27/05/11

comunicazione sulla migrazione COM (2011)248

Comunicazione sulla migrazione

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Bruxelles, 4.5.2011
COM(2011) 248 definitivo


Gli eventi verificatisi nel Mediterraneo meridionale creano speranze di una vita migliore per
milioni di persone che vivono vicine a noi, e di un maggior rispetto dei diritti dell'uomo, del
pluralismo, dello Stato di diritto e della giustizia sociale. D'altra parte, come spesso avviene
nel caso di rivolte democratiche, tali eventi potrebbero dar luogo, a breve e medio termine, a
sovvertimenti e situazioni di incertezza. Le agitazioni politiche e i conflitti militari hanno
causato la perdita di vite umane e l'esodo di centinaia di migliaia di persone, non solo dai
paesi direttamente coinvolti nei cambiamenti come la Tunisia e la Libia, ma anche da altri
paesi.
Questi recenti avvenimenti di proporzioni storiche nel Mediterraneo meridionale hanno
confermato la necessità di una politica forte e comune dell'UE nel campo della migrazione e
dell'asilo. Oggi più che mai è necessario realizzare progressi sostanziali per quanto riguarda la
legislazione, la cooperazione operativa e le nostre relazioni coi paesi terzi. Scopo della
presente comunicazione è inserire le proposte politiche recenti e future in un quadro che tenga
conto di tutti gli aspetti rilevanti e che permetta all'UE e agli Stati membri di gestire l'asilo, la
migrazione e la mobilità dei cittadini di paesi terzi in un contesto sicuro.

Alcuni Stati membri, come l'Italia, Malta, la Grecia e Cipro, sono esposti in modo più diretto
ad arrivi massicci di migranti irregolari e, in misura limitata, di persone che necessitano di
protezione internazionale. Non si tratta di un problema soltanto nazionale, ma di un fenomeno
che va affrontato a livello dell'UE e che richiede un'autentica solidarietà tra gli Stati membri.
L'UE deve garantire una rapida assistenza a tutte le persone che ne hanno bisogno (come ha
già fatto specialmente al confine tra Tunisia e Libia) e offrire rifugio a coloro che necessitano
di protezione internazionale. Se da un lato deve mantenere e consolidare la sua tradizionale
offerta di asilo e protezione, dall'altro deve prevedere gli strumenti appropriati per impedire
che le sue frontiere siano attraversate irregolarmente da un gran numero di migranti per
motivi economici. Se vuole conseguire questi obiettivi ed essere credibile nella sua politica
interna ed estera, l'UE deve gestire le proprie frontiere in modo efficace.
L'evolversi continuo della situazione dei paesi meridionali vicini all'Unione impone risposte
rapide. Sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo dell'11 e del 25 marzo, della
risoluzione del Parlamento europeo del 5 aprile1 e della comunicazione congiunta della
Commissione e dell'Alto rappresentante dell'8 marzo, la Commissione presenterà il 24 maggio
una serie di proposte volte a garantire una strategia coerente dell'UE nel settore della
migrazione, della mobilità e della sicurezza con i paesi del Mediterraneo meridionale.
Tuttavia, la necessità di affrontare questa situazione difficile e mutevole non dovrebbe indurre
a definire soltanto un approccio a breve termine, che si limiti al controllo frontaliero senza
tener conto di questioni a più lungo termine. Il dialogo e la cooperazione coi paesi di origine e
di transito di questi migranti sono essenziali. Tale cooperazione deve fondarsi sulla sicurezza
e sulla buona governance per consentire di elaborare politiche reciprocamente vantaggiose nel
settore della migrazione legale. Comporta inoltre una maggiore collaborazione economica,
che permetta di creare le condizioni per la crescita e l'occupazione nei paesi di origine e di

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