La crisi economica ha ridotto il potenziale di integrazione degli
immigrati nelle regioni italiane, soprattutto nel Nord-Est, secondo uno
studio diffuso oggi dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
che riporta dati riferiti al 2011.
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"Rispetto al 2009, anno di riferimento del rapporto precedente,
la geografia dei territori italiani a più alto potenziale di
integrazione è sensibilmente mutata... soprattutto perché a due anni di
distanza - durante i quali la crisi economico-occupazionale è andata
progressivamente acuendosi, assumendo sempre più carattere sistemico -
in Italia le condizioni di inserimento sociale e lavorativo degli
immigrati (come, del resto, degli italiani) hanno conosciuto un generale
e diffuso peggioramento", dice la sintesi dello studio Cnel.
Al primo posto, nella "classifica" generale dell'integrazione, ci
sono il Piemonte, l'Emilia Romagna e la Liguria, ma con valori molto
lontani da quelli del 2009. Agli ultimi posti Calabria, Puglia e
Basilicata.
In particolare, il ridimensionamento maggiore è quello relativo
al Friuli Venezia Giulia - che ha perso circa 10 punti centesimali
nell'indice - e al Veneto (-11 punti).
"In effetti, durante questo periodo il Nord Est ha sofferto in
maniera quanto mai intensa gli effetti della crisi economica sul proprio
sistema produttivo, basato - come è noto - sulla diffusa presenza di
piccole e medie imprese su tutto il territorio", dice il rapporto Cnel.
aggiornamento manuale e quadro della normativa
-
Cari amici,
alla pagina
http://briguglio.asgi.it/immigrazione-e-asilo/2016/settembre/sinottico-normativa-52.html troverete
un quadro aggiornato della norma...
8 anni fa
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