09/07/11

Accademia internazionale sulle migrazioni

Torino è la prima sede dell’Accademia internazionale sulle migrazioni promossa dalle Nazioni Unite.
Da lunedì 4 luglio, per due settimane, i maggiori esperti internazionali formeranno i funzionari governativi dei Paesi con forti flussi migratori.
Fonte: immigrazioneoggi.it

A partire dal 4 luglio, e per due settimane, Torino diventerà sede della prima “Accademia internazionale sulle migrazioni” organizzata dalle Nazioni Unite.
Presso il Campus Onu del capoluogo piemontese, i maggiori esperti internazionali si riuniranno per discutere e formare coloro che, nei Paesi di origine dei flussi migratori e nei Paesi di destinazione, sono chiamati a gestire il fenomeno.

L’iniziativa è del Centro internazionale di formazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), realizzata in collaborazione con il Global Migration Group, che rappresenta sedici Agenzie dell’Onu, creato nel 2008 a Ginevra per affrontare e coordinare le sfide che l’immigrazione internazionale pone ai Governi e alle società dei Paesi membri dell’Onu.
L’Accademia internazionale sulle migrazioni sarà aperta, alla presenza del sindaco di Torino Piero Fassino, dall’intervento del direttore esecutivo dell’OIL, Assane Diop, che ricorderà come “solo nel 2010, 214 milioni di esseri umani hanno lasciato il loro Paese di origine in cerca di lavoro, benessere e sicurezza sociale. Un fenomeno di queste dimensioni –sottolinea – non può essere governato a livello dei singoli Paesi; richiede politiche coordinate da parte della comunità internazionale”. Durante le due settimane del corso, realizzato anche con il contributo scientifico del Fieri (Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione) di Torino e l’Istituto universitario europeo di Firenze, e l’apporto della Compagnia di San Paolo, oltreché del Governo italiano e dell’OIL, verranno discussi esempi pratici di buone prassi nella gestione del mercato del lavoro, della protezione sociale e di un’efficace integrazione delle comunità migranti nei Paesi di accoglienza.

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