14/11/10

rapporto bangladesh

Laboriosi e invisibili, un focus di Terres des Hommes sugli immigrati bengalesi in Italia.
Due ricerche finanziate dalla Ue sono state presentate lo scorso 31 ottobre a Dacca in un workshop sulla cooperazione tra i due Paesi.
Fonte: immigrazioneoggi.it

Bene accettati, grandi lavoratori e lontani dalla cronaca nera. È l’identikit dei cittadini bengalesi in Italia descritto da due ricerche dell’ong Terres des Hommes, condotte tra l’Italia e il Bangladesh, nell’ambito di un progetto co-finanziato dall’Unione europea, dal titolo I lavoratori immigrati bengalesi nel mercato del lavoro italiano e Migrazione internazionale dal Bangladesh all’Italia: un’esplorazione dell’impatto sociale su chi rimane. Secondo l’organizzazione, i bengalesi che vivono regolarmente in Italia sono quasi 75 mila. Su una comunità così vasta, solo 49 sono i detenuti nelle carceri della Penisola. Un dato che lo scorso maggio spinse il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, in visita a Dacca, a definire la comunità bengalese in Italia come “un esempio di laboriosità e integrazione, che contribuisce anche allo sviluppo economico del Bangladesh”. Secondo i ricercatori, non tutto è così roseo. Le presenze irregolari sono infatti almeno quanto quelle legali, proprio in virtù della stessa laboriosità e integrazione positiva che rende “invisibili” gli immigrati bengalesi. “L’Italia è diventata la seconda meta di destinazione dell’emigrazione dal Bangladesh in Europa, dopo il Regno Unito – spiega Massimo Lanciotti di Terres des Hommes –, anche grazie alla facilità di accesso al lavoro nero e alle frequenti sanatorie. Ma spesso la realtà che trovano non è quella che si aspettavano partendo”.

Le rimesse, poi, prima di diventare un bene per le famiglie che restano a casa, servono nei primi anni a ripagare il debito contratto per pagare il costo molto elevato del viaggio verso l’Europa, spesso in mano a trafficanti e sfruttatori. “Anche il viaggio è un’avventura verso l’ignoto – aggiunge Lanciotti – , tanto da diventare, per chi può raccontarla al ritorno, una sorta di 'prova di iniziazione’, che conferisce a chi l’ha intrapreso un importante riconoscimento sociale”.
Scopo del progetto di Terres des Hommes è quello di porre l’attenzione del governo italiano e dell’Ue sulle politiche migratorie, nel tentativo di ridurre il rischio di sfruttamento e aumentare l’integrazione degli immigrati bengalesi. Le ricerche sono state presentate domenica scorsa a Dacca in un workshop, alla presenza del numero due dell’ambasciata italiana, Edmondo Falconi, rappresentanti dell’Ue, dell’Oim e di altre organizzazioni internazionali.

Nessun commento:

Posta un commento