Il progetto Un camper per i diritti - servizio itinerante di prima assistenza e
di prevenzione/promozione sanitaria - nasce nel 2004 con l’obiettivo di raggiungere
i gruppi di popolazione più vulnerabili che vivono sulla strada o comunque
in situazioni estremamente precarie nelle città di Roma e Firenze.
Le équipe delle unità mobili di MEDU cercano di svolgere un ruolo di “ponte”
tra i servizi sanitari e coloro che per varie ragioni vivono nelle nostre città
l’emarginazione sociale e l’esclusione dall’accesso alle cure. Questo rapporto
si riferisce alle attività svolte nella città di Roma.
Nel corso del 2009 il progetto Un camper per i diritti, oltre a proseguire le attività
già intraprese negli anni precedenti presso la stazione Ostiense, ha
anche avviato interventi in nuovi contesti come ad esempio presso la comunità
eritrea di Ponte Mammolo.
Presso la stazione Ostiense, le volontarie ed i volontari di MEDU hanno prestato
la loro assistenza soprattutto a giovani e giovanissimi profughi afgani,
molti di essi richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
In relazione a questo contesto MEDU aveva già segnalato negli anni scorsi
le gravi insufficienze delle condizioni di accoglienza dovute alla mancanza
di un effettivo accesso ai servizi sanitari e all’estrema criticità delle situazioni
abitative ed igienico-sanitarie. Nel corso del 2009 tale situazione non è nel
complesso migliorata e per alcuni aspetti è andata ulteriormente deteriorandosi.
Nel corso del 2009, l’unità mobile di Roma ha effettuato 60 uscite, eseguito
737 visite su 567 pazienti e fornito informazioni e orientamento ad oltre 1000
persone. Il progetto Un camper per i diritti ha visto a Roma il coinvolgimento
attivo di oltre 30 persone tra medici, personale sanitario, mediatori culturali
ed altri volontari.
20 anni senza Dino Frisullo
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1 anno fa
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