Cnel: per il 2018 si stima l’aumento di 1,4 milioni di lavoratori stranieri occupati.
Presentato il “Rapporto sul mercato del lavoro 2009”, l’immigrazione fondamentale per compensare il calo demografico degli italiani.
Il calo demografico dei cittadini italiani sarà nei prossimi anni una grave lacuna per il mercato del lavoro che potrà essere compensata soltanto dall’arrivo di cittadini immigrati. È quanto evidenzia il “Rapporto sul mercato del lavoro 2009” del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) presentato ieri a Roma.
Secondo il rapporto, infatti, “sulla base delle proiezioni Istat sulla popolazione per età, gli occupati italiani fino a 64 anni risulteranno pari a 19,9 milioni nel 2018, in riduzione di quasi 1,4 milioni di persone rispetto a quanto osservato nel 2008. In assenza di lavoratori immigrati, dunque, ci troveremmo un’ampia carenza di occupati. Tale lacuna verrebbe però in parte colmata dall’apporto dei lavoratori stranieri”. Sempre secondo il Cnel, si prevedono “1,3 milioni di occupati stranieri in più nel 2018 rispetto a quanto registrato nel 2008, e l’incremento sarebbe il risultato solo della dinamica demografica vivace di questa componente della popolazione”.
Per il Rapporto Cnel, “prendendo le proiezioni dello scenario centrale Istat, si osserva come la popolazione straniera tra il 2009 e il 2018 crescerà di quasi il 53% (a un ritmo medio annuo del 4,8%), a fronte di una leggera contrazione della popolazione italiana, che nello stesso periodo si ridurrà complessivamente dell’1,1%. La crescita della popolazione immigrata permetterebbe comunque di più che compensare il calo di quella italiana; i residenti in Italia nel 2018, secondo le previsioni Istat, saranno 61,5 milioni, con un incremento complessivo del 2,4% rispetto al 2009 (circa 1,4 milioni di persone in più)”.
Ma è sulla popolazione in età lavorativa (convenzionalmente, le persone tra i 15 e i 64 anni) che, secondo il Cnel, gli effetti dell’invecchiamento della popolazione italiana e quelli dell’immigrazione appaiono più rilevanti. Tra il 2009 e il 2018, la componente italiana è prevista ridursi complessivamente del 4,8%, pari a oltre 1,7 milioni di persone in meno. Al contrario, la popolazione straniera in età lavorativa crescerà, secondo l’Istat, del 47% nello stesso periodo, pari a oltre 1,4 milioni di persone in più. È quindi evidente, secondo il Cnel, che “l’arrivo e la stabilizzazione di immigrati in Italia permetterebbe di compensare la maggior parte della riduzione prevista nella popolazione potenzialmente attiva”.
Sintesi del rapporto
aggiornamento manuale e quadro della normativa
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8 anni fa
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