provenendo da una cultura in cui certe usanze sono accettate quando non permesse dalla legge, commette invece quelle che sono vere e proprie violazioni delle leggi italiane.

Le nostre cronache parlano spesso di casi di donne tenute segregate in casa, a cui viene impedito anche l’apprendimento della nostra lingua; di bambine date in sposa a uomini maturi; di bambine che vengono mandate all’estero per subire l’infibulazione; di donne che si trovano costrette con la violenza a subire la presenza di altre “mogli” in casa.
E’ davvero in crescita questo fenomeno? Cosa possiamo fare per evitare le comunità, chiuse su loro stesse, finiscano per obbedire a consuetudini che violano le nostre leggi? Quanti reati vengono commessi contro le donne, oggi, in Italia, in nome della tradizione?
In questa puntata di “Crash” Valeria Coiante guida i telespettatori nella realtà quotidiana di alcune donne che pur vivendo nel nostro paese rimangono troppe volte all’oscuro dei propri diritti.

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