Gli “alberghi diffusi” della Regione Puglia come “buona prassi” per l’accoglienza dei rifugiati.
È la proposta dell’Istituto nazionale per la salute dei migranti (Inmp) che chiede strutture adeguate per i minori.
Fonte: immigrazioneoggi.it
Gli “alberghi diffusi” realizzati dalla Regione Puglia in collaborazione con i Comuni come “buona prassi” per migliorare l’accoglienza degli immigrati accolti nell’ambito del programma della Protezione civile, in particolare i minori.
È quanto chiede Concetta Mirisola, direttore generale dell’Istituto nazionale per la salute dei migranti (Inmp), che ha incontrato ieri a Roma l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore.
In Puglia, ha dichiarato Fiore, sono stati accolto in piccoli gruppi oltre 3 mila immigrati, ripartiti nei Comuni in base alle disponibilità ed alla capacità di accoglienza.
L’idea allo studio, hanno spiegato Mirisola e Fiore al termine di un incontro presso la sede Inmp, è quella di avviare una “anagrafe delle buone pratiche” che, presenti sul territorio nazionale, possano rappresentare “modelli esportabili” anche all’estero. Il tutto, con l’obiettivo di una maggiore internazionalizzazione dell’Inmp, rafforzando i contatti con enti internazionali e agenzie Onu. “Un modello che si potrebbe 'allargare' sul territorio – ha spiegato Fiore – è proprio quello dell'albergo diffuso. Con questo modello, i flussi dei migranti sono distribuiti su tutto il territorio regionale e non vanno a gravare su un’unica località. Ciò grazie ad accordi con i vari Comuni con i quali si individuano le sedi impiegando anche strutture non in uso”.
Per la direttrice dell’Inmp attualmente, non essendo previsti nuovi sbarchi, la priorità è accogliere i presenti in adeguate strutture, in particolare i minori.
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8 anni fa
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