Possibili
sia gli ingressi di sportivi per lavoro subordinato o autonomo, sia i
tesseramenti di stranieri già in Italia con regolare permesso di
soggiorno per motivi di lavoro o per motivi familiari. Fuori quota gli
allenatori e i preparatori atletici.
Fonte: immigrazioneoggi.it
Adottato il decreto
della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per gli
affari regionali, il turismo e lo sport, con cui viene fissato il
numero massimo di atleti extracomunitari che possono fare ingresso in
Itala per la stagione 2013/2014.
Il decreto, su proposta del Coni, e con il parere favorevole del
Ministero dell’interno e del Ministero del lavoro e delle politiche
sociali, fissa in 1.315 unità il limite massimo di sportivi
extracomunitari che possono essere tesserati da società sportive
italiane. Tale quota verrà ripartita dal Coni tra le varie Federazioni
sportive nazionali.
Nell’ambito di tale quota sono possibili sia gli ingressi di sportivi
per lavoro subordinato o autonomo , sia i tesseramenti di stranieri già
in Italia con regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o per
motivi familiari. Tale tetto numerico non si applica invece agli
allenatori ed ai preparatori atletici.
La procedura per l’ingresso di sportivi stranieri (art. 27 lett. P. del
d.lgs. n. 286/98), prevede che le società sportive che vogliono far
entrare in Italia e assumere atleti extracomunitari devono inviare una
proposta di contratto di soggiorno (modello SP) e una specifica
richiesta di dichiarazione nominativa di assenso per lavoro
subordinato/sport alla Federazione sportiva nazionale di riferimento,
secondo la procedura descritta nelle circolari del Coni del 19 giugno
2006 e del 28 luglio 2011.
La Federazione sportiva nazionale, accertato il possesso dei requisiti
previsti per il tesseramento da parte della società, trasmette la
proposta di contratto di soggiorno e la richiesta di dichiarazione
nominativa d’assenso al lavoro subordinato/sport al Coni - Direzione
sport e preparazione olimpica. Il Coni, effettuati i controlli di rito,
accertata la disponibilità di posti nelle quote e acquisito il
nulla-osta della questura, emette la dichiarazione nominativa d’assenso e
la inoltra esclusivamente alla Rappresentanza diplomatica e allo
Sportello unico territorialmente competenti.
Lo sportivo professionista, una volta entrato in Italia, dovrà
sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo Sportello unico
competente e richiedere il permesso di soggiorno.
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