Al 1° gennaio 2009 sono 31,9 milioni i cittadini stranieri residenti nei 27 paesi membri dell'Unione europea, con un'incidenza sulla popolazione totale del 6,4%. Lo ha rilevato l'ultimo rapporto dell'Eurostat - l'Ufficio statistico delle Comunità europee.
I paesi con la presenza maggiore di residenti stranieri sono la Germania (7,2 milioni), la Spagna (5,7 milioni), il Regno Unito (4 milioni), l'Italia (3,9 milioni) e la Francia (3,7 milioni). Mentre l'incidenza più alta rispetto alla popolazione locale si registra nel Lussemburgo (44%), seguono la Lettonia (18%), Cipro e l'Estonia (16%), la Spagna (12%), l'Irlanda (11%) e l'Austria (10%). L'incidenza degli stranieri è invece al di sotto dell'1% in Romania, Polonia, Bulgaria e Slovacchia.
Degli oltre 30 milioni di stranieri presenti nell'Unione, 11,9 milioni provengono da uno dei paesi dell'Ue, 7,2 milioni da un paese europeo, 4,9 milioni dall'Africa, 4 milioni dall'Asia e 3,3 milioni dall'America. Il gruppo più numeroso degli stranieri europei è rappresentato dai rumeni (2 milioni), polacchi (1,5 milioni), italiani (1,3 milioni) e portoghesi (1 milione). Tra i cittadini provenienti da paesi non appartenenti all'Ue, le comunità più numerose sono la turca (2,4 milioni), la marocchina (1,8 milioni) e l'albanese (1 milione).
Dal rapporto emerge che i cittadini stranieri che vivono in Unione europea sono più giovani della popolazione locale. L'età media è infatti di 34,3 anni a fronte di 41,2 tranne in Estonia, Lettonia e Polonia. Le differenze più significative si registrano in Italia (32,3 anni a fronte di 43,9), in Finalandi (33 a fronte di 42,1) e in Danimarca (32,1 a fronte di 41). Infine, i cittadini extra-comunitari sono più giovani dei comunitari (33 anni a fronte del 36,9).
"Foreigners living in the EU are diverse and largely younger than the nationals of the EU Member States"
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