Rifugiati: al via il progetto “Nautilus” per la realizzazione di 10 sportelli di orientamento.
Una serie di iniziative per integrare i servizi dei Cara e dello Sprar con quelli territoriali.
Fonte: Immigrazioneoggi.it
Dieci sportelli di orientamento e informazione nelle città in cui sono presenti i Centri di accoglienza per i richiedenti asilo (Cara), più altri due a Torino e a Catania. È quanto si propone il progetto “Nautilus”, teso a migliorare l’efficienza del sistema nazionale di asilo promuovendo l’integrazione dei servizi offerti dai Cara, la rete Sprar (Servizio centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e tutte le realtà dei soggetti sul territorio interessati dal fenomeno.
Il progetto è finanziato dal Fondo europeo per i rifugiati 2009 e dal Dipartimento libertà civili e immigrazione del Ministero dell’interno, ed è promosso da Connecting People, soggetto capofila, in partnership con l’Iom, il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università di Roma La Sapienza, il Consorzio Mestieri e 1’Aiccre.
Gli sportelli operativi saranno allestiti a Roma, Caltanissetta, Catania, Crotone, Brindisi, Bari, Foggia, Gradisca d’Isonzo (Go), Torino e Trapani.
Il progetto – informa una nota dei promotori – è partito con un programma di formazione (50 ore) per gli operatori degli sportelli, con la mappatura dei territori e con gli incontri con tutte le Prefetture interessate. Si proseguirà con l’apertura degli sportelli prevista entro l’anno.
Gli sportelli, dotati di un mediatore culturale e di un orientatore sociale, saranno allestiti in alcuni casi all’interno dei Cara, in altri all’esterno con l’obiettivo di avvicinare i richiedenti e i titolari di protezione internazionale alla città; e costituiranno anche un luogo per conoscerli meglio: saranno realizzate, infatti, circa 10 mila interviste ai beneficiari del progetto, dai quali emergeranno i profili migratori, gli aspetti positivi e le eventuali criticità dell’attuale Sistema di accoglienza e integrazione, ma soprattutto farà emergere le reali esigenze dei richiedenti e titolari di protezione internazionale.
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