Allarme sbarchi: dopo la prima accoglienza, pensare all'integrazione
Fonte: http://www.censis.it/
Più di 6.300 migranti sulle nostre coste nei primi due mesi dell’anno (erano stati 4.400 in tutto il 2010). Ma il Mediterraneo ce l'abbiamo già in casa: matrimoni misti, studenti, lavoratori e piccole imprese
Roma, 3 marzo 2011 – Il Mediterraneo è in fiamme e cresce di giorno in giorno il numero di disperati che fuggono dai Paesi del Nord Africa per assicurarsi un futuro in Europa. Nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno sulle nostre coste sono avvenuti 132 sbarchi, per un totale di 6.333 clandestini intercettati (5.478 dei quali sbarcati a Lampedusa). In soli due mesi si sono superati i dati riferiti all’intero 2010, quando in 12 mesi si erano registrati 159 sbarchi e 4.406 clandestini.
Se l’esodo dovesse continuare e ampliarsi, come al momento sembra prevedibile, verrà messo a dura prova l’apparato di prima accoglienza del nostro Paese. La situazione va affrontata attraverso una collaborazione fattiva da parte di tutti i Paesi dell’Unione europea. Altrimenti sarà difficile garantire quella positiva integrazione dal basso dei flussi migratori che ha caratterizzato fino ad oggi il nostro Paese, dove vivono pacificamente da molti anni cittadini stranieri che provengono proprio da quei Paesi dove oggi è divampata la rivolta. Molti di questi hanno scelto di rimanere per sempre in Italia, sposandosi (in alcuni casi con un partner italiano), mettendo su famiglia, facendo studiare i propri figli nelle nostre scuole, lavorando presso famiglie o aziende, o avviando essi stessi un’attività imprenditoriale in proprio.
Nell’ultimo anno gli stranieri provenienti dai Paesi del Mediterraneo e regolarmente residenti in Italia sono 675.190, vale a dire il 15,9% dei 4.235.059 stranieri complessivi. Tra questi sono particolarmente numerosi gli immigrati che provengono dal Marocco: con 431.529 presenze registrate alle anagrafi comunali costituiscono la terza comunità straniera in Italia, dopo rumeni e albanesi. Segue la Tunisia, con 103.678 residenti, e l’Egitto, con 82.064 residenti.
Di pari passo con la stabilizzazione, si sono moltiplicati i segnali di integrazione spontanea. Nel 2008 in Italia si sono celebrati 2.219 matrimoni tra un partner italiano e uno marocchino, 480 matrimoni tra tunisini e italiani, 382 con egiziani. Aumentano anche le nascite, al punto che la presenza straniera ha permesso di invertire la tendenza del nostro Paese verso il declino demografico. Nel 2008, ultimo anno per cui si dispone di dati disaggregati per nazionalità, in Italia sono nati 12.242 bambini da madre marocchina, 2.650 da madre tunisina e 2.234 da madre egiziana.
Altri segnali di integrazione provengono dal mercato del lavoro, dove molti degli stranieri che arrivano dal Maghreb e dal Medio Oriente si sono specializzati nel commercio e nella ristorazione, soprattutto nelle grandi città. Nel 2010 in Italia risultano attive circa 80.000 imprese gestite da stranieri provenienti da un Paese del Mediterraneo: 50.765 hanno un titolare marocchino, 11.414 un tunisino, quelle con proprietario egiziano sono 11.061. Da segnalare anche la rapida crescita avvenuta negli ultimi anni di imprese di algerini (2.459 contro le 426 del 2000) e di turchi (1.777 contro le 332 del 2000).
Un risultato macroscopico del processo di stabilizzazione in atto, i cui effetti potrebbero essere particolarmente significativi per la creazione di un comune «spirito mediterraneo», è la presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane, che è in continua crescita. Nell’anno scolastico 2008-2009 sui banchi delle nostre scuole sedevano 629.360 alunni stranieri, 118.486 dei quali (pari al 18,8% del totale) provenienti da Paesi dell’area mediterranea. Al primo posto i marocchini, con 83.608 alunni (il 13,3% del totale), seguiti da tunisini (16.815 studenti) ed egiziani (9.380).
aggiornamento manuale e quadro della normativa
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Cari amici,
alla pagina
http://briguglio.asgi.it/immigrazione-e-asilo/2016/settembre/sinottico-normativa-52.html troverete
un quadro aggiornato della norma...
8 anni fa
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