27/11/10

Generazione involontaria

METROPOLI

Ecco la "generazione involontaria"

Uno studio commissionato dal Comune sull´integrazione rivela i disagi degli extracomunitari nati in città. Un giovane su 4 vuole tornare nel paese di origine: "Paura del razzismo"

di ILARIA URBANI
Ecco la "generazione involontaria"
"Effetto Balotelli". I ricercatori del centro studi La Maieutica, ricorrono all'attaccante del Manchester City, destinatario dei cori razzisti dei tifosi avversari, per rappresentare il desiderio di un giovane immigrato su quattro (22.7 per cento) che vive a Napoli, ma vuole tornare nel paese di origine dei genitori per sottrarsi al razzismo e ricongiungersi con le proprie radici. "Non sopportiamo la xenofobia come hanno fatto i nostri genitori", dicono. Il dato emerge da "Liberi tra due mondi", ricerca realizzata da La Maieutica, diretto da Antonio De Filippo, nell'ambito del laboratorio omonimo di integrazione sociale e culturale. L'iniziativa, commissionata dall'assessorato comunale alle Politiche sociali, viene presentata oggi alle 11.30 a Palazzo San Giacomo. L'indagine è un'analisi psicosociologica delle modalità di integrazione su un campione di 200 adolescenti stranieri tra i 13 e i 18 anni di dodici nazionalità diverse. Ragazzi di prima generazione non accompagnati o nati in Italia da genitori stranieri, avvicinati da mediatori culturali tra piazza Dante, piazza Cavour, piazza Garibaldi, la moschea di piazza Mercato e Capodimonte.

La ricerca, coordinata da Grazia Cappellacci, valuta parametri finora poco considerati: fruizione del tempo libero, rapporto emotivo con il paese di origine, diversi stili di vita tra prime e seconde generazioni, la progettualità personale e le relazioni con il quartiere. Richiamando le parole dello scrittore Tahar Ben Jelloun, i ricercatori definiscono i nuovi migranti "generazione involontaria", "sospesa tra due mondi". Se il 61.9 per cento conosce la lingua dei genitori, solo il 38.9 per cento ha una buona padronanza dell'italiano. I nordafricani invece hanno difficoltà: l'11.1 per cento non mastica neanche una frase in italiano. Più di un ragazzo su due, (54.4 per cento) ha l'urgenza di proseguire gli studi per completare il sogno "interrotto" dei genitori emigrati. Media superiore a quella dei coetanei italiani.

Per il 38.5 la priorità è avere un lavoro e rendersi indipendenti. Un ragazzo su due frequenta più italiani che connazionali. Su 10 almeno 4 si relazionano solo con coetanei del gruppo di origine. Il 28.5 per cento dichiara di rispettare le persone, ma di non gradire gli zingari perché "sporchi e ladri di bambini". Nel tempo libero il 70 per cento di nordafricani di prima generazione vede tv, il 35 gioca a calcio, e fa poco uso di internet. Tra i nati in Italia invece almeno il 38 per cento naviga sul web. La maggior parte frequenta solo il quartiere dove vive e solo l'8 per cento frequenta luoghi di aggregazione. I ragazzi immigrati con alcuni napoletani hanno realizzato il cortometraggio "Linea 6", girato nella metro che collega Fuorigrotta a Mergellina, con la supervisione di Ludovica Andò. Proiezione al cinema Modernissimo oggi alle 15.

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