22/07/13

medaglia d'oro per le cure agli stranieri

Il presidente Napolitano conferisce la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica ai medici della Caritas di Roma che curano gli stranieri irregolari.
Il prestigioso riconoscimento all’Area sanitaria della Caritas diocesana di Roma.

Fonte: immigrazioneoggi.it
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica all’Area sanitaria della Caritas di Roma per l’impegno a favore dei migranti irregolari.
L’onorificenza è stata assegnata con decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013 su proposta del ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi. A consegnare il riconoscimento al direttore della Caritas romana, monsignor Enrico Feroci, sarà l’attuale ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una cerimonia che si svolgerà venerdì 19 luglio, alle ore 12, presso la sede del Ministero della salute.
L’impegno della Caritas di Roma nella sanità ha avuto inizio nel 1983 per promuovere servizi di medicina di base per coloro che non hanno garantita l’assistenza sanitaria pubblica e gratuita o che hanno difficoltà ad accedervi, in particolare immigrati privi di regolari documenti. Il servizio ha come obiettivo non solo quello di dare una risposta immediata, ma soprattutto stimolare le autorità a prendersi carico di queste problematiche.
Solo negli ultimi 10 anni le strutture sanitarie Caritas, tra cui la più importante è il poliambulatorio alla Stazione Termini, hanno preso in carico oltre 30 mila pazienti, seguito 71.600 persone ed effettuate oltre 212.000 prestazioni sanitarie; sono state inoltre erogate oltre 20 mila terapie mediche-farmacologiche ogni anno.
Sono stati sviluppati progetti innovativi come quelli di psicoterapia su vittime di tratta, di tortura e di violenza intenzionale (progetto “ferite invisibili”); lavoro con comunità scarsamente raggiunte dal Servizio sanitario regionale, in particolare cinesi e rom; interventi di offerta attiva di orientamento sanitario ed eventuale assistenza, medicina di strada per insediamenti spontanei e per situazioni di estrema povertà; attenzione ad ambiti assistenziali particolari anche per italiani con interventi di odontoiatria sociale e uno stretto lavoro con strutture pubbliche ed istituzioni soprattutto in ambito di prevenzione.
Accanto all’aspetto assistenziale, un significativo impegno è anche nel campo della conoscenza: attraverso ricerche, approfondimenti e studi si analizza ciò che sottende a disuguaglianze e ingiustizie, sperimentando anche percorsi teorici-pratici di inclusione sanitaria. Un terzo livello d’azione è quello formativo: è l’occasione per fare di un’esperienza assistenziale, un percorso di apprendimento reciproco, per affinare le strategie relazionali e cliniche, per rimotivarsi all’incontro con le persone, per capire i punti critici del sistema e avviare interventi migliorativi. Ultimo ambito di impegno è quello per i diritti (con riferimento alla promozione e tutela della salute) di tutti e in particolare dei soggetti più deboli.
Proprio dall’esperienza della Caritas romana sono nate la Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm) e altre iniziative di carattere nazionale, quale la campagna Noi non segnaliamo.
“A tutti coloro che sono attualmente impegnati nell’Area sanitaria e che lo sono stati negli anni passati va questo riconoscimento, come testimonianza di una attenzione delle Istituzioni a chi fa del proprio servizio un elemento di prossimità ai più deboli e fragili della società, con un’ottica di una sanità pubblica che non può escludere nessuno”, ha dichiarato in una nota il direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci.

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