Comunicato Stampa ASGI - 18 marzo 2011
IL SISTEMA ITALIANO DELL’ASILO VERSO IL CAOS. PERCHE'?
L’ASGI esprime il proprio sconcerto per le evidenti e gravissime carenze che stanno caratterizzando la gestione degli interventi statali di accoglienza dei rifugiati in fuga dalla Tunisia e dalle altre aree di crisi.
Ad un mese dall’inizio della situazione di crisi l’ASGI ritiene che il Parlamento italiano, l’opinione pubblica e la Commissione Europea debbano sapere:
1. per quale ragione non sono stati reperiti con prontezza nuovi posti di accoglienza, come fu fatto nel 2008 di fronte ad una situazione numericamente simile a quella attuale, individuando strutture idonee in tutto il territorio nazionale, in un’ottica di decentramento degli interventi;
Lampedusa è stata trasformata in un parcheggio di migranti. Di giorno girano sul molo commerciale dandosi da fare per aver quei pochi servizi che possono ancora essere forniti. La notte il molo diventa un dormitorio a cielo aperto, dove si dorme sotto i tir, nei cartoni sull'asfalto, nelle barche in disuso. Prima non era così. C'era il soccorso in mare, la prima accoglienza, l'informazione sui diritti e quindi il trasferimento in altri luoghi o il rimpatrio. Ora siamo in piena emergenza. Non è possibile con 5000 migranti presenti sull'isola, non c'è più nessun equilibrio tra i profughi sempre più umiliati e i residente che si sento invasi.
A chi giova tutto questo? Come si risolve la questione? Penso che il primo passo siano accordi bilaterali specifici che vadano bene per tutti e due le parti e non solo la sponda nord del Mediterraneo.
Il 99% dei migrati a Lampedusa sono tunisini ma nel breve periodo è plausibile che ci sarà l'arrivo di profughi libici. Se ci sarà questo flusso, saranno persone che ci chiederanno protezione e aiuto. Qualche anno fa per i profughi del Kosovo ci fu una vera e propria gara umanitaria per aiutarli e accoglierli. Il clima dagli anni '90 a oggi è cambiato molto ma io mi auguro di vedere un'altra gara di solidarietà di pari proporzioni.