Lampedusa: sull'isola condizioni di accoglienza inadeguate ai minori
Necessario garantire la possibilità di un tempestivo trasferimento in strutture adeguate per l'accoglienza di lungo periodo e la possibilità di svolgere attività all’esterno durante la permanenza.
Negli otto sbarchi avvenuti negli ultimi due giorni a Lampedusa, 58 minori stranieri non accompagnati e 4 accompagnati sono approdati sull’isola. Sono tutti di nazionalità tunisina, prevalentemente di età compresa tra 17 anni e i 16 anni, ma ci sono anche minori di 15 anni.
Sono pertanto attualmente 118 i minori non accompagnati e 5 quelli accompagnati trattenuti sull’isola, di cui 28 alla ex Base Loran.
“Le condizioni di accoglienza sull’isola rimangono molto critiche: le strutture che attualmente ospitano i minori sia accompagnati che non accompagnati non possono garantire standard minimi di accoglienza, soprattutto in situazioni di permanenza prolungata”, ha affermato Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children.
L’Organizzazione sottolinea come in particolare nel CPSA le condizioni igienico-sanitarie e alloggiative siano molto critiche. I posti letto sono insufficienti e ci sono minori anche che costretti a dormire su materassi all’aperto, mentre i servizi igienici non sono in numero adeguato a rispondere alle esigenze dei presenti, situazione che ne determina il mal funzionamento.
Inoltre, il sovraffollamento e il prolungato trattenimento dei migranti adulti sono la causa di situazioni di tensione cui i minori assistono ripetutamente. Occorre pertanto garantire che non vi sia promiscuità tra adulti e minori e che vi siano strutture dedicate esclusivamente all’accoglienza di nuclei familiari e donne sole.
“Il trattenimento dei minori presso il CPSA e la ex Base Loran di Lampedusa, inoltre, si configura come una limitazione della libertà personale e pertanto, come reiteratamente richiesto da Save the Children, le autorità competenti devono garantire immediatamente ai minori di uscire da tali strutture per compiere attività all’esterno” continua Raffaela Milano.
Infine, benché dall’inizio di luglio le autorità competenti abbiano garantito il trasferimento di oltre 750 minori non accompagnati da Lampedusa - principalmente in strutture temporanee – Save the Children evidenzia come tali trasferimenti rimangano comunque ancora troppo lenti. Lo stesso avviene per il trasferimento da tali strutture in comunità di alloggio definitive, passo indispensabile per avviare un percorso di integrazione ed efficace protezione.
L’Organizzazione chiede pertanto che vengano garantiti trasferimenti rapidi di tutti i migranti, e, in particolare dei minori.
Save the Children è presente a Lampedusa con un team di operatori legali e mediatori culturali, impegnati a fornire assistenza ai minori in arrivo - sia non accompagnati che accompagnati - informazioni sui loro diritti e sul percorso che li attende, supporto legale, mediazione culturale.
Nessun commento:
Posta un commento