26/07/10

"non possiamo tacere"

“Non possiamo tacere”: dura critica dei missionari italiani alle politiche sull’immigrazione degli ultimi venti anni. “Accanimento senza precedenti contro gli immigrati”.
Il documento “Missionari/e e immigrati: non possiamo tacere” è stato redatto dalla Commissione giustizia, pace e integrità del creato della Conferenza degli istituti missionari italiani.


Un atto di accusa verso la diffusione di “una cultura xenofoba e razzista che ci sta portando nel baratro dell’esclusione e del rifiuto dell’altro specie del musulmano”. Una deriva sulle cui responsabilità non vengono fatte distinzioni tra le parti politiche che si sono alternate al Governo negli ultimi venti anni in Italia. È quanto si ritrova, tra l’altro, nelle otto pagine del documento Missionari/e e immigrati: non possiamo tacere, redatto dalla Commissione giustizia, pace e integrità del creato della Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi).
Dopo aver presentato il contesto e la legislazione europei in tema di immigrazione, il documento – anticipato dall’Agenzia Redattore Sociale – prende in esame la situazione italiana e le leggi che regolano i movimenti migratori nel nostro Paese, in particolare in tema di accoglienza e asilo politico. “Noi, missionari, che siamo stati a lungo ospiti dei popoli africani, sud-americani e asiatici, assistiamo ora in patria a un accanimento senza precedenti nei confronti degli immigrati in mezzo a noi. Stiamo assistendo a una massiccia e crescente violazione dei diritti umani nei loro confronti. E questo avviene nell’indifferenza da parte dei cittadini italiani, immemori di quanto i nostri migranti avevano sofferto. Non stiamo forse ripetendo sugli immigrati in mezzo a noi quello che i nostri nonni hanno subito quando anche loro emigravano?”
Durissimi i missionari nella critica alle politiche dell’ultimo ventennio: se la Turco-Napolitano, si legge, è stata la base del Testo unico per l’immigrazione dando inizio ai Centri di permanenza temporanea (Cpt), definiti “veri e propri lager”, la legge Bossi-Fini, ha subordinato il rilascio del permesso di soggiorno al possesso di un contratto di lavoro. Queste sono le premesse, sottolineano i missionari, che hanno condotto nel 2009 all’approvazione del Pacchetto sicurezza che, con l’introduzione nell’ordinamento italiano dell’aggravante della pena per clandestinità, arriva a criminalizzare un immigrato privo di permesso di soggiorno.
Il testo non costituisce solo un atto di accusa contro lo sfruttamento dei nuovi poveri: “Come istituti missionari, inseriti nelle chiese locali, siamo chiamati ad agire mettendo a disposizione personale adatto e il supporto di strutture adeguate per un lavoro con gli immigrati, privilegiando l’impegno congiunto con la commissione 'Migrantes' a livello nazionale e locale”.

Nessun commento:

Posta un commento