«Una task force di giovani per lavorare sull'integrazione»
Fonte:
corriere.it
Pierfrancesco Majorino ha convocato come «consulenti» una decina di ragazzi di seconda generazionel'assessore: «sono cittadini milanesi, erroneamente trattati come stranieri»
MILANO - Jada, Akram e Medhin «consulenti» del Comune di Milano. Insieme a una decina di altri ragazzi di seconda generazione, in un «gruppo di lavoro» permanente che contribuirà a dare la linea sui temi dell’immigrazione e delle nuove cittadinanze. Hanno debuttato martedì mattina, due ore di riunione con l’assessore appena insediato alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Il primo incontro è servito soprattutto a presentarsi. Un nuovo appuntamento è già fissato a fine luglio, e per il 20 settembre si arriverà a presentare nel dettaglio una serie di iniziative. A partire dalla scuola, hanno sottolineato i ragazzi, che deve diventare «occasione per valorizzare le diversità». «Milano deve chiudere la stagione in cui si discute utilizzando solo la lente della paura, della diffidenza e dell’inquietudine — spiega Majorino, che ha voluto questa task force —. Bisogna scommettere sulla risorsa dei cittadini milanesi di seconda generazione, erroneamente trattati come giovani stranieri».
LA LETTERA PER LA CITTADINANZA - Tra le prime azioni concrete, il Comune ha aderito alla proposta dei ragazzi della Rete G2 (attiva già da un paio d’anni): inviare a tutti i diciassettenni, milanesi ma «stranieri», nati in Italia e residenti qui senza interruzioni, una lettera che ricorda di fare domanda per la cittadinanza, come prescrive la legge, tra il 18esimo e il 19esimo anno di età. L’incarico di coordinatrice del gruppo di lavoro è stato affidato a Seble Woldeghiorghis, 29 anni, di origine eritrea.