25/05/11

braccialetti... (per gli abusivi)

Polemiche per gli «immigrati marchiati»
Fonte: corriere della sera
Blitz in piazza di Spagna: decine di ambulanti fermati; imposta loro fascetta numerata. «Serve a identificarli»

Confcommercio plaude l'idea. Sant'Egidio preoccupata

ROMA - Un braccialetto di carta al polso degli immigrati venditori abusivi. Con su stampigliati cinque numeri. Ad applicarlo, durante un’operazione antiabusivismo nel centro storico di Roma, gli agenti del I Gruppo della Polizia Municipale. «I bracciali ci permettono di identificare questi venditori con la merce che abbiamo loro sequestrato, è un sistema di garanzia», si è limitato a spiegare a caldo il comandante del gruppo Stefano Napoli.


Ma questa novità, scoperta dalle associazioni che si occupano di immigrati quando le immagini sono apparse nel tg locali, fa gridare all’orrore



«SPIEGHINO QUALE LEGGE APPLICANO» - «Vorremmo proprio sapere – aggiunge Daniela Pompei, della Comunità di Sant’Egidio - a quale legislazione appartenga questa novità, che non ci risulta in nessuna normativa…». Difende il bracciale della discordia il comandante della polizia municipale Angelo Giuliani, che spiega: «E’ la legge che impone che non si faccia confusione – spiega Giuliani -. Quello è solo un braccialetto temporaneo di carta come si fa negli ospedali, per non commettere errori. Proprio nell’interesse degli immigrati in questione. Non avete idea di quanta merce abbiamo sequestrato e dei controlli che si sono prolungati fino alle quattro del mattino». E agiunge: «E’ stato adottato un segno non invasivo, non drammatizziamo. Ma per chi ci avete preso? Abbiamo adottato una disposizione interna».



«COME AL VILLAGGIO VACANZE» - Aggiunge Stefano Napoli, comandante del I Gruppo: «Ma non siete mai stati in un villaggio vacanze? Appena arrivati vi mettono un braccialetto. Ecco, abbiamo operato in garanzia come si fa anche in un ospedale, perché le madri non perdano i loro figli. Abbiamo usato un materiale leggerissimo, per essere sicuri di operare bene…».

Fa eco a queste spiegazioni il presidente della Confcommercio, Cesare Pambianchi: «Ben vengano tutti i provvedimenti utili a debellare il fenomeno della vendita illecita di merce contraffatta in tutte le sue forme, e dunque anche il ricorso al braccialetto numerico, se necessario».

POLEMICHE E TRISTI MEMORIE - «Trovo infatti fuori luogo e inutili in questo momento - incalza Pambianchi - polemiche o addirittura fantasiosi accostamenti con avvenimenti del passato che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale. Quello che dovrebbe essere l’interesse di tutti è porre un freno all’escalation della contraffazione. L’uso del braccialetto non è altro che uno strumento per agevolare le operazioni di riconoscimento dei venditori abusivi, che altrimenti, come spesso è accaduto in passato, sfuggirebbero alle azioni di controllo e repressione».



L'ARCI: «SCHEMI ODIOSI» - Pollice verso invece da parte delle organizzazioni che si occupano di immigrati. «Ormai in piena e totale disinvoltura vengono riproposti schemi più che odiosi – spiega Claudio Graziano, responsabile Arci per l’immigrazione -. Pochi giorni fa durante gli sgomberi dei rom alla Magliana sono state marcate con delle x alcune baracche, insomma è stata usata vernice per dire ciò che si doveva abbattere e cosa no. Ora ecco questi bracciali, una schedatura che è una criminalizzazione bella e buona e che è stata già vista nella storia, un simbolo di identificazione etnico che fa orrore. Chi l’ha deciso? E’ solo farina della Polizia Municipale?».




«RICHIAMA IL NAZIFASCISMO» - A Senzaconfine puntano il dito contro il Comune: «Fa orrore che il Comune – spiega Alessia Montuori – possa autorizzare schedature di questo genere spacciandole forse per iniziative di pubblica utilità». «Atroce collegamento venditore merce», indica Stefano Galieni responsabile immigrazione del Prc. Giovanna Cavallo di Action Migranti definisce i bracciali «guinzagli».

«Così viene attuata una forma di giustizia che richiama non a caso il nazifascismo…». Il più caustico è il portavoce di Dhuumcatu, l’organizzazione dei bengalesi: «A questo punto – spiega Bacchu – sento il dovere di ringraziare la polizia municipale che ha deciso di usare soltanto bracciali di carta. Così non siamo stati marchiati a fuoco sulla fronte. Grazie… Si limitano ai bracciali, come le pecore che hanno i numeri stampigliati sulle orecchie».



Paolo Brogi

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